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Turismo.it – La Guida più completa alla città di Siena

Benvenutia Siena!

Siena è una delle città più misteriose e affascinanti della Toscana. Senza dubbio l’emblema del Comune medievale che racchiude all’interno delle sue mura un mondo artistico e culturale infinito giunto fino a noi. E tale è il peso della sua bellezza che l’Unesco l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1995. La città è circondata da colline sinuose e verdeggianti rese celebri dai famosi vitigni del chianti e del brunello, che, insieme alle famose crete senesi, fanno da cornice al bel quadretto di case color terra bruciata.

Siena è anche la sede di una delle più antiche università d’Europa che, insieme all’Università per Stranieri, contribuisce a invogliare ogni anno migliaia di studenti a scegliere questa città per i loro studi.

ARTE E MONUMENTI

La città ha dato i natali a genialità artistiche quali Duccio di Boninsegna, Simone Martini, Jacopo della Quercia e Ambrogio Lorenzetti. La città mantiene intatto il fascino del patrimonio artistico, culturale e civile del Medioevo
Cosa vedere a Siena

  • IL PALIO

    Ma Siena è famosa soprattutto per il Palio, la “giostra equestre” di origine medievale che due volte l’anno accende la sfida fra le varie contrade nelle quali è suddivisa storicamente la città all’interno delle mura. E’ uno spettacolo affascinante e interessante per la comprensione storico-culturale della città. Infine, visitare Siena significa anche scoprire e inoltrarsi in un itinerario eno-gastronomico tra i migliori d’Italia.
    Il Palio

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    Siena – Cosa Vedere

    Casa natale di Santa Caterina e Fontebranda
    Casa natale della Santa patrona d’Italia, un vero e proprio santuario, e la fonte più antica di Siena

    Complesso museale di Santa maria della Scala
    Il più importante polo culturale di Siena, sede del Museo Archeologico e di molte altre iniziative culturali.

    Duomo di Siena
    L’imponente cattedrale di Siena è una meta obbligata: accoglie opere di Michelangelo, Donatello, Pinturicchio e altri grandissimi artisti, consigliata anche la visita al Museo dell’Opera del Duomo.

    Basilica di San Domenico
    Ospita le reliquie di Santa Caterina.

    Chiesa di Santa Maria di Provenzano
    La Chiesa dove viene esposto il “drappellone”prima dell’inizio del corteo storico per il Palio, vi si reca in ringraziamento la contrada vincitrice.

    Basilica di San Francesco
    Altra chiesa molto importante di Siena con imponentni caratteristiche gotiche.

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    Il Chianti

    Benvenutinel Chianti!

    Il Chianti è una delle più belle zone della Toscana, certamente la più nota ai turisti di tutto il mondo!
    Le colline, il vino, le fattorie e i vigneti di questo angolo meraviglioso sono orrmai universalmente noti eppure il visitatore attento troverà angoli ancora da scoprire e non contaminati dal turismo di massa.
    I “confini” del Chianti non sono ben definiti, in generale si intende comunque una vasta zona collinare che si estende tra le città di Firenze, Arezzo e Siena.
    Storicamente si faceva riferimento ai territori di Gaiole, Radda e Castellina, ovvero i comuni che appartenevano alla “Lega del Chianti”, alleanza politica e militare creata da Fireenze nel quattordicesimo secolo per difendere tali zone, in realtà il Chianti moderno è ben più vasto e comprende, tra le altre, anche Greve in Chianti, Tavarnelle Val di Pesa e Poggibonsi.Chianti gallo nero

    La zona di produzione del vino Chianti (forse ancora più famoso del territorio da cui prende il nome!) si estende oltre la connotazione geografica, andando ad interessare anche le colline pisane, il Montalbano nella zona di Pistoia, Montespertoli e le colline aretine.

    Ma cosa ha reso celebre il Chianti? Scorci di paesaggio da cartolina con colori incredibili in ogni stagione, dolci colline accarezzate da vigneti e olivi, profumi e sapori custoditi dalla sapienza di antichi maestri e, se questo non fosse ancora abbastanza, accoglienza di altissimo livello, borghi storici e città d’arte.
    Il Chianti è base di partenza ottimale per visitare tutta la Toscana, con un’ora di auto si può arrivare al mare e se non si ha voglia di muoversi si può assaporare lentamente la campagna toscana che non smette di incantare!

    Colline Chianti

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    Palio di Siena

    “Il Palio è il Palio. Nessuna interpretazione sociologica, storica, antropologica, potrebbe spiegarlo. Sublimazione e dannazione insieme del fato in ogni singolo senese e nella sua cittadinanza. Rogo furente della senesità, in ogni caso impareggiabile conferma di essa.”
    Mario Luzi

    Il poeta fiorentino Luzi ha ragione:è impossibile dare una spiegazione esaustiva del Palio di Siena. Dire che si tratta semplicemente di una competizione secolare tra le varie contrade della città e che ricorda, per certi aspetti, una giostra medievale, è altamente riduttivo. Il Palio è un’emozione, e come tale, per essere compreso, va vissuto.
    La storia del Palio (chiamato anche la “Carriera”) è lunga e complessa e, secondo alcuni antichi documenti cittadini, risalirebbe al XIII secolo: il primo Palio sarebbe stato organizzato in occasione della Battaglia di Monteperti (4 settembre 1260) che videro la vittoria dei ghibellini senesi su i guelfi fiorentini.
    Per il primo palio vero e proprio, però bisogna attendere il Seicento.
    Inizialmente festa popolare, organizzata dalla varie contrade, dal 1656 è organizzato dal Comune: in quell’anno nacque il Palio di Provenzano – quello del 2 luglio -, mentre il Palio dell’Assunta fu corso regolarmente solo dall’inizio dell’Ottocento.
    Il Palio, oggi, si svolge, nella splendida Piazza del Campo, due volte all’anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano (dedicato alla Madonna di Provenzano) ed il 16 agosto il Palio dell’Assunta (in onore della Madonna Assunta). In occasione di particolari ricorrenze, dalla seconda metà dell’Ottocento, viene organizzato, tra maggio e settembre, un Palio speciale, denominato Palio straordinario (l’ultimo si è corso il 9 settembre 2000, per celebrare l’inizio del nuovo Millennio).
    La città di Siena e suddivisa in 17 contrade, ma solamente 10 partecipano al Palio (sette Contrade hanno il diritto di gareggiare in quanto hanno corso il Palio corrispondente dell’anno precedente, mentre le restanti 3 vengono sorteggiate un mese prima del Palio).
    Il Palio ha una durata di 4 giorni (anche se i suoi preparativi impegnano l’intero anno!).
    Nel corso della mattinata del 29 luglio (e di quella del 13 agosto) avviene la “tratta”, ossia l’assegnazione, mediante un sorteggio, di un cavallo (che verrà montato a pelo) a ciascuna Contrada partecipante.
    Il giorno seguente, hanno inizio le prove: ne sono previste 6 (3 al mattino dalle 9, e 3 la sera dalle 19.30), più una “Provaccia”, l’ultima prova, effettuata la mattina del Palio.
    Nel corso del pomeriggio, prima della corsa dei cavalli, sfila il celebre “Corteo Storico” (composto da 14 gruppi e circa 700 figuranti), che da sempre accompagna (e rende più suggestiva) la manifestazione. “Fra tamburi che ribattono a gloria di contrade” (citando Montale), i numerosi figuranti (vestiti con le monture, costume storico) lasciano il cortile del Palazzo di Giustizia e, agli ordini del Maestro di Campo, si sistemano in Piazza del Duomo – a fianco della Cattedrale – sfilando poi tra la gente trepidante e festante, per Via del Capitano, Piazza Postierla, Via San Pietro, Via del Casato di Sopra e Via del Casato di Sotto. Fanno quindi il loro allegro ingresso in Piazza del Campo al primo rintocco del “Sunto” (il campanone sulla Torre del Mangia, che sovrasta il Palazzo Comunale).
    Si giunge così all’emozionante “sbandierata” sul rullo di tamburi (eseguita da 17 coppie di “alfieri”), e la conseguente “alzata” (spettacolare figura che consiste nell’arrotolare la seta intorno all’asta e volteggiare in alto la bandiera che, essendo l’asta munita di piombo, ricadrà perpendicolarmente).Palio di Siena
    A questo punto, manca veramente pochissimo alla corsa: una volta terminato il loro giro di piazza, i figuranti, raggiungono il palco delle Comparse; il Palio viene issato sul palco dei giudici e gli “alfieri”, sempre accompagnati dal rullo del tamburo, eseguono la “sbandierata della Vittoria”. Allo scoppio del mortaretto, i fantini escono a cavallo dall’Entrone del Palazzo Comunale e si avviano alla “mossa” (partenza), che risulta composta da due canapi dentro ai quali si dispongono, secondo un ordine stabilito mediante estrazione, 9 cavalli (rappresentanti altrettante Contrade). All’arrivo dell’ultimo cavallo (chiamato “rincorsa”), viene abbassato il canape anteriore e data la partenza (che non è quasi mai cosi immediata e “chiara” come può sembrare).
    La corsa del Palio, che consiste in tre giri della Piazza, è vinta dal cavallo, che con o senza fantino (ed in quest’ultimo caso il cavallo si definisce “scosso”), per primo, compie tre giri.
    La Contrada vincitrice del Palio, riceve l’agognato Drapellone (che verrà custodito, come una reliquia, nel proprio museo).
    Il Drapellone, o cencio (come viene chiamato dai senesi) è un dipinto su seta che risponde ad una precisa e rigida iconografia. Avente la forma di un rettangolo allungato, è sorretto da un’asta alabardata bianca e nera ed è sormontato da un piatto d’argento, con due pennacchi degli stessi colori.
    Tra i tanti artisti che hanno realizzato il Drapellone, spicca Botero, che in quell’occasione, affermò: «Ho realizzato temi familiari dalla Madonna ai cavalli, mi sono divertito anche con l’araldica. Per un artista questa è una manifestazione fonte di ispirazione; tutti cercano simbolismi e messaggi, ma io faccio solo scelte pittoriche e cromatiche. Le mele che compaiono sullo sfondo verde le ho messe per interrompere la fissità del colore. Avrebbero potuto essere stelle o lune, ho scelto le mele. Amo i volti ieratici dell’arte egizia e greca, per questo le facce nella mia pittura sono impassibili, né sorridenti né tristi».
    Durante il Palio, non avviene assegnato solo il Drapellone. Vi è un altro premio, il Masgalano, un oggetto scolpito solitamente in metallo prezioso (per antica tradizione un vassoio d’argento sbalzato, o un bacile, ma anche una vera e propria scultura), che spetta alla Contrada che abbia effettuato la migliore figura nel corteo storico.
    Le contrade che vantano il maggior numero di Masgalani sono quella della Giraffa e della Chiocciola (9 entrambe).

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    Siena – Informazioni Utili

    Informazioni Utilisu Siena e dintorni

    Come muoversi

    Chi vuole visitare Siena può farlo comodamente a piedi!
    Il centro storico è ztl, quindi chiuso al traffico per i non residenti, ma la città è dotata di aree di sosta per parcheggiare la propria auto e raggiungere il centro a piedi. La più vicina al centro è “il Campo”, offre 570 posti auto e si raggiunge dirigendosi verso Porta Tufi. Nei pressi della Fortezza Medicea si può sostare nel parcheggio della Lizza e di Santa Caterina, zona Fontebranda. Un’alternativa è l’aria di sosta a fianco allo stadio o, anche se più decentrato, della stazione ferroviaria. Sono tutti parcheggi a pagamento, gratuiti nei giorni festivi salvo diversa indicazione.

    Mezzi pubblici

    • Il servizio di trasporto pubblico è molto efficiente. La compagnia di autobus urbani, la TRAIN, serve la città in lungo e in largo e quasi tutte le linee passano per la centralissima Piazza Gramsci.

    • Taxi
      Ci sono quattro principali punti di sosta per i taxi: la stazione ferroviaria, piazza Matteotti (di fronte alle Poste), Piazza Indipendenza e Piazza Amendola. Per trovare un taxi fuori da queste zone si può chiamare radio taxi al numero 0577 49222

    Come arrivare

    Siena è comodamente raggiungibile in auto, treno e autobus. Non è servita da un proprio aeroporto ma è ben collegata a Pisa e Firenze.

    Auto

    • Per chi arriva da Nord, Autostrada A1 uscita Firenze “Certosa” quindi prendere la superstrada Firenze-Siena.
      Per chi arriva da Sud, autostrada A1 uscita “Valdichiana” quindi prendere la superstrada Bettolle/Siena.

    Treno

    • Da Firenze, cambio a Empoli (1h30′ con 10′ circa di trasbordo)
      Da Pisa, cambio a Empoli (2h con 10’circa di trasbordo)
      Da Roma, cambio a Chiusi (3h)

    Aeroporto

    • Siena è ben collegata all’aeroporto di Firenze e di Pisa per i voli low cost.
      Firenze, Aeroporto Amerigo Vespucci, collegamento shuttle con la Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella ogni 45′ circa e da qui si può optare per il treno o l’autobus diretti a Siena.
      Pisa, Aeroporto Galileo Galilei, collegamento quotidiano tramite autobus della società Train spa con arrivo a Siena p.zza Gramsci (2h).

    Autobus

    • Da Firenze:
      Stazione Bus: di fronte alla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella
      Linea “Siena Rapida” (1.15′)
      Linea “Siena diretta” (1.35′)
      Da Roma
      Stazione Bus: Roma Tiburtina , compagnia SENA (2h45′)

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    Meteo Siena

    Il Climaa Siena

    Il clima senese è molto caldo nei mesi estivi, luglio e agosto, e molto freddo nei mesi invernali, gennaio e febbraio.
    La neve non è rara e nell’occasione la città si trasforma in un affascinante presepe.
    I mesi più indicati per visitare la città sono da marzo a giugno e settembre-ottobre.

    Siena con la neve

    Meteo Siena

    • Panorama Siena

    Hotel a FirenzeHotel a Firenze

    B&B; a Firenze

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    COSA VEDEREChiese e Musei a Siena

    IL SENESEBorghi e Paesi vicino Siena

    IL PALIOContrade, Storia, Cavalli e Uomini

    IL CHIANTIIl Chianti senese

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    Siena – I Musei

    CASA NATALE DI SANTA CATERINA e FONTEBRANDA
    La casa natale di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia, venne trasformata alla fine del XV secolo in un vero e proprio santuario che conserva ancora oggi le reliquie della Santa.
    Meritano una visita:
    – l’Oratorio Superiore
    – l’antica cucina della famiglia con il focolare, al posto del quale oggi sorge l’altare
    – l’Oratorio Inferiore
    – il laboratorio di lavoro di Jacopo Benincasa, padre della Santa
    – l’Oratorio della Camera, dove Caterina abitava e pregava
    – l’Oratorio, o chiesa, del Crocifisso, davanti al quale Caterina avrebbe ricevuto le stimmate.

    Nei pressi del santuario di Santa Caterina si trova la più antica fonte di Siena, Fontebranda. Anticamente la sua funzione non era solo di fornitura dell’acqua alla popolazione e agli animali ma era indispensabile per il funzionamento dei mulini e per la conciatura e tintura dei panni.

    COMPLESSO MUSEALE DI SANTA MARIA DELLA SCALA
    Costruito sull’antico Ospedale di Santa Maria della Scala, così chiamato perché posizionato di fronte alle scale che conducono al sagrato del duomo, in anni recenti è stato sottoposto a un progressivo restauro diventando il più importante polo culturale di Siena, sede del museo archeologico, di mostre temporanee e di spazi monumentali.

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    Siena – I Monumenti

    I Monumentidi Siena

    PALAZZO PUBBLICO E TORRE DEL MANGIA
    Originariamente costruito per ospitare i Nove Signori che governavano la Repubblica di Siena, è oggi sede istituzionale del Comune. All’interno del palazzo si può visitare gratuitamente il Museo Civico. Da non perdere la sala del Mappamondo che ospita la Maestà di Simone Martini e la sala della Pace dove si possono ammirare gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti: L’allegoria del Buono e del Cattivo governo.
    Adiacente al Palazzo Pubblico, la Torre del Mangia è una delle più alte d’Italia con i suoi 102 m e 400 scalini. Una volta in cima la fatica è ben ripagata dalla magnifica vista sulla città e sulla campagna circostante. L’aneddoto più interessante e senza dubbio più conosciuto nel mondo universitario senese è che nessuno studente si azzarda a salire sulla torre prima di aver conseguito la laurea, pena il fallimento!

    Palazzo Pubblico - Siena

    PIAZZA DEL CAMPO E FONTE GAIA
    Il viaggiatore che arriva a Siena si sentirà risucchiato per le strade e i vicoli della città “dentro le mura” che lo condurranno inevitabilmente al suo fulcro: Piazza del Campo. Dalla caratteristica forma a conchiglia, così come anticamente rappresentava la zona dedicata ai mercati, ora è il punto di ritrovo dei senesi, di coloro che hanno scelto la città come propria dimora e dei turisti che a luglio ed agosto non vogliono perdersi la celeberrima corsa del Palio. Ma Piazza del Campo è anche il luogo in cui si rifugia chi ha voglia di restarsene da solo con la città a contemplare la notte in compagnia del silenzio della città addormentata.

    Tra le tante fonti senesi “Gaia”è sicuramente quella più importante e monumentale, non solo perché situata nella piazza principale della città ma soprattutto per il suo valore artistico: fu opera dell’illustre maestro Jacopo della Quercia che ne scolpì i rilievi tra il 1409 e il 1419. Di tale opera sono rimasti solo pochi resti, che è possibile ammirare nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala. I rilievi attuali sono copie dello scultore Tito Sarrocchi.

    Fonte Gaia - Siena

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    Palio di Siena – Le Contrade

    Le Contrade delPalio di Siena

    Le 17 Contrade di Siena, corrispondono alle suddivisioni storiche della città e sono rimaste immutate dal lontano 1729 (prima di questa data, erano molto di più), quando la Governatrice Violante Beatrice di Baviera sancì con un “Bando sui confini” l’attuale suddivisione della città.
    Le Contrade di Siena sono:

    CONTRADA COLORI SIGNIFICATO MOTTO

    CONTRADE

    AMICHE

    CONTRADE

    NEMICHE

    Nobile Contrada dell’Aquila Giallo oro con liste nere e turchine Combattività Dell’Aquila il rostro, l’ugna e l’ala Civetta, Drago Pantera
    Nobile Contrada del Bruco Giallo e verde con liste turchine Industriosità Come rivoluzion suona il mio nome Istrice, Nicchio, Torre  
    Contrada della Chiocciola Rosso e giallo con liste turchine Prudenza Con lento passo e grave nel campo a trionfar Chiocciola scende Istrice, Pantera, Selva Tartuca
    Contrada Priora della Civetta Nero e rosso con liste bianche Astuzia Vedo nella notte Aquila, Istrice, Giraffa, Pantera Leocorno
    Contrada del Drago Rosa antico e verde con liste gialle Ardore Il cor che m’arde divien fiamma in bocca Aquila  
    Imperiale Contrada della Giraffa Rosso e bianco Eleganza Altius caput maior gloria Civetta, Istrice, Pantera  
    Contrada Sovrana dell’Istrice Bianco con arabeschi rossi, neri e blu in parti uguali Acutezza Sol per difesa io pungo Bruco, Chiocciola, Civetta, Giraffa Lupa
    Contrada del Leocorno Bianco e arancio con liste azzurre Scienza Fiede e risana al par l’arma ch’ho in fronte Pantera, Tartuca Civetta

    Contrada della Lupa

    Bianco e nero con liste arancio Fedeltà Et Urbis et Senarum Signum et Decus   Istrice
    Nobile Contrada del Nicchio Azzurro con liste gialle e rosse Riservatezza E’ il rosso del corallo che m’arde in cor Bruco, Onda Tartuca Valdimontone
    Nobile Contrada dell’Oca Bianco e verde con liste rosse Avvedutezza Clangit ad arma   Torre
    Contrada Capitana dell’Onda Bianco e celeste Letizia Il colore del cielo, la forza del mare Nicchio, Tartuca, Valdimontone Torre
    Contrada della Selva Verde e arancio con liste bianche Potenza Prima Selvalta in Campo Chiocciola, Tartuca  

    Contrada della Tartuca

    Giallo e turchino Saldezza Forza e costanza albergo Leocorno, Onda, Nicchio, Selva Chiocciola
    Contrada della Torre Rosso cremisi con liste bianche e blu Forza Oltre la forza, la potenza Bruco Oca
    Contrada di Valdimontone Rosso e giallo con liste bianche Perseveranza Sotto il mio colpo la muraglia crolla Onda Nicchio

    Alcune contrade si fregiano di un titolo particolare. Ad esempio, la Contrada dell’Aquila è nobile per via della magnifica accoglienza data a Carlo V d’Asburgo in visita a Siena nel 1536, la Contrada della Civetta è priora per aver ospitato la prima riunione del Magistrato delle Contrade, l’organismo che riunisce i Priori delle diciassette Contrade per deliberare sulle questioni di interesse comune, mentre la Contrada dell’Onda è capitana per le sue milizie montavano la guardia al Palazzo del Comune.
    Ogni Contrada ha la sua storia ed è una piccola città nella città. Basti pensare che tutte le contrade, oltre ad uno stemma proprio e determinati segni distintivi, hanno un Santo Patrono (ad esempio, l’Aquila ha SS. Nome di Maria, il Leocorno ha San Giovanni Battista, la Chiocciola ha Santi Apostoli Pietro e Paolo) e, quasi tutte le Contrade hanno delle città gemellate (la Lupa è gemellata con Roma, la Selva è gemellata con Cuneo, la Pantera è gemellata con Lucca).

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    Siena – Piazza del Campo

    « Piazza del Campo, / ti ricordi, dall’alto sembrava un’enorme conchiglia, / e lo sparo iniziale era il lampo di un’unica perla… »

    Mario Castelnuovo, Piazza del Campo

    Piazza del Campo è la meravigliosa cornice delPalio di Siena. Famosa per la sua originalissima forma a conchiglia, e per il suo notevole patrimonio architetturale.
    Cuore della vita sociale e politica cittadina, Piazza del Campo, ha una circonferenza di 333 metri ed è suddivisa in due aree: “di basso”, l’invaso centrale e a sud, pavimentato con mattoni disposti “a coltello”.

    Su Piazza del Campo si affacciano:
    Palazzo Comunale: o Palazzo Pubblico, eretto tra il 1297 e il 1310 dal Governo dei Nove. Ospita il Museo Civico, con splendide sale finemente decorate (dette della Quadreria).

    Torre del Mangia: con i suoi 102 metri (parafulmini compresi) è tra le torri più alte d’Italia. Costruita tra il 1325 e il 1348, è famosa per il Sunto, ovvero il campanone installato nel 1666.

    Cappella di Piazza: edificata nel 1352 (come ringraziamento alla Vergine), si tratta di un tabernacolo marmoreo che sorge ai piedi della Torre del Mangia.

    Fonte Gaia: prima fonte pubblica cittadina, fu inaugurata nel 1386 e decorata tra il 1409 e il 1419 con statue e rilievi di Jacopo della Quercia.

    Palazzo Chigi-Zondadari: edificato nel Trecento, fu rifatto nel 1724.

    Palazzo Sansedoni: nato dall’unione di più palazzi gentilizi nella prima metà del Duecento, fu restaurato ed ampliato nel corso del Trecento.

    Loggia della Mercanzia: sorge sul retro di Piazza del Campo, nella cosiddetta Croce del Travaglio tra via Banchi di Sopra, via Banchi di Sotto e via di Città. Composta da 3 arcate su pilastri, fu costruita tra il 1417 e il 1428.

    Piazza del Campo