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Cosa vedere a Pinar del Río Cuba

Cosa vedere a Pinar del Río Cuba

Due le grotte che meritano di essere visitate:
Cueva del Indio Suggestiva ed antica dimora indigena scoperta nel 1920.
Cueva de San Miguel Piccola, ma interessante, “apre” la Valle de San Vicente.

A ovest di Viñales si incontra El Moncada, un pionieristico insediamento postrivoluzionario di operai e, soprattutto, la grandiosa Gran Caverna de Santo Tomás, il più grande, e suggestivo, sistema di grotte cubano (il secondo del continente americano). Disposto su ben 8 livelli si sviluppa su ben 46 km. Seppur non dotata di luce artificiale, la Gran Caverna de San Tomás – che ospita stalattiti, formazioni rocciose, pipistrelli e pitture rupestri – è accessibile per circa 1 km, ma non è proprio una passeggiata: bisogna fare i conti con rocce scivolose e salite scoscese. La grotta è completata da un piccolo museo che ospita alcuni oggetti personali appartenuti allo scienziato cubano Antonio Núñez Jiménez.

Sempre nei dintorni, sorge El Memorial “Los Malagones” con il mausoleo e la fontana commemorativa dedicati alla prima milizia rurale di Cuba (composta da 12 uomini) passata alla storia per essere riuscita, nel 1959, ad individuare ed eliminare una banda di controrivoluzionari nascosti sulle vicine montagne.

Una delle perle della provincia di Pinar del Río è Las Terrazas (a circa 50 km dal capoluogo e a 60 km dall’Avana), un villaggio rurale eco sostenibile (con diversi laboratori di legno, ceramica ed atelier); edificato nel 1968 – nell’ambito di un ambizioso progetto di riforestazione – sulle pendici delle montagne della Sierra del Rosario, oggi, Las Terrazas, è un “paradiso verde da 5.000 ettari” divenuto parte della Riserva della Biosfera tutelata dall’UNESCO. E’ la meta perfetta per gli amanti delle escursioni (offre la possibilità di svolgere un avventuroso canopy tour) e del birdwatching.

Nei pressi del villaggio, risalendo la collina, è possibile visitare Peña de Polo Montañez, piccola casa museo appartenuta al cantante guajiro Montañez (considerato uno dei più raffinati cantanti folk cubani) e diverse piantagioni di caffè.

Cafetal Buenavista: Ossia la più antica piantagione di caffè cubana restaurata. Fondata nel 1801 da francesi in fuga da Haiti, è caratterizzata da una maestosa tajona (macina), da diversi essiccatoi e dalle rovine delle antiche abitazioni destinate agli schiavi. L’antica casa padronale, invece, è stata trasformata in un ristorante.

Hacienda Unión: Ricostruita parzialmente secondo il gusto country è stata completata da un ristorante circondato da un grandioso giardino fiorito.
San Pedro e Santa CatalinaCafetales ottocenteschi ormai in rovina, ma inseriti in un pregevole contesto naturale.

Ad una cinquantina di km dal capoluogo, al confine tra la Sierra de los Organos e la Sierra del Rosario, sorge la cittadina termale di San Diego de los Banos. Leggenda narra che un giovane schiavo nero, nella prima metà del Seicento, immergendosi nelle sua fonte guarì dalla lebbra.

Le terme, il Balneario San Diego, sono frequentate tutt’oggi dai locali e da qualche turista straniero. Qui, ci si può immergere in acque sulfuree, ricchissime di calcio, magnesio, bicarbonato, silicio e fluoro.

Ad una decina di km dalla cittadina termale si può scoprire un luogo tanto suggestivo quanto surreale: le Cabañas Los Pinos, un rifugio di montagna, ormai abbandonato, composto da bungalow rialzati ed utilizzato da Celia Sánchez, segretaria di Fidel Castro, negli anni ’60.

Non lontano da San Diego, si può scoprire l’affascinante Cueva de los Portales. Dichiarata monumento nazionale nel 1987, la grotta venne scoperta nel 1800 da un esploratore spagnolo.

Nel 1962, durante la crisi dei missili, Ernesto “Che” Guevara decise di trasferire il quartier generale del suo esercito proprio in questa scenografica grotta posta tra ripidi mogotes, a circa 10 km a ovest del Parque La Güira (un susseguirsi di aree boscose e rocce carsiche argillose, habitat incontaminato di numerose specie di uccelli) ed a 15 km a nord di Entronque de Herradura, sulla Carretera Central. Oggi la grotta, con stalagmiti e stalattiti, ospita un piccolo, ma interessante museo all’aperto con diversi oggetti del Che (tra cui il suo celebre tavolo del gioco degli scacchi).

Non lontano s’incontrano altre tre grotte che meritano una visita: El Espejo, El Salvador e Cueva Oscura.

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Granma

Granma

La provincia di Granma, 840.000 abitanti suddivisi in 13 comuni, un tempo si cambiava Provincia Oriental. Il nuovo nome deriva dalla celebre nave Granma, che approdò qui con 82 rivoluzionari guidati da Fidel Castro. E, sebbene ne sia passata di acqua sotto i ponti da allora, l’intera provincia vibra di un’energia unica: lo spirito rivoluzionario, così come il senso di appartenenza e di identità nazionale qui sono più vivi che mai. Forse anche perché in questo angolo di Cuba Carlos, nacque Perucho Figueredo (autore dell’inno nazionale), morì l’eroe nazionale José Martí e Manuel de Céspedes decise, nel 1868, di liberare i suoi schiavi e di proclamare l’indipendenza del Paese.

Granma, nonostante il suo grande passato, non è una provincia particolarmente turistica: deve, infatti, fare i conti con un sistema stradale insufficiente ed obsoleto. La giungla, fittissima, poi non facilità certo le comunicazioni ed i trasporti. Se si vuole guardare il lato positivo della situazione, possiamo dire che chi giunge qui, trova la Cuba più vera ed autentica.

Capoluogo della provincia di Granma è Bayamo, fondata nel novembre 1513 (e dunque più antica della capitale).

Per decenni la città fu teatro di rivolte ed agitazioni indigeni che andarono a scemare con l’inarrestabile decimazione dei i taínos. Alla fine del XVI secolo, Bayamo era una città ben organizzata e ricca grazie alla coltivazione della canna da zucchero, all’allevamento e a qualche traffico illecito.

E da questa città semplice e senza tempo – soprannominata ciudad de los coches (città dei carretti) – che è partita la lotta per l’indipendenza cubana. E sebbene i locali non se ne vantino, ne sono orgogliosi.

In Maceo n. 55 si può visitare il Museo Provincial che racconta la storia della città. Accanto al museo è possibile visitare la Casa Natal de Carlos Manuel de Céspedes (da tutti considerato padre della patria), unica architetturale coloniale a due piani presente in città.
In Céspedes n. 158 si può, invece, visitare la Casa de Estrada Palma di primo presidente della Cuba indipendente; oggi è sede dell’UNEACO (Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba).

Tra le piazze più amate, ed ombreggiate, della città si ricorda Parque Céspedes (noto anche come Plaza de la Revolución). Altra piazza importante è Plaza de la Patria, passata alla storia per aver ospitato, nel 2006, l’ultimo discorso pubblico di Fidel Castro.
Calle General García, o Paseo Bayamés, è invece la via principale della città. Riqualificata on murales e lampioni dalla forma di alberi e tubi dipinti, ospita due piccoli musei: il Museo de Cera e il Museo de Arqueología.

Interessante è anche il Museo Ñico López, ospitato nell’ex circolo ufficiali della caserma militare Carlos Manuel de Céspedes.

Infine, merita una visita la settecentesca Iglesia Parroquial Mayor de San Salvador; ricostruita nel 1919 presenta un bel dipinto murale raffigurante la benedizione della bandiera cubana di fronte all’esercito rivoluzionario il 20 ottobre 1868. Sul piazzale di fronte alla chiesa, Plaza del Himno Nacional, venne intonato, per la prima volta, l’inno nazionale.

Appena fuori dalla città si può scoprire la Fabrica de los Coches (unico stabilimento artigianale del Paese) e comprendere le fasi di lavorazione di un coche (ossia il carro tirato da cavalli, utilizzato moltissimo ancora oggi).

A circa 20 km dal centro città si può visitare il Jardín Botánico de Cupaynicu (nei pressi della strada per Guisa). Il giardino, si estende su più di 100 ettari e ospita una settantina di specie diverse di palma e un interessante settore dedicato alle piante officinali più rare.
40 km a nord ovest di Bayamo troviamo un piccolo paradiso per gli amanti della pesca a mosca: la Laguna de Leonero.

A circa 50 km a nord est del capoluogo, invece, sul Río Cauto, si può vedere il semplice obelisco bianco che ricorda dove José Martí cadde in battaglia il 19 maggio 1895.

Altra importante città della provincia di Granma è Manzanillo, città costiera non particolarmente appariscente, ma dall’atmosfera gioiosa. Fondata nel 1784, è oggi nota per i suoi organetti a manovella e per una consolidata tradizione musicale. Raggiungere questa città con i trasporti pubblici può essere molto complicato. E, una volta arrivati non è neppure semplice trovare una buona struttura ricettiva. Insomma, è una destinazione adatta ai più avventurosi.

Chi ci giunge, però, può visitare il suggestivo Parque Céspedes, la piazza centrale, con la glorieta (gazebo per l’orchestra), un’imitazione del Patio de los Leones nell’Alhambra di Granada. La parte orientale del parco è occupato dal solito Museo Histórico Municipal e dalla Iglesia de la Purisma Concepción che ospita un pala d’altare rivestita d’oro.

Simbolo della città è il Monumento a Celia Sánchez, una suggestiva scalinata con mattonelle di terracotta e murales in ceramica, dedicata alla collaboratrice di Castro.

A 15 km da Manzanillo, un museo (Museo Histórico la Demajagua) documenta la liberazione degli schiavi del 10 ottobre 1868 da parte di Carlos Manuel de Céspedes.

La parte sud-occidentale della provincia di Granma è occupata dalla città portuale di Niquero. Sede di uno dei pochi zuccherifici ancora in attività, il Roberto Ramírez Delgado, è una città molto tranquilla con poche attrattive (di cui è l’immancabile museo cittadino) e poche strutture ricettive. Perché raggiungerla, allora? E’ una buona base di partenza per chi vuole scoprire lo straordinario ed incontaminato, Parque Nacional Desembarco del Granma.

La porta di entrata al Parco è Las Coloradas, piccola cittadina di mare che rappresenta l’arrivo di un particolare percorso escursionistico che parte da Alegria del Pio, un luogo storico ricordato come il punto in cui, nel 1956, gli uomini di Batista fermarono i ribelli di Castro (appena sbarcati dal Granma) e li obbligarono alla fuga.

Appena entrati nel parco, invece, si può visitare il Museo las Colorados che vuole ricordare, anche con una riproduzione a grandezza naturale del Granma, lo sbarco di Castro.

Il parco, d’importanza naturalistica e storica (è da molti considerato il santuario della rivoluzione) si sviluppa per ben 275 kmq e vede protagonisti foreste incredibilmente fitte, scogliere incontaminate e un paesaggio carsico (frutto del sollevamento sopra il livello del mare di antichi reef corallini). Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999 presenta una vegetazione ed una fauna ricca e variegata.

Inoltre, percorrendo il suggestivo Sendero Arqueológico Natural El Guafe si potranno scoprire, caverna dopo caverna, il famoso ĺdolo del Agua e tantissime specie di orchidee e farfalle.

Un paio di km dopo il termine del Sendero, s’incontra la Comunidad Cabo Cruz, villaggio di pescatori con un bel faro ottocentesco (oggi proprietà militare) e incantevoli spiaggette perfette per il nuoto e le immersioni.

Appena fuori il Parque Nacional Desembarco del Granma s’incontra la piccola città costiera di Pilón che, negli ultimi 15 anni ha dovuto fare i conti con diversi problemi (la chiusura dei zuccherifici, l’uragano Dennis e il taglio di numerosi collegamenti) che l’hanno impoverita e tagliata fuori dal mondo.

Poco dopo Pilón s’incontra la tranquilla, e isolata, località turistico-balneare di Marea del Portillo, con la sua spiaggia color grigio chiaro ed il suo azzurrissimo Mar dei Caraibi. Molto amata dai canadesi è molto penalizzata da un sistema stradale fatiscente.

Da Marea del Portillo si può accedere alle montagne del Gran Parque Nacional Sierra Maestra, suggestiva ed incontaminata cornice della guerriglia di Castro. Il parco, che in alcuni tratti si fa incredibilmente selvaggio ed aspro, ospita anche il Pico Turquino, la più alta vetta cubana e una straordinaria varietà di uccelli.

In cima al frastagliato crinale caratterizzato da una fittissima foresta si può visitare il Comandancia de la Plata, l’inaccessibile quartier generale dei ribelli con i suoi edifici in legno. Da vedere la Casa de Fidel (con ben 7 vie di fuga), la stazione Radio Rebelde, la “zona-ospedale” e il piccolo museo.

Nei pressi del Río Yara si sviluppa il piccolo, ma suggestivo villaggio di Santo Domingo, splendido esempio della Cuba rurale più autentica. Dopo il villaggio, e un lungo cammino, si può godere di una straordinaria vista panoramica dall’Alto del Naranjo. Dal belvedere partono anche i sentieri escursionistici per raggiungere La Plata e il Pico Turquino.

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Santiago Archivi – I Love Cuba

Santiago de Cuba

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Spiagge di Santiago de Cuba

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Holguín

Holguín

La provincia di Holguín si suddivide in 14 comuni ed ospita poco più di 1 milione di abitanti.

Ricca di contrasti ed incredibilmente bella (Colombo nel 1492 la descrisse così: “il luogo più bello su cui abbia mai posato lo sguardo”), la provincia di Holguin è oggi la terza destinazione turistica del Paese.

Il litorale settentrionale, con la sua sabbia finissima, l’acqua cristallina e una barriera corallina ancora intatta, richiama visitatori da ogni angolo del globo.

Semplicemente incantevole è Guardalavaca, autentico paradiso tropicale, abbracciato da verdissime colline, è la grande rivale dell’inflazionata Varadero e della (quasi) inaccessibile Cayo Coco.

Un tempo sperduto villaggio rurale (in fondo, l’etimologia rimanda ad un poco evocativo “custodisci la vacca”), Guardalavaca è “esplosa” sul finire degli anni ’70 quando Castro partecipò all’inaugurazione del primo resort (il complesso Atlántico).

Oggi, quest’angolo di costa è tutto un susseguirsi di resort e sedie a sdraio. Per essere precisi, si può affermare di trovarsi di fronte a tre “enclave” separate: Playa Pesquero, Playa Esmeralda e – una decina di km più a est – la vera e propria Guardalavaca.

Se quest’ultima e meno snob e più colorita (l’accesso alla spiaggia è consentito anche i cubani) Playa Pesquero e Playa Esmeralda sono più sofisticate ed esclusive.
Playa Pesquero, in particolare, ospita quattro grandi resort stellati che si affacciano su una spiaggia color dell’oro. Le tiepide acque ed i fondali poco profondi nascondono un mondo meraviglioso che attira numerosi amanti dello snorkelling.

Poco più a ovest di Playa Pesquero, nei pressi di Villa Don Lino, merita di essere scoperta Playa Blanca ed il suo Parque Nacional Monumento Bariay. Nel 1492 Colombo sbarcò proprio qui e l’epocale evento è commemorato da una serie di monumenti, tra tutti, spicca quello che vuole celebrare il cinquecentenario, realizzato in stile greco classico e disegnato da un artista locale.
Non lontano è possibile svolgere diverse attività all’aria aperta presso il bio parco protetto Rocazul.

A circa 4 km a sud da Playa Esmeralda, troviamo, invece, il Parque Natural Bahía de Naranjo che si sviluppa su diversi isolotti.

Ricordiamo che, nei pressi di Guardalavaca, in corrispondenza di un sito archeologico, è possibile visitare il Museo Chorro de Maita (che testimonia la presenza di un villaggio dei primi anni del XVI secolo) con l’Aldea Taína, ossia la riproduzione, in scala naturale, di un villaggio indigeno.

La città di Holguín è il capoluogo della Provincia ed è dotata anche di un buon aereoporto internazionale. Fondata nel 1525, col nome di San Isidoro de Holguín, dal capitano spagnolo Francisco García Holguín si presenta poco coloniale e molto industrializzata. Non a caso, qui, vengono prodotte 4 delle principali marche di birra nazionale (ossia Cristal, Bucanero, Mayabe e Cacique).

I territori dove oggi sorge Holguin vennero consegnati nel 1515 al capitano García Holguín da Diego Velázquez de Cuéllar. Il piccolo, ma fertilissimo, insediamento agricolo divenne così città nel 1752.

Famosa per aver fatto da cornice alla riabilitazione di Diego Armando Maradona, la città non ha particolari attrattive turistiche. Se vi fate tappa, potete visitare il Museo de Historia Provincial, occupa il lato nord del Parque Calixto García ed è soprannominato La Periquera (la gabbia di pappagalli, per via dei colori dei soldati spagnoli che, in origine, vi facevano la guardia) è stato dichiarato monumento nazionale ed ospita la “hacha de Holguín“, una testa d’ascia di probabile origine indigena.

Una delle piazze più importanti della città è dedicata al generale Julio Grave de Peralta (che guidò la rivolta del 1868) ed ospita il Mural de Origen che racconta la storia della città.

Notevole, e originale, è la candida Catedral de San Isidoro; settecentesca è stata completata da due torri gemelle con tanto di cupola.

Per godere di una scenografica vista panoramica, si può raggiungere l’estremità settentrionale di Maceo e percorrere la scalinata (465 gradini) che s’inerpica sulla collina. Una volta arrivati in cima, si potrà notare una croce: è stata messa nel 1790 per chiedere la fine di un lungo periodo di siccità.

Lungo la costa merita una visita Gibara. Nonostante i gravi danni provocati nel 2008 dall’uragano Ike la città, circondata da spiagge selvagge, è ancora affascinante. Quando Colombo la raggiunse nel 1492 decise di battezzarla Río de Mares (fiume degli oceani), in quanto proprio in questo punto il Río Cacoyugüín e il Río Yabazón si gettano nella Bahía de Gibara.

Rifondata nel 1817, grazie allo zucchero, la Gibara (la “villa blanca” per via delle sue candite facciate) visse un lungo periodo di sviluppo che continuò fino ai primi decenni del Novecento, poi con la costruzione della Carretera Central e l’eliminazione della ferrovia, la città iniziò un lungo declino dalla quale non si è ancora ripresa.

Famosa per ospitare, ogni anno, il Festival Internacional de Cine Pobre (Festival Internazionale del Cinema Povero), la città vede il suo cuore pulsante nel Parque Calixto García con i suoi originali robles africanos (querce africane), l’Iglesia de San Fulgencio e la Statua della Libertà (commemorativa della guerra ispano-cubano-americana). Il lato occidentale della Piazza è occupato dal Museo de Historia Natural.

Al n. 19 di Independencia, in una bella casa coloniale, si possono visitare il Museo de Historia Municipal e il Museo de Artes Decorativas.
Il più spettacolare panorama sulla baia si può ammirare dall’alto dell’ El Cuartelón, forte spagnolo che domina Calle Cabada.

Altro tesoro naturale è la Caverna de Panaderos, un complesso di grotte caratterizzato da un percorso sotterraneo e 19 gallerie.

Un’ottantina di km ad est di Holguín, sorge la città di Banes. In passato sede di diversi zuccherifici è nota per essere la città natale dell’ex presidente Fulgencio Batista. Città semplice ed autentica, ospita la bella ed originale Iglesia de Nuestra Señora de la Caridad (in art decò) che fece da cornice, nel 1948, al matrimonio tra Fidel Castro Ruz e Birta Díaz Balar.

Curioso è il Museo Indocubano Bani con dei preziosi manufatti indigeni, tra cui il piccolo idolo della fertilità in oro.

In Calle Tráfico, El Panchito (nei pressi della stazione autobus), potrebbe essere interessante visitare la locomotiva a vapore 964, proveniente dagli stabilimenti della HK Porter Locomotive Works di Pittsburgh, Pennsylvania.

Infine, per rilassarsi un po’ in riva al mare, si può raggiungere la vicina Playa de Morales, una lingua di sabbia lunga 13 km, completata da un suggestivo villaggio di pescatori. Molto bella è anche la tranquillissima Playa Puerto Rico.

Uno dei tesori naturalistici della provincia di Holguin è la Sierra del Cristal. Pregevole meta dell’eco-turismo, è una sorta di piccola, e verdissima,

Svizzera con ben due parchi nazionali:

  • Il Parque Nacional Sierra Cristal:

    è stato fondato nel 1930 ed è il più antico di Cuba. Ospita la principale vetta della provincia, il Pico del Cristal (1213 m)

  • Il Parque Nacional:

    che si estende per ben 5300 ettari e ospita, oltre ad una vegetazione meravigliosa (più di 100 specie di piante endemiche) e un’alta cascata, vanta un particolarissimo microclima alpino.

Una della cascate più alte e suggestive di Cuba, sorge a circa 15 km dalla Villa Pinares de Mayarí, è il Salto del Guayabo: conta su un dislivello di 100 metri ed è circondata da una foresta lussureggiante.

La Sierra ospita anche un importante Centro Investigaciones para la Montaña: da qui, parte il percorso didattico denominato Sendero la Sabina che porta alla scoperta del patrimonio vegetale di ben 8 ecosistemi diversi. Per vedere da vicino alcune particolari specie di animali si può, invece, raggiungere l’Hacienda la Mensura con antilopi e guapeti.

Da non perdere anche le Farallones de Seboruco, grotte dichiarate monumento nazionale per via delle loro preziose pitture rupestri indigene.

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Attrazioni Santiago de Cuba

Attrazioni Santiago de Cuba

Cosa fare a Santiago de Cuba
Santiago de Cuba ofre numerose attrazioni sia dal punto di vista architettonic che sociale, che vanno dalle chiese e i musei alla fabbrica di Rum ai parchi e ai giardini

  • Iglesia de Nuestra Señora del Carmen:

    Sebbene necessiti di un poderoso rinnovamento, racconta la storia ecclesiastica della città.

  • Fábrica de Ron Bacardí:

    Fondata nel 1868 la prima Distilleria del Rum Bacardí è uno dei simboli della città. Qui, nacque il celebre logo con il pipistrello. Perché è stato scelto proprio questo animale notturno? Semplice, Don Facundo, il fondatore trovò tra le travi del tetto della fabbrica una colonia. Purtroppo, l’interno della fabbrica è chiuso al pubblico. Comunque se si vuole bere un bicchiere di buon rhum si può far tappa al vicino bar Barrita de Ron Habana Club.

  • Museo Municipal Emilio Bacardí Moreau:

    Ospitato in un bell’edificio dalla facciata neogreca, il museo venne fondato nel 1899 da Emilio Bacardí y Moreau ed è uno dei poli espositivi più originali dell’Isola. Ospita anche l’unica mummia egizia del Paese.

  • Museo de la Lucha Clandestina:

    All’interno di un edificio coloniale che prima era una caserma di polizia, oggi ha sede questo museo che vuole raccontare la lunga e difficile lotta “non ufficiale” contro il dittatore Batista.

  • Plaza de Dolores:

    Un tempo sede del mercato, ospita l’Iglesia de Nuestra Señora de los Dolores.

  • Memorial de Vilma Espín Guillois:

    Antica residenza della moglie di Raúl Castro, Vilma Espín, racconta la sua vita e la sua rivoluzione cubana.

  • Museo del Carnaval:

    Il carnevale di Santiago è uno dei più belli ed antichi del mondo e questo museo ne celebra la storia e lo spirito.

  • Museo de la Imagen:

    in Calle 8 n. 106, racconta l’affascinante storia della fotografia cubana.

  • Jardín de los Helechos:

    Angolo verde con ben 350 tipi di felci e 90 tipi di orchidee, nacque per volontà di Manuel Caluff negli anni ’70 e nel 1984 venne donato all’Academia de Ciencias de Cuba, che ancora oggi se ne occupa.

  • Tivolí:

    Vi si accede dall’antica scalinata Padre Pico ed è l’antico quartiere francese; in posizione collinare è tutto un susseguirsi di tetti rossi e bougainvillee.

  • Parque Histórico Abel Santamaría:

    Teatro del famoso “discorso La historia me absolverá” pronunciato da Fidel Castro, oggi è impreziosito da una grandiosa fontana in stile cubista.

Per scoprire meglio l’anima di Santiago de Cuba, bisognerebbe visitarla durante il suo bellissimo carnevale, che cade nella seconda metà del mese di luglio.

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Isla de la Juventud

Isla de la Juventud

L’Isola della Gioventù si sviluppa per 2.237 km quadrati, nel Mare dei Caraibi. Dal punto di vista giuridico-amministrativo costituisce l’unica municipalità speciale della Repubblica di Cuba ed ospita circa 85.000 abitanti.

Lontana geograficamente e culturalmente dal resto del Paese (da cui dista 60 km) – l’isola che ospitò il prigioniero Castro dopo l’assalto al Moncada – non ha mai conosciuto piantagioni di canna da zucchero o di tabacco. In compenso era molto vicina agli States e ha saputo crearsi un’economia basata su agricoltura, pesca, estrazione del marmo e produzione di ceramica.

Scoperta da Cristoforo Colombo il 13 giugno del 1494 (che la chiamò La Evangelista), nel corso della sua storia, è stata conosciuta con diversi nomi: Isla de las Cotorras, Colonia Reina Amalia, Isla de los Piratas, l’isola del tesoro, l’isola dei prigionieri e, prima di essere ribattezzata – nel 1978 – Isla de la Juventud, fu l’isola dei pini.

Oggi è un’isola molto tranquilla, ancora in parte emarginata dai grandi flussi turistici. Ciò non vuol dire però che sia insignificante.

Il capoluogo (e capitale amministrativa) dell’isola è Nueva Gerona. La città, fondata nel 1830 da pionieri americani, non è particolarmente ricca di attrattive. In Calle 24, all’angolo con Calle 45, si può visitare il Museo Casa Natal Jesus Montané, rivoluzionario che, con Castro, partecipò all’attacco alla Caserma Moncada nel 1953.

Non lontano, in Calle 41, all’angolo con Calle 52 c’è un modesto Museo de Historia Natural che, prima o poi, sarà completata da un planetario. Proseguendo sempre su Calle 41 e poi su La Demajagua, a 3 km a sud-ovest di Nueva Gerona, s’incontra il più interessante Museo Finca el Abra, oggi monumento nazionale, che ospitò un giovanissimo José Martí in attesa di essere deportato in Spagna.

Non lontano dal Parque Guerrillero Heroico è possibile ammirare El Pinero, la famosa imbarcazione adibita, per mezzo secolo, al trasporto passeggeri tra La Isla e l’isola principale. Oggi è un ritrovo per i giovani del posto, amanti della musica a tutto volume.

Merita una visita anche la chiesa di Nuestra Señora de los Dolores, bella espressione dello stile coloniale messicano.
60 km a sud-est di Nueva Gerona merita di essere scoperta la bellissima Cueva de Punta del Este. Scoperta nel 1910 e dichiarata monumento nazionale, è stata soprannominata “Cappella Sistina” dell’arte indigena caraibica. Le sue pareti ed il suo soffitto sono, infatti, decorati da più di 230 pittogrammi, eseguiti dai nativi intorno all’800 d.C.). Secondo gli studiosi, si tratta della rappresentazione di un calendario solare.

La parte meridionale dell’isola è occupata dal Parco Nazionale Ciénaga de Lanier, con un’estensione di circa 125 ettari è la seconda zona umida più importante del Paese.

Caratterizzato da una grande biodiversità faunisitica, è completato da un interessante sito archeologico.

Infine, 114 km a est della Isla de la Juventud, si sviluppa Cayo Largo del Sur, paradiso tropicale caratterizzato da spiagge da cartolina, barriere coralline e una vegetazione lussureggiante. Cayo Largo è un “prodotto turistico” ben riuscito, con molti resort all-inclusive ed è particolarmente apprezzato dai turisti italiani.

La spiaggia più bella dell’isola è Playa Sirena, sul versante occidentale. Si presenta come un’ampia distesa di sabbia candida e morbida, ben attrezzata per le attività sportive. Molto suggestiva, anche se meno larga, è anche la vicina Playa Paraíso.

Se ci si sposta lungo la costa est, particolarmente interessante è Playa los Cocos (con ottimi punti per fare snorkelling). La parte orientale, invece, è dominata da Playa Tortuga (così chiamata perché durante l’estate diverse tartarughe vi depositano le loro uova).

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Spiagge di Santiago de Cuba

Spiagge di Santiago de Cuba

Se ci si sposta ad est di Santiago s’incontra la pregevole riserva della Biosfera Baconao (Parque Baconao). Riconosciuta dall’UNESCO, incanta con la sua bellezza selvaggia e la sua incredibile bio-diversità.
La riserva si sviluppa, tra la Sierra Maestra e il Mar dei Caraibi, per ben 800 kmq e vanta più di 1800 specie vegetali endemiche, oltre ad un numero impressionante di pipistrelli e ragni.

Le spiagge sono forse meno belle rispetto alla costa settentrionale, ma sono molto frequentate dagli appassionati di sport d’acqua e della natura: da marzo a maggio intorno a Playa Verraco si possono ammirare tantissimi grossi granchi terrestri.

Tra le spiagge, va ricordata anche Playa Daiquirí: è qui che sbarcarono gli americani il l 24 giugno 1898, durante la guerra ispano-cubano-americana. Spesso, però è vietata ai turisti.
Oltre ad un patrimonio naturale incontaminato il Parque Baconao ospita anche un originale museo dell’automobile – il Museo Nacional de Transporte Terrestre – e una bizzarra collezione di 240 statue di dinosauri a grandezza naturale. – la Valle de la Prehistoria – .
Presso la comunità artistica di El Oasis è possibile visitare la “finca” (fattoria) Fiesta Guajira.

Sempre in prossimità del parco s’incontrano alcune importanti destinazione balneari:

  • Playa Cazonal:

    Circondata da una rigogliosa vegetazione, vanta acque limpide e tiepide ed è perfetta per nuotare.

  • Playa Caletón Blanco

    Spiaggia di soffice sabbia bianca inserita in uno scenografico contesto naturale.

  • Playa Siboney:

    Spiaggia di sabbia grigia prediletta dai locali. Dall’atmosfera autentica si trova vicino all’abitazione coloniale denominata Granjita Siboney, uno dei luoghi simboli della storia di Cuba. Proprio da qui, il 26 luglio 1953, Fidel Castro partì per condurre l’attacco alla “caserma Moncada” di Santiago de Cuba.

Dove finisci la Riserva della Biosfera di Baconao, s’incontra la verdissima Cordillera de la Gran Piedra (che dà vita ad un omonimo parco naturale, anch’esso riconosciuto dall’Unesco). Caratterizzata da un’incredibile bio-diversità, vanta un fresco e piacevolissimo micro-clima. Una volta saliti i 454 scalini della Gran Piedra, un masso che pesa poco meno di 70.000 tonnellate, potrete godervi una meravigliosa vista di Santiago.

La storia di quest’area è indissolubilmente legata alle piantagioni di caffè introdotte da alcuni coloni francesi (in fuga da Haiti) alla fine del XVIII secolo. Per comprenderla meglio è possibile visitare il Cafetal La Isabelica, un polo espositivo che racconta la storia delle piantagioni e le tecniche di lavorazione del caffè.

Altro parco nazionale è il Parque nacional Turquino, che si sviluppa al confine tra le province di Granma e Santiago de Cuba. Dal piccolo centro di Las Cuevas¸ inizio il percorso che porta alla scalata della più alta vetta di Cuba. Prima di partire, però, si può visitare il vicino Museo de la Plata, piccolo museo dedicato alla rivoluzione, a due passi dal fiume.

Infine, merita di essere visitata una deliziosa località montana: El Saltón, nel comune di Tercer Frente. Raggiungerla non è molto facile, ma è tanta fatica verrà ricompensata: vero e proprio paradiso naturale con un meraviglioso “mirador” e una suggestiva cascata di 30 m con una piscina naturale. Nelle vicinanze si possono visitare le piantagioni di cacao di Delicias del Saltón.

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Cuba, la più famosa tra le isole caraibiche è la destinazione perfetta per chi vuol godersi mare cristallino, spiagge bianchissime, una natura rigogliosa ed un’atmosfera unica.
Vivace ed accogliente, l’isola che ha conquistato Ernest Hemingway, in realtà è un arcipelago composto da quasi 4200 isole e isolette (denominate cayos). Se scoprirle tutte sarà impossibile, partire per Cuba, sarà un’avventura semplicemente meravigliosa.

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Ver de Cuba

Ver de Cuba, 5 giorni e 4 notti

Cuba (Avana, Viñales, Las Terrazas – Pinar del Rìo, Varadero)

  • Partenze ogni Sabato
  • Hotel (o similari)
  • HABANA: Memories Miramar o Simile
  • VIÑALES: Rancho San Vicente, Ermita, Jazmines, San Diego delos Baños

Itinerario

1° giorno: HABANA

Arrivo all’Avana, trasferimento in bus all’hotel ed assegnazione delle camere riservate. Pernottamento in hotel.

2° giorno: HAVANA

Riunione informativa. Partenza per il tour della città dell’Avana coloniale sosta per fotografie presso la Fortezza del Morro–Cabaña dove si osserva un’eccellente vista sull’Avana. Percorso a piedi per il centro storico della Città vecchia (Habana Vieja), dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità . Pranzo presso ristorante della zona. Nel pomeriggio percorso panoramico dell’Avana Moderna. Arrivo in Hotel, cena.

3° giorno: HABANA-VIÑALES

Colazione. Partenza verso la Valle di Viñales, in provincia di Pinar del Río, la più occidentale delle provincia di Cuba dove si coltiva il miglior tabacco del mondo. Visita ad una fabbrica di tabacco. Percorso panoramico della valle, visitando il Murales della Preistoria. Pranzo in un tipico ristorante del luogo. Visita (facoltativa) alla Grotta dell’Indio. Visita in transito alla Casa del Veguero per conoscere il processo di lavorazione del tabacco cubano (solo durante il periodo della piantagione). Visita al Mirador de los Jazmines. Sistemazione e cena in hotel della zona.

4° giorno: VIÑALES-SOROA-TERRAZAS-HABANA

Colazione e partenza verso l’Avana, in transito visita all’Orchidario di Soroa.
Continuazione verso Las Terrazas dichiarata dall’UNESCO Reserva della Biosfera, all’interno della Sierra de los Organos, visita alla comunità del Cafetal Buenavista. Pranzo in ristorante della zona. Nel pomeriggio tempo per un bagno nel fuime San Juan. Proseguimento verso l’Avana, arrivo in hotel e cena.

5° giorno: HABANA-COJIMAR-VARADERO

Colazione. Visita dell’Avana attraverso i luoghi dove il celebre scrittore premio Nobel di Letteratura “Ernest Hemingway” lasciò le sue impronte . Ingresso al ristorante Floridita, visita al Museo Hemingway, percorso attraverso la struttura, proseguimento del viaggio verso il villaggio di Cojimar, pranzo al ristorante Las Terrazas de Cojimar. Partenza per Varadero presso l’hotel prescelto.
Fine dei Servizi

Dettagli Itinerario

La quota comprende
  • Trasferimenti in bus con aria condizionata
  • Servizio di guida parlante italiano
  • Una bevande durante i pasti
  • Visite e pernottamenti come da programma
  • Assistenza durante tutto l’itinerario
La quota non comprende
  • Voli intercontinentali e interni
  • Transfer out
  • Sistemazione ultima notte
  • Tutto quanto non specificato

da € 1.390

NB: Il prezzo indicato è il totale per tutte le camere nella data di partenza più conveniente