Storia della provincia
Come documentano tracce e reperti ritrovati all’interno delle grotte del Supramonte, la Provincia dell’Ogliastra, era già abitata, lungo la costa, in epoca neolitica. Con l’arrivo dei pirati, la popolazione iniziò ad occupare anche l’entroterra ed a dedicarsi alla pastorizia ed all’agricoltura.
I Menhir, le Domus de Janas, i nuraghi a tholos semplici o complessi, le tombe dei giganti, i pozzi e le fonti sacre, documentano la presenza di civiltà prenuragica e nuragica.
Dal III secolo a.C. fino al 455 d.C. la regione, così come tutta la Sardegna, conobbe la dominazione romana che terminò con l’arrivo dei Vandali, a cui seguirono i Bizantini.
Nel X secolo la Sardegna fu divisa nei “quattro Giudicati sardi” e l’Ogliastra passò dapprima sotto il controllo di Cagliari e poi sotto la Gallura (questo periodo fu caratterizzato da un notevole sviluppo) fino alla creazione, nel XIV secolo, nel Giudicato d’Ogliastra. Fra il XIV secolo e il principio del XVIII, l’Ogliastra, conobbe la dominazione spagnola e la furia dei saraceni. A tutto ciò fece seguito una breve dominazione austriaca e l’arrivo dei duchi di Savoia che dal 1720 al 1861 restarono al governo del Regno di Sardegna. Nel frattempo, con il Regio Editto del 04 maggio 1807 la Sardegna era stata suddivisa in quindici prefetture tra cui quella relativa alla regione storico-geografica dell’Ogliastra.
Dopo varie vicissitudini, con la Legge Regionale 12 luglio 2001, n.9, alle già esistenti province sarde furono aggiunte 4 nuove province (divenute operative dal 2005). Tra queste vi era, appunto, quella Ogliastra (con capoluoghi Lanusei e Tortolì).