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Cenni storici – Kos

Cenni storici

Già abitata in epoca preistorica, Kos, ospitò i Cari (popolo indoeuropeo del ramo anatolico) che la battezzarono Caria o Caris.
Nell’XI secolo a.C., l’isola fu colonizzata dai Dori (che la unirono alla Federazione ateniese) ed invasa dai persiani, mentre nel VI secolo a.C. fece parte dell’esapoli dorica, antica confederazione sacrale di sei città.

Dopo la fondazione della capitale, nel 366 a.C., nella stessa area in cui sorge l’attuale città di Kos, l’isola, visse un periodo molto prospero (anche grazie alla protezione di Alessandro Magno), scalfito solamente da una breve dominazione da parte di un comandante persiano. Presto divenne importante porto dell’Impero Romano e dell’Impero Bizantino (dal 1204 al 1220 ospitò lo storico bizantino Michele Coniata).

Conquistata dai Veneziani, l’isola di Kos, fu venduta, nel 1306, ai Cavalieri di San Giovanni (governatori della vicina isola di Rodi). Due secoli più tardi, nel 1525, fu conquistata dall’ impero ottomano (che la dominarono per 4 secoli).

Dopo la disgregazione dell’impero ottomano, come altre isole del Dodecaneso, anche Kos, fu occupata dall’Italia dal 1912 e per diversi anni le sue sorti furono legate a quelle del nostro Paese.

Devastata da un terribile terremoto nel 1933, Kos, venne ricostruita dagli italiani, mentre, 10 anni più tardi fu teatro del terribile eccidio di Kos, dove un centinaio di soldati italiani furono uccisi dai tedeschi. Sempre nel 1943, l’occupazione tedesca sostituì quella italiana.

Alla fine della guerra, l’isola, divenne un protettorato britannico fino al 1947, anno in cui passò sotto la sovranità greca.

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