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Napoli- Guida di Napoli

Benvenuti a Napoli!

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.
Stendhal, 1817

Misteriosa e affascinante, intrigante e passionale, caotica e contraddittoria: questa è Napoli , la grande capitale del Mediterraneo

Le notti al chiaro di luna, la frizzante atmosfera delle feste popolari e l’odore del mare, tutto questo ha contribuito alla sua fama.

Pur essendo una città moderna è ancora fortemente legata alle tradizioni del passato. La città si propone oggi come un universo tutto da esplorare, con un patrimonio artistico immenso.
Appena fuori Napoli ci sono tre delle più antiche e famose testimonianze dell’antica Roma le imponenti rovine di Pompei e Ercolano… e il minaccioso vulcano Vesuvio che le distrusse entrambe.
Duemilacinquecento anni fa, Neapolis (“città nuova”) era un fiorente centro commerciale greco. Oggi, rimane la città leader del sud Italia, e offre una affascinante selezione di musei, chiese e una eclettica architettura.

Questa città è l’Italia nei suoi estremi: il suo meglio (luogo di nascita della pizza e di Sophia Loren) e il suo peggio (sede della camorra).
Napoli, la terza città più grande d’Italia, e si posiziona fra le città più densamente popolate d’Europa.

Ma Napoli sorprende il viaggiatore attento con la sua impressionante vitalità, il buon gusto nel mangiare e la capacità di crescere con buon umore e semplicità.
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Cucina Napoletana, Italia

Cucina Napoletana tradizionale!

La cucina tradizionale napoletana è molto ricca e complessa, varia da cibi semplici ma completi, come la pizza, a piatti ben più elaborati. Va ricordato che molti anni fa la pizza e i maccheroni erano i cibi che servivano per ingannare la fane dei più poveri, che erano costretti a rimandare il pasto successivo di almeno ventiquattro ore.

La pasta uno dei simboli di Napoli e della Campania, è senza dubbio un’acuta e saggia invenzione della miseria in quanto rappresentava il modo più semplice e razionale per usare il grano.

Ma è la pizza. che rispondeva ancora meglio alle esigenze dei napoletani in tempi di povertà. La sua storia è fatta di leggende e miti che circondano la sua origine che si presume risalga al 1500, quando la profumata pianta dei pomodori fu introdotta in Europa dal Perù. La pizza era la preferita non solo dai plebei ma anche dalle dame e dai cavalieri e persino dai reali. Nel bosco di Capodimonte, la moglie di Ferdinando IV, Maria Carolina, fece costruire un apposito forno per le pizze per se’ e per i suoi ospiti.

Nell’Ottocento ci fu l’introduzione di un altro elemento: la mozzarella, da aggiungere al pomodoro. Nasce la Margherita, così chiamata in omaggio al arrivo al soggiorno a Napoli della consorte di Umberto I, fedele buongustaia della pizza. Il suo inventore fu Raffaele Esposito, che nel 1889 fu invitato al Palazzo Reale di Capodimonte per offrire ai sovrani una prova della sua eccellente bravura. La Regina dichiarò poi di apprezzare in particolar modo quella con la mozzarella e pomodoro , da allora battezzata Margherita.

Piatti più famosi:

Mozzarella: ottenuta da latte di bufala, trova regolarmente spazio sulla tavola, spesso abbinata a pomodori e insalata.

Bistecca alla pizzaiola: Un sottile bistecca in salsa di pomodoro aromatizzata con origano e aglio.

Calzone alla Napoletana: pasta fritta a forma di mezzaluna farcita (di solito) con prosciutto e mozzarella.

mozzarella in Carrozza

Mozzarella in Carrozza: in questo piatto, la mozzarella è inserita tra due fette di pane, poi immersi in una pastella di uova e cotta in olio bollente.

Parmigiana di Melanzane: melanzane a fette al forno con formaggio e una salsa di pomodoro con aglio e origano.

Tutto questo è, naturalmente, accompagnato da una grande varietà di vini rossi e bianchi, prodotti soprattutto nella zona del Vesuvio e nelle isole vicine: il Falerno, il Gragnano, il Lacryma Christi, l’Aspino, il Solopaca, il Greco di Tufo e la Biancolella.

Alla fine del pasto, o in qualsiasi altro momento della giornata, non può mancare la famosa “tazzulella e’ cafè” particolarmente amata da tutti i napoletani.

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Museo Archeologico di Napoli

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Per gli amanti dei reperti antichi, questo museo rappresenta sicuramente il luogo più interessante di Napoli, il museo offre il miglior sguardo possibile sui gioielli rinvenuti a Pompei ed Ercolano.

Quando iniziarono gli scavi a Pompei all’inizio del 1800, il re di Napoli urlò “Portatemi il meglio di ciò che trovate!”.
Gli scavi sono luoghi di interesse certamente impressionanti, ma i reperti migliori sono finiti qui. Il piano terra del museo presenta la Collezione Farnese, auna enorme sala con enormi statue rinvenute presso le Terme di Caracalla a Roma e meravigliosamente restaurate.

Il Toro Farnese, rapprentante una figura femminile legata a un toro, è la più grande statua antica conservatasi intatta. Rappresenta il subblizio inflitto per vendetta a Dirce, da parte dei nipoti, a causa sua abbamndonati e allevati da pastore. La vendetta dei giovani consistette, nel legare la zia ad un toro che la uccise trascinandola via.

Apertura: 9:00-19:30, chiuso martedi (biglietti €6,5)
Audioguide €4 (in biglietteria, affittabili per 3 ore). Le foto sono ammesse senza flash. Il negozio vende una buona guida di colore verde per 7,5€. Il deposito bagagli è obbligatorio e gratuito.

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Via Toledo ed i Quartieri Spagnoli a Napoli

Via Toledo e i Quartieri Spagnoli

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Lasciato il museo, svoltare a destra e proseguire per un isolato fino alla sommità di Via Pessina. Questa strada trafficata porta in discesa fino a Piazza Dante, con al centro una statua del poeta. Originariamente, qui si trovava la statua di un re Borbone di Spagna, ma fu sostituita dopo l’unificazione d’Italia con quella di Dante, considerato il padre della lingua italiana e un forte simbolo del nazionalismo italiano.
Proseguite a piedi in discesa, tenendo sempre presente che qui a Napoli i semafori rossi sono considerati “decorazioni” e i pedoni devono essere molto prudenti, in particolare ai motorini. Una lunga storia piena di colonizzatori avidi e corrotti ha insegnato ai napoletani a rapportarsi in modo creativo con l’autorità.

Via Toledo è la strada principale per lo shopping a Napoli. Nel 1860, dal balcone di marmo bianco che si affaccia su Piazza Sette Settembre, il famoso rivoluzionario Giuseppe Garibaldi dichiarò l’Italia unita e Vittorio Emanuele II suo primo re.

I Quartieri Spagnoli rappresentano il cliché della vita a Napoli, come mostrato da tanti film. Le sue lunghe strade disposte a formare un reticolo ricordano l’antico accampamento spagnolo secentesco.

Ritornate in Via Toledo e dirigetevi verso l’immensa Piazza del Plebiscito. Questa piazza celebra il voto del 1861 (plebiscito) con il quale Napoli scelse di unirsi all’Italia. Dal centro della piazza vedrete la Chiesa di San Francesco di Paola, con la sua cupola ispirata al Pantheon ed enormi colonne arcuate.

Piazza del Plebiscito

Di fronte si trova il Palazzo reale Avendo ospitato re spagnoli, francesi e italiani, questo edificio li mostra tutti con i loro simboli. Questo enorme e lussuoso palazzo accoglie il pubblico (7€, gio-mar 9-19, orario ridotto fuori stagione, audioguide 4€ per persona, 5€ per due persone).

Il Gran Caffè Gambrinus, di fronte a Piazza del Plebiscito, vi farà tornare all’eleganza del 1860. E’ il luogo classico per assaggiare la famosa sfogliatella napoletana, a forma di conchiglia e ripiena di ricotta. Oppure potreste optare per un babà al rum che sono qui esposti in gran varietà.

Caffè Gambrinus

Il Teatro di San Carlo è il più antico teatro d’opera d’Europa ed è il secondo più autorevole d’Italia (dopo La Scala di Milano). La visita guidata vi permetterà di ammirarne la bella sala con i suoi 184 palchi, ciascuno dei quali provvisto di un grande specchio per riflettere la luce delle candele (ogni giorno, 9:00-17:30).

Dietro al Teatro San Carlo, a ridosso del porto, si trova l’enorme Castel Nuovo che espone reperti d’arte del 14°-16° secolo (€5, lun-sab 9-19). Di fronte al teatro, attraversate la Galleria Umberto I ammirando il suo stile Vittoriano.

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Come Muoversi a Napoli

Come Muoversi a Napoli!

.Con la metropolitana

Il Servizio Metropolitana di Napoli ha due linee. La linea 2, quella principale, parte dalla stazione Centrale e attraversa il centro della città fino a Pozzuoli, fermandosi a Piazza Cavour (a 5 minuti a piedi dal Museo Archeologico) e Montesano (quartieri spagnoli e via Spaccanapoli). La linea 1 si estende da Piscinola / Scampia (periferia) al centro della città, fermandosi alla stazione Museo, presso il Museo Archeologico e incrocia la linea 2 nella stazione di Piazza Cavour. Il biglietto costa € 1 ed è valido per 90 minuti. Un biglietto giornaliero costa € 3.

In taxi

Se potete permettervi un taxi, non complicatevi la vita con gli autobus. Una breve corsa in taxi costa circa € 5 ma insistete sul tassametro. Considerate un supplemento di €2 dopo le 22:00, €1,50 di domenica e altri euro per i bagagli.

Con il bus turistico Hop-on Hop-off

Il bus “Sightseeing Napoli” compie tre giri attraverso la città, consentendo ai possessori del biglietto giornaliero “Hop on hop off” di salire e scendere in prossimità di varie attrazioni turistiche della città (€ 20, acquistabile sul bus o presso i chioschi di fronte a Castel Nuovo)

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Come Arrivare a Napoli

Come arrivare a Napoli !

In aereo

Voli diretti collegano tutte le principali città italiane ed europee con l’aeroporto di Napoli Capodichino (www.gesac.it). I voli internazionali atterrano a Roma Fiumicino, da dove si può continuare verso Napoli in aereo, treno o autobus.

In treno

La rete ferroviaria collega tutte le città italiane con la stazione di Napoli Centrale o Garibaldi – essenzialmente la stessa fermata, una sopra l’altra.
Napoli Centrale è la più attiva e si trova di fronte alla piazza principale di Napoli, Piazza Garibaldi. Troverete tutti i principali servizi nella Stazione Centrale, comprese le informazioni turistiche, la fermata della Circumvesuviana per i treni pendolari per Sorrento e Pompei e un deposito bagagli (€ 5 per 1 ora, € 0.60 all’ora per le ore successive, aperto tutti i giorni 7:00-23: 00).
Napoli Garibaldi (detta anche Napoli Collegamento F.S.) è una stazione inglobata nel complesso della stazione centrale ma situata al livello inferiore. Le due stazioni sono collegate da scale mobili.

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Spaccanapoli, Napoli

Spaccanapoli !

Spaccanapoli, che letteralmente “spacca” la città di Napoli, è una strada lunga e stretta che fin dai tempi più antichi ha diviso in due la città. Cambia nome diverse volte: Maddaloni, Via B. Croce, via S. Biagio dei Librai, Forcella e Vicaria.

Fermatevi a Piazza Gesù Nuovo e visitare le due antiche chiese (tutti i giorni 7-13 e 16-19). La piazza è caratterizzata da un monumento barocco del 18° secolo dedicato alla Controriforma. La facciata della Chiesa di Gesù Nuovo, con la sua particolare griglia a piramide, risale al 15° secolo quando la chiesa era un palazzo nobiliare fortificato. Entrate per ammirare il magnifico stile barocco napoletano. La seconda cappella a destra presenta una statua dell’adorato Giuseppe Moscati, un medico cristiano famoso per il suo aiuto ai poveri e proclamato santo nel 1987da Giovanni Paolo II.

Proseguite fino alla terza cappella ed entrate nella Sala Moscati, una stanza enorme piena di ex-voto, piccole placche rosse e d’argento lasciate come ringraziamento per l’aiuto di San Moscati (ognuno ha un simbolo che rappresenta il male guarito).

Al lato opposto della strada c’è la più semplice Chiesa di Santa Chiara. Risalente al 14° secolo, questa chiesa fu costruita nel periodo di dominio francese sotto la dinastia reale angioina.

In fondo a Spaccanapoli vedrete Piazza San Domenico Maggiore. Questa piazza presenta un monumento costruito nel 17° secolo per ringraziare Dio per la fine della peste. La Cappella Sansevero è una piccola cappella barocca con una statua di Cristo disteso su un cuscino sotto un velo incredibilmente realistico.

Da non perdere la piccola “Cappella di Maradona”, una nicchia nel muro dedicata a Diego Maradona, che ha giocato a Napoli negli anni ‘80. I napoletani considerano il calcio quasi una religione e qui si può vedere un “capello di Diego” e una lacrima della città quando è andato ad un’altra squadra per guadagnare più soldi.

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  • Museo Archeologico
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