Categories
iloveberlino.it

Stadio Olimpico Berlino

Stadio Olimpico Berlino

L’Olympiastadion è lo Stadio Olimpico di Berlino, il principale della città.
Lo stadio che ha visto disputarsi la finale dei mondiali di calcio 2006 è uno di monumenti della città di Berlino e sorge nello stesso luogo in cui era stato precedentemente costruito un altro stadio.
Il primo è quello del 1913 che avrebbe dovuto ospitare i giochi della VI olimpiade, poi annullata a causa della Prima Guerra Mondiale. Lo stadio aveva una capienza di 40.000 posti.
Lo stadio successivo fu voluto da Hitler per le olimpiadi del 1936. Venne edificato nello stesso luogo dello stadio precedente. Voluto e progettato per i Giochi olimpici del 1936 poteva ospitare 110.000 spettatori e fu teatro delle imprese storiche di Jesse Owens. L’atleta di colore, vinse ben 4 medaglie d’oro nella Germania nazista diventando un personaggio leggendario e dando vita a leggende come quella (sfatata dallo stesso Owens) che racconta di un Hitler uscito indispettito dallo stadio. 
Negli anni 2000 lo stadio ha subito ammodernamenti e ristrutturazioni che hanno avuto anche lo scopo di preservare l’edificio. Nel 2006 lo stadio è stato sede della finale del Campionato del Mondo di Calcio che ha visto la vittoria dell’Italia ai rigori contro la Francia. Nel 2015 vi si è svolta la finale di Champions League
Attualmente lo stadio, che conta 74.400 posti ospita le partite del Hertha Berlino

Lo Stadio è inserito al centro nel quartiere olimpico ed è collocato ad Ovest rispetto al Mitte. E’ possibile visitare lo stadio anche con tour organizzati.

Olympiastadion

  • Olympischer Platz 3
  • 14053 Berlin-Charlottenburg
  • Tel.: 25 00 23 22
  • www.olympiastadion-berlin.de

Orari Visite Guidate

  • Dal 01 giugno al 15 settembre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 20.00
  • Dal 16 settembre al 31 ottobre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Dal 1 novembre al 28 febbraio: tutti i gironi dalle 10.00 alle 16.00
  • Dal 1 marzo al 31 maggio: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Non ci sono visite guidate a Luglio

Biglietti

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Audioguide
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Visite guidate

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Mezzi pubblici:

  • S5
  • S75

Hotel Consigliati

Scopri cosa fare a Berlino

Categories
iloveberlino.it

Muro di Berlino

Muro di Berlino

Il 9 novembre 1989 è unanimemente considerato il giorno dell’ “abbattimento del Muro di Berlino“. Per molti europei l’immagine è quella di un gruppo di persone che si recano al muro per abbatterlo con piccozze, martelli e persino forchette.
L’annuncio della fine del muro ha una storia quasi unica, essendo dovuto principalmente alla domanda fatta dal giornalista italiano Riccardo Ehrman durante una conferenza stampa.

Ehrman chiese all’ allora il ministro della Propaganda della DDR Schabowski quando sarebbero entrare in vigore le nuove regole di viaggio per l’attrtaversamento del confine da Berlino Est a Berlino Ovest. Queste regole avrebbero dovuto permettere il passagio a tutti i Berlinesi con appropriati permessi, ma non avendo ricevuto Schabowski alcuna comunicazione ufficiale improvvisò una frase generica: “Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente.”

La frase rimbalzò nelle varie televisioni e i Berlinesi si recarono in blocco ai Checkpoint dove le guardie, lasciate senza ordini e di fronte ad una simile folla, lasciarono passare le persone, accolte, dall’altro lato dalla frontiera, da altrettanti berlinesi festanti.

Il Muro era eretto da circa 28 anni, con la costruzione iniziata a metà dell’agosto del 1961 al fine di vietare la fuga dei berlinesi dell’Est verso Ovest, anche se la propaganda lo definì un “muro di protezione antifascista”.

Il muro aveva una lunghezza di 155 km e fu in seguito affiancato da un secondo muro all’interno della frontiera che avrebbe reso più difficile l’attraversamento creando la “striscia della morte”. Nel 1965 iniziò la costruzione di un terzo muro che avrebbe soppiantato i precedenti e un quarto fu iniziato nel 1975. I Berlinesi avevano a disposizione 13 punti di attraversamento (la Porta di Brandeburgo fu chiusa simbolicamente) e tre erano i posti di blocco: Alpha a Helmstedt, Bravo a Dreilinden sulla A9 visibile dopo l’uscita di berlino e Charlie a Friedrichstraße, nota come Checkpoint Charlie

Dalla sua costruzione alla sua distruzione il muro ha visto la morte di un numero di persone che va dai 192 ai 239 a seconda delle fonti, tra cui bambini di 18 mesi, 5, 6, 9, 10 e 13 anni.
Si annoverano a circa 5.000 le fughe riuscite.
Oggi in alcune zone di Berlino è possibile vedere dei tratti di muro ancora in piedi.

Scopri cosa fare a Berlino

Categories
iloveberlino.it

Potsdamer Platz – I Love Berlino

La storia di Potsdamer Platz inizia molto prima della sua ricostruzione negli anni ’80. Quest’area di Benino godeva di fama propria già negli anni 20 del ‘900, periodo in cui incarnava la vita mondana della Bella Epoque. Locali di vario tipo si affacciavano sulla piazza e sulle vie adiacenti e il traffico era tanto intenso da rendere necessaria l’istallazione del primo semaforo della storia.

La II guerra mondiale ha distrutto quasi completamente gli edifici che adornavano la piazza e la costruzione del Muro, ha reso quest’area una zona tutt’altro che affascinante. Negli anni 80 del novecento, poco prima della distruzione del muro stesso, alcuni investitori decisero di puntare su quest’area della Berlino Ovest dando il via ad una serie di iniziative per la ricostruzione della piazza.

E’ del 1991 la decisione di indire uno dei concorsi architettonici più intraprendenti della storia moderna: la progettazione, praticamente ex novo, di un grande quartiere, già inserito in una metropoli di importanza mondiale, come Berlino.

Il concorso ha visto la presentazione di notevoli lavori da parte dei maggiori architetti del mondo, e la realizzazione finale della piazza come la vediamo oggi.
Uno dei punti chiave del piano di rivalutazione dell’area era rappresentato dalla polivalenza della piazza che non si sarebbe dovuta trasformare in un solo centro di affari o commerciale, ma che avrebbe dovuto armonizzare in un’ area unica un quartiere residenziale, commerciale, artigianale e ricco di attrazioni, in modo tale che la piazza potesse vivere in modo continuativo tanto di giorno quanto di notte.

Si è deciso quindi di strutturare la piazza con grattacieli in vetro ed alluminio lasciando nelle vie più esterne edifici più bassi. Data la peculiarità delle costruzioni che la compongono, l’equilibrio tra palazzi e spazi aperti, strade, costruite sul tessuto preesistente e specchi d’acqua, la piazza vale una visita nel suo complesso, con un occhio di riguardo per la zona del Daimler-Chrysler (tra Potsdamer Strasse e Linksrasse), opera di Renzo Piano e all’edificio del Hand Stimman, opera di Hans Kollhoff.

Hotel Consigliati

Scopri cosa fare a Berlino