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Bamberg

Bamberg

Bamberg, chiamata anche Bamberga da noi italiani, sorge sul fiume Regnitz (vicino alla confluenza col fiume Meno) e su 7 colli: Domberg, Michaelsberg, Kaulberg/Obere Pfarre, Stefansberg, Jakobsberg, Altenburg e Abtsberg (motivo per cui viene chiamata anche la “Roma francone“). Il suo aspetto romantico e le antiche abitazioni dei pescatori (spesso affrescate), ricordano un po’ anche Venezia (la zona delle case lungo il Regnitz è soprannominata “Klein-Venedig”, piccola Venezia).

La città (circa 70.000 abitanti) vanta una storia millenaria ed è famosa per la sua grande produzione di birra (di ottima qualità). Le prime notizie della città risalgono all’anno 902 quando “castrum Babenberg” altro non era che un piccolo insediamento dominato dai Conti dei Vecchi-Babenberg. Enrico II, nel 1007 vi fondò il vescovado (che durò fino al 1802) e vi fece edificare il Duomo (Kaiserdom Sankt Peter und Sankt Georg). Terminato intorno al 1010, è una delle sette cattedrali imperiali tedesche in quanto accoglie la tomba dell’imperatore e di sua moglie Cunegonda (oltre al sepolcro di papa Clemente II, unica tomba papale tedesca).

Come testimoniano i numerosi, e bellissimi edifici storici, la città visse un periodo di grande splendore durante il Medioevo ed i particolar modo sotto i Principi-Vescovi. Culmine della fioritura culturale fu la fondazione dell’Academia Bambergensis, con le facoltà di Teologia e Filosofia. Nella seconda metà del Settecento, però iniziò un lento, ma inesorabile declino che portò, in seguito al “processo di mediatizzazione”, alla perdita dell’indipendenza (1803) e la conseguente annessione al Regno di Baviera.

Fortunatamente, durante la seconda guerra mondiale, la città venne risparmiata dai bombardamenti ed i suoi tesori sono giunti, intatti, fino ai nostri giorni. Il cuore di Bamberga, ossia la Città Vecchia dall’aspetto medievale è inserita, dal 1993, nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Poco lontano dal già citato Duomo, pregevole esempio d’architettura romanica, si può ammirare la Neue Residenz (la Nuova Residenza dei Principi-vescovi dopo il XVII secolo, con la Kaisersaal finemente affrescata e l’incantevole Giardino delle Rose).

Proprio nel mezzo del fiume Regnitz, sorge, invece, il trecentesco Altes Rathaus, il vecchio Municipio (accessibile attraverso due ponti).

Raggiungendo la Grüner Markt, famosa anche per il mercato ortofrutticolo, si incontra la bella chiesa dedicata a St. Martin (costruita da George e Leonhard Dientzenhofer, sul finire del Seicento per i Gesuiti). Altra chiesa incantevole è quella dedicata a St. Michael (sulla collina Michaelsberg) con l’annesso convento dei Benedettini. Dalla terrazza del convento (fondato nel 1015 da Enrico II il Santo e rimaneggiato secondo il gusto barocco), si ammira uno dei migliori panorami di Bamberg e dintorni. Non bisogna dimenticare che il birrificio del convento è sede del Fränkisches Brauereimuseum (Museo Francone della produzione della birra). Ricordiamo che la birra più amata in città è la Rauchbier, la birra affumicata, ottenuta con un particolare processo di essicazione del malto.

Una volta lasciata la collina, si può raggiungere Karmelitenplatz e visitare la chiesa dall’interno barocco, con l’annesso convento dei Carmelitani (fondato nel XII secolo). Di gusto gotico, invece, appare la trecentesca Obere Pfarre, famosa per custodire la pala d’altare dell’Assunzione di Maria, realizzata da Jacopo Tintoretto.

Merita una visita anche la Böttingerhaus, uno dei “più alti esempi di casa patrizia del barocco tedesco”. Tra i poli espositivi, si ricorda la casa museo dello scrittore romantico E.T.A. Hoffmann in Schillerplatz.

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Bad Wörishofen e Kempten

Bad Wörishofen

A 35 km ad est di Memmingen, nel circondario rurale svevo della Bassa Algovia, si può visitare l’importante destinazione termale di Bad Wörishofen (14.000 abitanti).

Nominata per la prima volta nel 1067 come possedimento di Werenshova, la città di Bad Wörishofen è considerata la patria del “metodo Kneipp”: l’abate Sebastian Kneipp, da quest’angolo di Baviera, promosse, tra mille difficoltà (più volte viene definito un cialtrone) la sua conoscenza della forza guaritrice dell’acqua (idroterapia) e riesce a trasformare la cittadina in una rinomata di stazione termale.

In Thermenallee 1, ci si può rilassare nel grandioso complesso termale THERME Bad Wörishofen . Considerate le terme più belle della Germania, si estendono su 1.200 m² e comprendono piscine, centri benessere, saune, vasche con idromassaggio, sale con bagno turco, cabine ad infrarossi, sale per la cromoterapia e un’area Kneipp.

A 45 km dalla stazione termale di Bad Wörishofen si trova Kempten (Allgäu), sulle rive del fiume Iller, nel sud-ovest della Baviera. Questa tranquilla città di circa 60.000 è una delle più antiche di tutta la Germania: abitata dai celti, venne chiamata dai romani Cambodunum e fu capitale della provincia romana della Raetia prima di Augusta. Verso il 747 alcuni monaci di San Gallo vi fondarono un’abbazia e, qualche secolo più tardi, l’imperatore Federico II dichiarò gli abati principi dell’impero.

Famosa per essere stata la patria primo motore diesel del mondo, dopo le devastazioni subite nel secondo conflitto mondiale, ha saputo reinventarsi polo economico ed universitario.

Il cuore della città è rappresentato dal grandioso complesso della Residenz con la monumentale basilica di St. Lorenz (edificata nel corso della seconda metà del Seicento) ed il palazzo del principe-abate (il monastero benedettino completato da stanze in rococò e dall’orangerie).

Cuore pulsante della città è la Rathausplatz: la piazza del Municipio, con i suoi locali e le case rinascimentali e barocche.

Merita una visita anche la chiesa romanica dedicata a San Magno (chiesa di St. Mang).

kempten

Immagine di Lothar Struckmeier [CC BY-SA 2.0]

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Photo By User:Riessdo (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

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Coburg

Coburg

A meno di 50 km da Kulmbach, a pochi km di distanza dalla Turingia e dalla Sassonia, s’incontra un’altra città extracircondariale dell’Alta Franconia: Coburg (45.000 abitanti). Città ricchissima di storia e dall’atmosfera elegante la città si è sviluppata a partire dal X secolo intorno alla rocca.

Uno dei simboli di Coburg è la famosa Fortezza (Veste Coburg), una delle fortificazioni più grandi e meglio conservate d’Europa. Maestosa e splendida la “Corona di Franconia” (così è stata ribattezzata per la sua forma e posizione) sorge in cima a una collina di 464 metri s.l.m. e non è mai stata espugnata (se non durante la guerra dei Trent’anni). Il complesso, edificato a partire dal 1200 comprende il cinquecentesco Fürstenbau (“palazzo del principe”) con annessa cappella dedicata a Martin Lutero (che proprio qui si rifugiò nel 1530), la Bankettsaal (la camera di Lutero famosa per ospitare la più antica stufa tedesca), il Herzoginbau (“palazzo della duchessa”), con la ricchissima collezione di slitte, carri da torneo e carrozze, e due possenti torri, la Blauer Turm e la Roter Turm.

Nelle antiche sale del palazzo dei Principi-elettori vi è la Steinerne Kemenate (il Museo di belle arti) e la Jagdzimmer (sala da Caccia), capolavoro seicentesco d’intarsi.

Infine, nel Carl-Eduard-Bau si possono ammirare volantini di Lutero, una raccolta d’armature e d’armi, 330.000 fogli di acquerelli, stampe, incisioni, disegni realizzati da Martin Schongauer, Albrecht Dürer, Lucas Cranach il Vecchio e Albrecht Altdorfer.

Una volta lasciata la collina si può raggiugere l’incantevole città vecchia, con la centralissima Marktplatz, la piazza del mercato, impreziosita dalla statua dedicata al principe Albert e da pregevoli edifici (su tutti Rathaus e Stadthaus).

Tra le architetture religiose, spicca la chiesa protestante intitolata a St. Moritz, caratterizzata da un esterno in stile gotico e da un interno di gusto rococò (notevoli gli stucchi della navata centrale).

Se la piazza del mercato è il cuore sociale della città, la Schlossplatz, con la sua statua dedicata ad Ernst I, è l’antico cuore politico. Qui, si trova la splendida residenza della famiglia Sassonia-Coburgo e Gotha: il famoso castello Ehrenburg (Schloss Ehrenburg), iniziato nel 1543 e più volte ampliato nel Seicento e nell’Ottocento.
Tra i saloni più importanti, si ricordano: la Sala del trono, gli appartamenti della Duchessa, la Riesensaal (la sala dei Giganti), la Weisser Saal (Sala Bianca), la Grossegalerie. Notevoli sono i giardini e la cappella (Schlosskirche).

Dal 1941 il castello è gestito dalla Bayerische Verwaltung der staatlichen Schlösser, Gärten und Seen, l’ “Organizzazione bavarese per i palazzi, giardini e laghi statali”. Oggi restaurato è sede del Museo e della Biblioteca nazionale di Coburgo, con una raccolta di oltre 400.000 volumi. 

Tra gli eventi più particolari e curiosi, merita menzione il SAMBACO, il coloratissimo Samba-festival Internazionale di Coburgo.

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Il castello di Hohenshwangau

Il castello di Hohenshwangau

Il castello di Hohenshwangau, edificato dai cavalieri di Schwangau nel corso del XII secolo, dopo essere stato abbandonato, venne acquistato e trasformato in palazzo da Massimiliano II, padre di Ludwig II (che qui vi trascorse gli anni della giovinezza, spesso in compagnia dell’amico Richard Wagner).

Tra le stanze più belle, si ricordano: la sala degli eroi (immensa ed impreziosita dai dipinti che raffigurano la leggenda di Wilkina), la sala del cavaliere del cigno (con notevoli pitture murali ispirate, appunto, alla leggenda del cavaliere del cigno Lohengrin), la stanza da letto reale (soprannominata camera del Tasso in quanto ripercorre le vicende di Rinaldo e Armida della “Gerusalemme Liberata“) e la camera da letto della regina (ispirata all’architettura ed all’arte turca).

Ai piedi del Castello (in Alpseestraße 27,) è possibile visitare il Museum der bayerischen Könige , dedicato ai Re bavaresi).

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Landshut

Landshut

Landshut (63.000 abitanti), sita ad nord est di Monaco di Baviera, sulle rive del fiume Isar, è soprannominata “Dreihelmenstadt” (La città dei tre elmi) ed è il capoluogo del distretto della Bassa Baviera.

Cuore della regione collinare denominata Niederbayerisches Hügelland, la città inizia a crescere nel corso del Duecento, quando i Wittelsbach la elessero loro residenza e la trasformarono in una città ricca e florida.
Nel 500 quando i Wittelsbach lasciarono Landshut per trasferirsi a Monaco di Baviera, la città conobbe un lento, ma inesauribile declino. Così, la monumentale residenza, la Burg Trausnitz, che domina la città da una collina, venne trasformata in un palazzo rinascimentale dall’architetto Sustris, allievo di Giorgio Vasari.

Il cuore della città, di concezione tardo-gotica, è attraversato da due ampi e luminosi viali: Altstadt e Neustadt (paralleli al fiume Isar ed orientati, rispettivamente, in direzione nord-est e sud-ovest).
La Altstadt è il cuore pulsante della ed ospita numerosi edifici con ampi portici contraddistinti da facciate dipinte in tonalità pastello. Ospita la Martinskirche (Collegiata di San Martino) con la sua imponente torre campanaria alta ben 130,60 metri. Edificata tra il 1392 e il 1500 presenta una pianta a 3 navate ed è considerata il massimo capolavoro dell’architetto Hans von Burghausen, uno dei più grandi esponenti del tardo-gotico tedesco. La collegiata ospita anche una pregevole Madonna lignea realizzata da Hans Leinberger.

Notevole è anche la Heiliggeistkirche (Chiesa di Santo Spirito), edificata sui resti di un’architettura romanica tra il 1407 e il 146, venne iniziata da Hans von Burghausen e fu completata, dopo la sua morte, dal suo discepolo Hans Stethaimer.

Infine, merita una visita il Rathaus (Municipio), concluso nel 1503, si presenta come un edificio a tre corpi, di struttura gotica, raccordati tra loro sul lato principale da una notevole facciata di gusto neogotico risalente al 1861.
Anche alcune sale interne appaiono neogotiche. Su tutte, spicca la sala dei ricevimenti con gli affreschi del matrimonio principesco di Landshut (Landshuter Fürstenhochzeit), ovvero le nozze tra il duca Georg e la principessa Hedwig, figlia del re di Polonia.
Per rievocare l´evento, ogni 4 anni, Landshut organizza il Landshuter Hochzeit (Il matrimonio di Landshut), con celebrazioni, festeggiamenti e sfilate in costume medievale

Da vedere anche Stadtresidenz (Residenza di città), l’antica residenza urbana dei Duchi di Baviera. Costruita tra il 1536 e il 1543, è considerata la “prima opera in stile rinascimentale italiano realizzata in Germania” ed attualmente è sede di un museo.

La Neustadt in origine utilizzata come luogo di mercato, si è arricchita, nel corso dei secoli di splendidi edifici, tra cui la bellissima chiesa barocca dedicata a Sant’Ignazio.
Sulla collina della Neustadt è possibile scoprire uno dei grandi simboli di Landshut: il castello medievale del Trausnitz: fondato nel 1204 dal duca Ludovico I, fu residenza ducale per la Bassa Baviera dal 1255 al 1503.
Distrutto in parte da un incendio nel 1961, è comunque visitabile, Tra i saloni più importanti, si ricordano: la sala dei Cavalieri (utilizzata per esposizioni), la quattrocentesca Torre Loggia detta Soller (che regala una vista unica sulla città) e la Sala delle arti e delle curiosità, attualmente parte del Museo Nazionale Bavarese, tocca 4 diverse tematiche:

  • Artificiala-meraviglioso-leggendario contiene bronzi, dipinti e sculture in miniatura di pietre prugna.
  • Naturalia – le meraviglie della natura, vengono mostrati animali imbalsamati, corna straordinarie, cozze e minerali.
  • Exotica – meraviglie da paesi stranieri, contiene lavori artigianali in corallo, avorio e madreperla.
  • Scientifica – scientifico mostra strumenti scientifici usati per la conoscenza razionale del mondo intorno all’anno 1600.

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Straubing

Straubing

Straubing (circa 45.000 abitanti), attraversata dal Danubio, sorge ai piedi della Bayerischer Wald (la famosa foresta bavarese), proprio al centro del fertilissimo Gäuboden, il cosiddetto Kornspeicher Bayerns (granaio della Baviera).

Fondata dal duca Ludovico I duca di Baviera nel 1218 (ma abitata da sempre), oggi è un importante polo dell’economia e della biotecnologia tedesca ed è famosa per ospitare la Gäubodenvolksfest, una grande festa della birra (seconda solo all’Oktoberfest di Monaco) voluta nel 1812 da Re Max Joseph I come festa agricola. La tradizione prevede una suggestiva sfilata in costume che partendo da Landshuter Straße, arriverà alla Festplatz.

Talvolta lontana dai tradizionali circuiti turistici, la città custodisce pregevoli architetture. In particolar modo si ricordano: la chiesa romanica dedicata a St. Peter – con l’annesso cimitero medioevale (noto per ospitare la lastra tombale di Agnes Bernauer, moglie del duca Albrecht III, affogata dal suocero nel Danubio il 12 ottobre 1435), la quattrocentesca Karmelitenkirche (rimaneggiata secondo il gusto barocco) e la Basilica di San Giacomo, (famosa per il Moses-Fenster, finestra di Mosè, progettata da Albrecht Dürer).

Per quanto riguarda i poli espositivi, merita menzione il Gäubodenmuseum in Fraunhoferstraße 23, famoso per esporre una notevole collezione di arte ed il tesoro romano (Römerschatz). Il tesoro comprende: 8 maschere, 6 ginocchiere per cavalieri, 20 statuette e oggetti in bronzo e altri 73 ritrovamenti in ferro.

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Simboli e curiosità della Baviera

Simboli e curiosità della Baviera

Bayernhymne (Inno della Baviera): è l’inno ufficiale dello Stato Libero di Baviera. La melodia, scritta nel 1835 da Max Kunz, venne completata dal poeta Joseph Maria Lutz. Esiste anche una versione più recente dell’inno contenente le modifiche apportate negli anni ’80 dal Primo Ministro di Baviera Franz Josef Strauß.

Bianco ed azzurro: sono i colori della Baviera e si ritrovano anche sulla bandiera del land. O meglio delle bandiere. La Baviera ha, infatti, due vessilli:

  • La bandiera a strisce, presenta due fasce orizzontali di pari dimensione, una bianca e una azzurra. Difficile indicarne l’origine, anche se, secondo molti, potrebbe simboleggiare il fiume Isar che attraversa Monaco di Baviera.

  • La bandiera di diamanti, è la più nota ed è composta da 21 rombi (o meglio diamanti) azzurri e bianchi.

Dirndl e Lederhosen: curiosi, originali ed appariscenti, i tipici abiti bavaresi sono un vero e proprio simbolo. Quando si parla di Lederhosen si parla dei pantaloni in cuoio (lunghi fino a sopra o sotto il ginocchio) indossati dagli uomini, mentre il Dirndl è il classico abito femminile con grembiule. I bavaresi sono molto orgogliosi dei loro abiti tradizionali e li indossano, con disinvoltura, nelle occasioni importanti: feste, matrimoni e per la sfilata dell’Oktoberfest.

Vita politica: La Baviera è uno dei 16 Stati federati della Germania (Lander). La Baviera ha un Landtag (“parlamento”) unicamerale, eletto con suffragio universale. Il capo del governo è il Ministerpräsident (ossia il Presidente dei ministri); attualmente la carica è ricoperta da Horst Seehofer. Leader della CSU (Unione Cristiano-Sociale in Baviera) è stato eletto il 27 ottobre 2008.

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La nostra guida della Baviera si pone con informazioni utili su questa area della Germania, le città e le località più famose e importanti, il suo clima, … [Continua…]

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