Alla scoperta degli Stati Caraibici
Gli stati caraibici si suddividono nelle Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico), nelle Piccole Antille (che, a loro volta, risultano divise nelle Isole Sopravento settentrionali, ne…
Gli stati caraibici si suddividono nelle Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico), nelle Piccole Antille (che, a loro volta, risultano divise nelle Isole Sopravento settentrionali, ne…
Cuba, la più grande delle isole caraibiche è, da sempre, anche la meno commercializzata (anche per via del forte isolamento politico).
L’arcipelago di Cuba (comprendente quasi 4200 isole e isolette dette cayos), che si sviluppa tra il Mar dei Caraibi, il Golfo del Messico e l’oceano Atlantico, pur essendo abitato da popolazioni amerindie fu documentato solo a partire 1492, quando Colombo avvistò l’isola durante il suo primo viaggio di esplorazione e ne rivendicò il dominio a nome della Spagna.
Cinque secoli di storia, non sempre facile, l’hanno trasformata in una città affascinante e ricca di suggestioni.
La visita può iniziare dalla città vecchia. L’insieme di chiese, conventi ed edifici storici, edificati tra il XVI e il XIX secolo, nel 1982 è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Plaza de Armas e Plaza de la Catedral sono le piazze più cittadine più belle, ed amate.
Sulla prima si affacciano il Palacio de los Capitanes Generales, edificato secondo il gusto tardo-barocco nel seccolo XVIII, ed il Castillo de la Fuerza, (famoso per la sua alta torre: la Giraldilla, divenuta il simbolo della città.
In Plaza de la Catedral sorgono, invece, il grandioso Gran Templo de La Habana (edificato nel secolo XVIII). La sua facciata barocca è considerata una delle più belle d’americhe. Sulla piazza, si affaccia anche il Museo de Arte Colonial.
Non lontano si possono trovare la Bodeguita del Medio, storico locale considerato culla del mojito e del El Floridita (reso immortale da Hemingway).
Usciti dalla città vecchia, si può scoprire Quartiere del Vedado, famoso per ospitare la mitica plaza della Revolucion.
Tanti i musei presenti in città. Il più interessante è il Museo de la Revolucion (Habana Vieja), ospitato dell’ex Palazzo Presidenziale. Fuori dal Museo, si può ammirae il Granma (la grossa barca utilizzata, durante lo sbarco di Cuba, nel 1956, da Fidel, Che Guevara ed altri 79 ribelli).
Il Museo nazionale delle Belle Arti, il Museo di Arti Decorative e l’Academia Nacional de Bellas Artes.
Merita una visita anchela monumentale statua del Cristo dell’Avana, situata sulla panoramica Collina “La Cabaña”; alta 20 metri poggia su una base di 3 ed ha un peso complessivo di circa 320 tonnellate.
Scolpita in Italia (è composta da 67 blocchi di marmo di Carrara), fu benedetta da Papa Pio XII.
Rivale culturale e politica dell’Avana è Santiago de Cuba, affacciata sull’omonima baia.
Antica e suggestiva, fino al 1553 fu capitale di Cuba. Famosa per il suo fermento culturale (a quanto pare, è qui che nacquero il son ed il bolero latino americano.
Parque Céspedes e le pittoresche vie Heredia, Aguilera ed Enramada con la Casa de la Trova (il luogo perfetto per chi vuol scoprire il vero soncubano), il Museo de Carnaval e il Museo Bacardí.
Non lontano dalla città, sorge il Santuario di Nostra Signora della Carità del Cobre (patrona di Cuba). Nella sala denominata “de los Milagros” potrete trovare anche la Medaglia al Premio Nobel per la Letteratura donata dallo scrittore Ernest Hemingway.
Ovviamente, Cuba è famosa anche per le sue bellissime spiagge da cartolina, lambite da un mare cristallino.
Il litorale cubano corre per 5.700 chilometri tra suggestivi lidi e calette.
Nonché quella più consigliata dai tour operator europei – è quella di Varadero, nella penisola di Hicacos.
Varadero si presenta come striscia di terra lunga poco meno 20 km: un armonioso e meraviglioso susseguirsi di spiagge color salmone!
Splendida è anche l’isoletta di Cayo Largo con le sue spiagge di borotalco e le sue rocce calcaree. Sita sulla punta all’estremo oriente dell’Archipélago de los Canarreos deve il suo curioso nome dalla sua particolare forma allungata.
Cayo Largo e la vicina Isla de la Juventud sono destinazioni ideali per gli amanti delle immersioni.
L’affascinante, ed isolata Baracoa è una delle zone più amate dell’isola.
Vi si possono trovare spiagge adatte a tutti i gusti e tutte le esigenze. Vi sono le bellissime spiagge dorate di Playa Maguana, le suggestive spiagge di sabbia nera di Playa Duaba e le incredibile spiagge di sabbia grigie intorno alla Bahía de Baracoa.
La remota Playa Nava è la scelta perfetta per chi vuole godersi sole e mare in solitudine.
Meravigliosa, infine è anche la Playa Pilar, adagiata sull’isolotto di Cayo Guillermo, nell’incantevole Arcipelago di Jardines del Rey, le cui alte dune incantarono anche Ernest Hemingway.
Immancabile, sulle tavole cubane, è la manioca.
Come in tutta l’area caraibica, anche il pesce merita menzion d’onore: in particolare gamberoni, frutti di mare ed aragoste. Tra i dolci cubani, si ricordano: il flan di zucca ed il boniatillo (dolce di boniato e zucchero).
Non va dimenticato che Cuba è l’isola dei cocktail.
La Repubblica Dominicana sorge nei due terzi orientali dell’isola caraibica di Hispaniola, nelle Grandi Antille.
Bagnata dall’Oceano Atlantico, dal Mar dei Caraibi e dal Canale della Mona (che la separa da Porto Rico), la Repubblica Dominicana, confina con Haiti.
Montuosa e dalla incredibile bellezza naturale (ospita ben 9 parchi nazionale), può vantare suggestive spiagge.
Vi è sicuramnete la suggestiva Zona Colonial – chiamata anche Ciudad Colonial – è il fulcro, ed il simbolo, della conquista spagnola delle Americhe.
Dichiarata patrimonio Unesco, corrisponde, dunque alla parte originaria della città. Principale porto delle americhe, ospita il Castello di Colombo (Alcázar de Colón), la Fortezza Ozama (Fortaleza Ozama), e la Cattedrale di Santa Maria dell’Incarnazione, meglio chiamata anche Catedral Primada de America. La città, secoli fa, venne circondata da alte mura aventi scopi difensivi che si estendevano dal fiume Ozama fino alla “La Puerta del Conde” (Porta di Conde), che fino al diciannovesimo secolo il limite estremo della città.
Questa zona, molto più tranquilla rispetto al lungomare, è percorsa dal cinquecentesco pavé di Calle de las Damas (la strada più antica del Paese).
Due i principali distretti commerciali: il “Calle del Conde” e della “Avenida Duarte”, ricchissimi di negozi e locali.
Il fulcro della città è la Plaza de la Hispanidad, recentemente rinnovata, con L’Alcazar de Colón, antico palazzo coloniale un tempo di proprietà della famiglia Colombo ed oggi trasformato in museo.
Altro interessante polo espostiivo è Museo de las Casas Reales, con oggetti e armi del periodo coloniale.
Si ricordano la Catedral Santa Maria la Menor (la più antica del Centro e Sudamerica ) ed il Convento de la Orden de los Predicadores (primo convento domenicano fondato oltre oceano).
La città può vantare su delle buone spiagge, ma il litorale più affascinante della Repubblica Domenicana è sicuramente quello di Bavaro e Punta Cana (in questa zona, nel sud-est vi è anche il suggestivo Parque Ecologico Punta Cana, con i suoi 11 laghi d’acqua dolce).
Il centro turistico balneare più vivace della costa settentrionale, invece, è Puerto Plata. Gli amanti del windsurf, sceglieranno, però l’elegante Cabarete. Bozo Beachi è il tratto di spiaggia “riservato” ai principianti.
Imperdibile è Samanà, una piccola, ma deliziosa penisola, famosa non solo per le sue splendide spiagge, ma anche per a possibilità di avvistare delle balene. La stagione di avvistamento va dal 15 Gennaio al 15 Marzo.
Nella Bahia de Samanà vi è l’incantevole Parque Nacional los Haitises, inserito in un contesto naturale davvero indescrivibile. E’ la destinazione perfetta per gli amanti del birdwatching: vi si possono ammirare circa 80 specie d’uccelli diversi.
Da Samanà potete raggiungere facilmente la piccola e rigogliosa isola di Cayo Levantado.
Gli amanti delle attività escursionistiche, potranno regalarsi una sessione di trekking nella Cordillera Central, con le incredibili cascate dii Salto de Jimenoa Uno, de Jimenoa Dos, de Baiguate.
Fuori dai tradizionali circuiti turistici vi è la tranquilla, ed aristocratica, Santiago de los Caballeros (Santiago dei Gentiluomini), considerata per la sua vivacità industriale uno dei motori economici dell’isola.
Va considerato che vi sono 2 stagioni delle piogge: da ottobre a maggio (costa settentrionale) e da maggio a ottobre (costa meridionale dell’isola).
Attenzione ai mesi che vanno da giugno a settembre: potrebbero verificarsi uragani.
Il piatto più rappresentativo del Paese è il “Sancocho”, preparato con carne di vitello, yuca, patate, e platano.
Altro piatto classico della cucina dominicana è la Bandera, con i riso bianco, fagioli e carne.
Tra i dolci, va ricordata la speziata crema denominata “Habichuelas con Dulce“.
Isola delle Grandi Antille posta a 630 km dal continente centroamericano, la Giamaica (chiamata dagli indigeni l‘isola Xaymaca, che vuol dire la terra delle primavere o la terra del legno e dell’acqua), dopo esser stata possedimento spagnolo, finì sotto l’Impero britannico.
Vivace, stravagante, ma meno spensierata di quanto sia stata dipinta dagli spot pubblicitari, la Giamaica, con alle spalle un passato pesante è l’isola dove la cultura africana incontra quella caraibica.
Ciò nonostate, è una metropoli che varrebbe la pena visitare. Sitain posizione estremamente suggestiva, proprio nel cuore di una baia naturale allle pendici delle Blue Mountains, la catena che taglia in due l’isola.
Passeggiando per strade della capitale, si rimane rapiti dalla bellezza delle architetteture georgiane e moderne. In particolare, non passono inosservate: la King’s House e la Devon House.
Simbolo della città è il Bob Marley museum (allestito proprio nella casa della cantante reggae). Molto interessanti anche la National Gallery, ed il covo di pirati di Port Royal.
Lungo la costa occidentale, una delle destinazioni turistiche più frequentate e vivaci: Negril.
Caratterizzata da strade brulicanti di gente e bancarelle, può contare su meravigliose spiagge: Seven Mile Beach, il Long Beach Park e la Bloody Bay Beach.
Molto pittoresca è la cittadina di Port Antonio ( sorge ai piedi delle Blu Mountains, su due baie gemelle), con i suoi mille locali e la sua lunghissima (11 km) e bellissima spiaggia di Long Bay2 (che, con le sue feste reggae, vive anche di notte). La spiaggia, inserita in un incredibile contesto naturale, è molto amata da chi pratica surf e kite.
Non lontano da Port Antonio, troviamo anche le spiagge da film (non è un eufemismo): Blue Hole, conosciuta come Blu Lagoon, e Dragon Bay (la spiaggia del fim Cocktail, con Tom Cruise).
Altra destinazione turistica di tutto rispetto è Montego Bay, caratterizzata da splendide spiagge color borotalco (la Doctor’s Cave Beach e la Walter Fletcher beach).
Decisamente più tranquilla è la spiaggia “Jack Spratt Beach”, di Treasure Beach (costa meridionale), con la sua natura ancora incontraminata (è possibile ammirare le tartarughe marine intente a deporre le uova).
Paradiso degli appassionati di diving è Runaway bay. Qui, oltre a favolosi fondali, circondati da incantevoli barriere coralline, si possono scoprire anche misteriose grotte sottomarine.
Altre grotte da scoprire sono quelle di Roaring River, la Green Grotto, o le Nonsuch Caves.
Per i più intrepidi, ricordiamo che lungo i fiumi Great, Martha Brae, Rio Grande, White, è possibile praticare rafting.
Peas and rice (Caiani cotti con riso, latte di cocco, carne di maiale sotto sale, verdure), escoveitched fish (pesce fritto con aromi), curried goat (capra al curry), rundown chicken (pollo cotto in latte di cocco).
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Situata a nord delle coste venezuelane, nel mar dei Caraibi, Aruba, è un’isola con scarsi rilievi, un clima particolarmente secco ed una vegetazione alquanto arida (ad eccezione della zona di Daimari, con la sua piantagione di alberi da cocco e le piscine naturali di Boca Ketu.)
Scoperta all’alba del 1500 da Alonso de Ojeda, e poi annessa, per un luno periodo alla Spagna, oggi è una dipendenza del Regno dei Paesi Bassi.
Variopinta e suggestiva, Aruba, vanta spiagge perennemente baciate dal sole.
Le più belle e frequentate sono quelle site nella parte meridionale dell’isola: la costa settentrionale, infatti, è meno riparata ed è costantemente battuta dagli Alisei.
Da non perdere, nascosti all’estremità del Parco Nazionale di Arikok, due straordinari e suggestivi complessi di grotte. La grotta di Guadirikiri può contare su due camere ed un numero imprecisato di pipistrelli, mentre la grotta di Fontein custodisce pittore rupestri indiane.
La grotta degli innamorati, però, grotta di Huliba, con la sua apertura a cuore e la sua incredibile oscurità (una sola torcia, forse, non vi basterà per scoprirla tutta).
Da non perdere il Santuario degli uccelli di Bubali (con aironi, aironi bianchi, gabbiani e folaghe), l’incredibile allevamento di farfalle, circondato da un lussureggiante giardino tropicale.
Altro santuario particolare è quello degli asini, situato a Santa Lucia. Ospita circa un centinaio di questi animali.
Gli amanti delle attivite acquatiche potranno dedicarsi alla pesca d’altura, alla vela, al surf ed alle immersioni. Sott’acqua si potranno scoprire decine di relitti sommersi, oltre ad un incredibile mondo sottomarino.
Ricordiamo che tra il 1400 ed il 1500, gli esploratori cercavano, nei Caraibi, anche l’oro. Sull’isola di Aruba, si possono ammirare ancora adesso i resti di alcune miniere d’oro: sulla osta settentrionale, nella parte centrale dell’isola, si trova la miniera d’oro di Bushiribana.