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Dintorni di Bangkok

Dintorni di Bangkok

A circa 25 km dalla Capitale, merita una visita la provincia di Samut Prakan, chiamata anche Pak Nam.
Frequentatissima dagli amanti del golf, Pak Nam, ospita diverse interessati attrattive. Sulla Sukhumvit Road, a Tambon Paknam si può scoprire il Museo della Marina Reale con una ricchissima collezioni di plastici navali.

A Rayong si può visitare anche un bell’ acquario (il Rayong Aquarium), pur non essendo particolarmente grande è comunque ben organizzato ed ospita diverse specie marine. Tra gli edifici religiosi, meritano menzione d’onore la maestosa “Phra Chedi Klang Nam“, imponente pagoda bianca e il Wat Pa Pradu, con una pregevole statua del Buddha sdraiato.

Nei pressi di Tambon Thai Ban, è ospitato l’Allevamento di Coccodrilli Samut Prakan; la fattoria dei coccodrilli ospita migliaia e migliaia di esemplari ed è la più grande del mondo! Tra gli spettacoli, imperdibile è il Crocodile wrestling show.

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Chiang Mai

Chiang Mai

Capoluogo dell’omonima provincia, Chiang Mai, sorge in una zona montuosa lungo il fiume Ping, a 700 km a nord di Bangkok.
Soprannominata la Rosa del Nord (per via dello splendido contesto naturale in cui è inserita), è la principale città della Thailandia settentrionale (la sua area metropolitana ospita 1 milione di abitanti) ed è una destinazione turistica molto gettonata. Negli ultimi anni, infatti, si è trasformata in una vivacissima metropoli, anche se, ancora, non ha il carattere cosmopolita e spensierato di Bangkok.

Fondata da re Mengrai nel 1296 (il nome Chiang Mai significa “città nuova”), divenne la capitale del regno Lanna e fu protetta dagli attacchi birmani da una cerchia di mura con 4 porte nei 4 punti cardinali e da un fossato (ancora oggi abbastanza ben conservati).

Dopo la caduta dei Lanna, la città cadde in mano agli invasori e nel 1774 fu formalmente ceduta da chao Kavila al Regno di Thonburi e, nel giro di pochi anni, abbandonata fino a quando, durante il Regno di Rattanakosin, conobbe una nuova ripresa, demografica ed economica.

Oggi, la città, dotata di un’offerta turistica di buon livello, richiama turisti e visitatori attratti non più (o perlomeno non solo) dall’industria del sesso e del divertimento senza regole, ma da un notevole patrimonio culturale e naturalistico.

Come arrivare da Bangkok
IN AUTO

Autostrada n.1 (Phahonyothin) e l’autostrada n°32 (l’autostrada dell’Asia), che passa Phra Nakhon Si Ayutthaya, Ang Thong, e a Nakhon Sawan. Imboccare, infine l’Autostrada n ° 117 per Phitsanulok e la n°11.

IN AEREO

Vi sono diversi voli giornalieri in partenza dalla Capitale.

IN BUS

Gli autobus partono dal Bangkok Nord Bus Terminal (Mochit Terminal Bus n°2). Il viaggio dura dalle 10 alle 12 ore.

IN TRENO

5/6 treni veloci partono, ogni giorno, da Hua Lamphong Station in Bangkok. Il viaggio dura circa 12 ore.

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Cosa vedere a Bangkok

Cosa vedere a Bangkok

Il Palazzo Vimanmek (Residenza reale Vimanmek) è un ex palazzo reale (oggi polo espositivo); residenza del re Rama V dal 1901 al 1906, quando il sovrano si trasferì nell’attigua Villa Ambara, è il più grande edificio al mondo costruito in teak.

Vimanmek sorge nella parte nordovest del Palazzo Dusit, (complesso che comprende anche la sede del parlamento nazionale e la residenza del re di Thailandia). Immerso nel verde, risulta circondato da canali ed edifici (l’ex Sala del Trono Abhisek Dusit – oggi museo di arte tradizionale thai- ed il Museo nazionale dell’elefante reale).

Il piano terra del Palazzo Vimanmek è stata realizzato in mattoni e cemento, mentre i piani superiori risultano in teak, assemblato senza l’ausilio di alcun chiodo o vite.
Le stanze, arredate secondo l’elegante gusto siamese, sono 71, ma non tutte sono aperte al pubblico. Il palazzo è famoso per aver ospitato la prima sala da bagno del Siam.

Nei pressi di Sanam Luang s’incontrano diversi edifici importanti:
  • Museo Nazionale di Bangkok: uno dei più grandi e belli del Sudest Asiatico. Custodisce manufatti ed opere d’arte appartenenti a diverse epoche storiche. E’ ospitato all’interno dell’ex Palazzo Davanti.
  • Galleria Nazionale: zecca reale fino al 1974, ospita un’esposizione permanente di dipinti tradizionali e contemporanei realizzati dai più importanti artisti thailandesi.
  • Galleria d’Arte Regina Sirikit: chiamata The Queen Gallery, è stata inaugurato nel 2003 per volere della Regina e vuole promuovere le opere di artisti thailandesi noti e non.
  • Università Silpakorn: è il principale ateneo thailandese dedicato all’arte. Al suo interno ospita 4 gallerie dedicate alle opere d’arte tradizionali e contemporanee.
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Provincia di Lampang

Provincia di Lampang

A circa 100 km a sud di Chiang Mai, nel bacino del fiume Wang si sviluppa la provincia di Lampang. Notevole dal punto di vista paesaggistico, quest’angolo di Thailandia, vanta una lunga storia coloniale e pregevoli testimonianze archeologiche lasciate dalle civiltà Hariphunchai, Lanna e Birmane.

La città di Lampang, importante ed antichissimo crocevia culturale e commerciale (la produzione del teak era uno dei capisaldi dell’economia locale) ospita bellissimi, e ben conservati, templi (spesso edificati secondo il gusto birmano). Menzione d’onore merita il Wat Phra That Lampang Luang, posto in posizione collinare e circondato da possenti mura. Splendido esempio di monastero fortezza, è caratterizzato, all’ingresso, dalla presenza di un drago, simbolo di potenza e forza. Al suo interno ospita il Wihan Luang: realizzato in legno, è il più fulgido esempio di architettura sacra Lanna. Edificato nel 1476 ed aperto ai lati, presenta un tetto in legno a tre piani (sorretto da possenti pilastri di teak) e pregevoli decorazioni dedicati alle vite del Buddha (risalenti al IX secolo).

In un edificio adiacente il tempio di Phra That Lampang Luang è custodita la venerata, e miracolosa, statua di diaspro verde, mentre nel arboreto, oggi, hanno trovato spazio delle aree espositive.

Altra importante attrattiva della tranquilla città di Lampang è il Thai Elephant Conservation Center (Centro di Protezione degli Elefanti). L’elefante è un animale simbolo della storia e dello sviluppo della provincia di Lampang e questo centro vuole accogliere questi mammiferi Proboscidati e tutelarli.

250 km da Chiang Mai (e circa 900 km da Bangkok), nell’estremo ovest della Thailandia, s’incontra la provincia di Mae Hong Son. Questa pittoresca regione montagnosa ospita diversi villaggi (molti in stile birmano). E’ la destinazione perfetta per chi ama il trekking: la natura, qui, dà il meglio di sé; è possibile scoprire numerosi, ed affascinanti, parchi come l’Haui Nam Dang National Park, il Parco Nazionale di Tham Lot (nei pressi della graziosa cittadina di Pai) ed il Parco Nazionale di Nam Tok Mae Surin (nei pressi di Mae Hong Son), famoso per le sue suggestive cascate.

Intorno a Mae Sariang è possibile visitare diversi templi birmani (come il Wat Chong Kham, il Wat Sri Bunruang ed il Wat Chong Sung) e qualche esempio di architettura sacra siamese.
Per la sua conformazione territoriale, la provincia di Mae Hong Son risulta un po’ più isolata rispetto ad altre aree del Paese (anche se, ora, è facilmente raggiungibile in aereo) e, per questo, ha mantenuto intatta la sua forte identità.

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Come muoversi a Bangkok

Come muoversi a Bangkok

Lo skytrain, chiamato dai locali BTS, è una ferrovia sopraelevata e, a oggi, è il modo più comodo e veloce, per muoversi in città. Composta da due linee che si intersecano in un solo punto (la stazione Siam) permette di muoversi da Mo Chit a Bearing (Linea Sukhumvit di colore verde chiaro) e dallo Stadio Nazionale a Bang Wa (Linea Silom di colore verde scuro).
Il costo dei biglietti è in proporzione alla distanza da percorrere ed i ticket possono essere acquistati in tutte le stazioni.

Bangkok può contare anche su una metropolitana (MRT-Subway o Bangkok Metro), ma attualmente risulta costituita da una sola linea (la linea Chaloem Ratchamongkhon, meglio conosciuta come linea Blu) che permette di viaggiare da Hua L1amphong a Bang Sue. Il biglietto singolo ha un costo che, in base alla distanza, va dai 16 Baht ai 42 Baht.

Il servizio BTS e metro è integrato dalla rete autobus. La rete di trasporto è gestita dalla BMTA (Bangkok Mass Transport Authority) ed è attiva dalle 5 alle 23. Muoversi in bus a Bangkok può essere veramente complicato esistono, infatti, diverse tipologie di autobus (che, senza entrar troppo nei dettagli, possono esser suddivisi in due grandi categorie: con aria condizionata e senza aria condizionata) ed innumerevoli linee.

Comprendere il sistema tariffario degli autobus thailandesi non è facile (sul prezzo incidono una serie di fattori), anche se il costo del biglietto è tutt’altro che caro (tra gli 11 Baht ed i 25 Baht).

Un modo alternativo per spostarsi in città è rappresentato dal battello. Non bisogna, infatti, dimenticare che la città è attraversata da parecchi canali, klongs, e che molti di essi sono navigabili, come il Klong Saen Saep (il più importante e trafficato).

Le linee principali sono 4 e sono contraddistinte da quattro diversi colori:
  • Bandiera arancione: tratta Nonthaburi (N30) – Wat Rajsingkorn (S3) operativa tutti i giorni dalle 6 alle 19 – prezzo 15 baht.
  • Local line: stessa linea della bandiera arancione, ma con orari diversi: da lunedì a venerdì dalle 6,45 alle 7,30 e dalle 16 alle 16,3 – prezzo dai 10 ai 14 baht in base alla distanza.
  • Bandiera verde: Pakkred (N33) – Nonthaburi (N30) – Sathorn (Centre) da lunedì a venerdì dalle 06,10 alle 08,10 e dalle 16.05 alle 18.05 – prezzo dai 13 ai 32 baht in base alla distanza.
  • Bandiera gialla: Nonthaburi (N30) – Sathorn (Centre) – Ratburana (S4) da lunedì a venerdì dalle 6 ,15 alle 8 e 20 e dalle 16 alle 20, prezzo dai 20 ai 29 baht in base alla distanza.

Le linee principali sono gestite dalla Chao Phraya Express Boat
Oltre al trasporto pubblico è possibile muoversi anche in taxi, ma se si considera il traffico congestionato è consigliabile utilizzare questo mezzo solo alla sera. Prima di partire, è bene “ricordare” al tassista di attivare il tassametro. 
Da evitare (se non per un breve giro turistico) il tuk tuk: gli autisti tendono a fare i furbi (questi veicoli non sono dotati di tassametro!).

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Cosa vedere a Chiang Mai

Cosa vedere a Chiang Mai

Le principali attrazioni architetturali della città sono rappresentate quasi esclusivamente da siti religiosi. Chiang Mai ospita più di 300 wat (templi, o più precisamente complessi con costruzioni adibiti a fini religiosi, culturali e sociali) e molti di questi sono molto interessanti e meritano una visita.

Il più antico wat della città è il Wat Chiang Man, risalente al XIII secolo. Famoso per aver ospitato il Re Mengrai durante la costruzione della città, risulta composta da due templi e custodisce due importantissime statue di Buddha: stiamo parlando del Phra Sila (in marmo) e del Phra Satang (in cristallo).

Bellissimo è anche il Wat Phra Singh: innalzato nel 1345, è un fulgido esempio di stile architettonico classico del nord (o dei Lanna). Ospita il Phra Singh Buddha (o Buddha “Leone”), condotto qui da Chiang Rai; del Phra Singh Buddha esistono altre due copie, una a Nakhon Si Tammarat e l’altra a Bangkok.

Non lontano da Wat Phra Singh, sorge il Wat Chedi Luang (o meglio quello che resta di questa importante architettetura); edificato nel 1461 e caratterizzato da un largo stupa (monumento buddhista la cui funzione principale è quella di conservare reliquie) in stile Lanna, venne danneggiato gravemente prima da un terribile terremoto (nel sedicesimo secolo) e, più tardi, da alcune cannonate sparate dall’esercito di re Taksin (durante la guerra contro i birmani).

A due passi dal Wat Chedi Luang, si possono ammirare il Wat Phan Tao, con un antico e pregevole wihaan (edificio del tempio in tek, considerato, a ragione, uno dei tesori nascosti di Chiang Mai) e l’antico Wat Prasat (splendido esempio di architettura Lanna caratterizzato da originali tetti a più livelli e pareti in legno e gesso).

Notevole è anche il Wat Suan Dok, innalzato nel corso secolo XIV e caratterizzato da un edificio principale aperto sui quattro lati. Attorno al tempio, si possono notare numerosi “chedi”, una sorta di stupa contenente anche le ceneri dei diversi governatori della città. Nel chedi principale è ospitata una reliquia del Buddha che si sarebbe duplicata miracolosamente; secondo la leggenda, il duplicato venne sistemato sul dorso di un elefante bianco. L’animale, lasciato libero, si diresse sul Doi Suthep (la collina alle porte della città) e si accasciò al suolo. Proprio in quel luogo, nel 1383 venne eretto il Wat Phrathat Doi Suthep. Per accedere al tempio (veneratissima meta di pellegrinaggio) si deve salire una scalinata composta da circa 300 gradini circondata da due lunghissimi naga (antica e mitica razza di uomini-serpente).

Ai piedi della collinetta, si potrà notare il Monumento dedicato al monaco Khruba Siwichai.

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Curiosità Archivi – Guida della Thailandia: Bangkok Phuket

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Lamphun

Lamphun

Spostandosi circa 25 km a sud di Chiang Mai, nella valle del fiume Ping, si incontra Lamphun e la sua provincia ricchissima di frutteti di lamyai e famosa per la produzione di seta e cotone pregiati.

Lamphun è una città dal fascino antico: leggenda narra che venne fondata da due monaci buddhisti nel VII secolo con il nome Hariphunchai. Intenzione dei monaci era quella di creare una nuova capitale del Regno e, per questo, cercarono la sovrana nel lontano regno di Lavo: scelsero Jamadevi, la figlia del re. Hariphunchai divenne così l’avamposto settentrionale della cultura del popolo mon di Dvaravati e la regina passò alla storia (o meglio, entrò nella leggenda) per aver diffuso il Buddhismo Theravada.

Tra le principali attrazioni turistiche di Lamphun vi è il Wat Phra That Hariphunchai, nel cuore della città. Meta di pellegrinaggi, questo Wat, è uno dei più noti della Thailandia. Il complesso è caratterizzato da un grandioso chedi dorato (divenuto simbolo dello stemma della Provincia di Lamphun); alto ben 46 metri, custodisce, secondo la leggenda, le reliquie di Buddha.
Proprio di fronte al Tempio, sorge l’ Hariphunchai National Museum, polo espositivo che racconta, attraverso l’esposizione di 2000 antichi manufatti e reperti (notevoli sono le tavole in pietra e reliquie), la storia della città.

Usciti dalla porta orientale del Wat Phra That Hariphunchai, invece, si può attraversare il ponte coperto sul fiume (costellato di negozietti d’artigianato) e raggiungere, così, il Wat Ton Kaeo, scrigno dell’antica tradizione tessile cittadina.

Nei pressi del Wat Phra That Hariphunchai sorge un altro pregevole tempio: l’antichissimo Wat Mahawan, famoso per custodire la statua del Buddha chiamata Phra Rod Luang (che, per tradizione, proviene dal regno di Lavo e ha protetto la regina Jama ed il suo operato).

Altro tempio degno di visita è il Wat Jamadevi, famoso per il suo antico stupa a forma di piramide a gradoni, che, secondo la leggenda, custodisce le ceneri della regina Jamadevi. Lo stupa, denominato Ku Kut, è stato più volte ristrutturato ed oggi si presenta come un suggestivo ed armonioso intreccio di stili architettonici diversi.

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Viaggio in Thailandia: come comportarsi

Viaggio in Thailandia: come comportarsi

Pubbliche relazioni

Il popolo thailandese è ospitale, cordiale e incredibilmente sorridente. Quando si è in pubblico, dunque, è buona norma mantenere la calma, evitare di alzare la voce o esternare in maniera troppo concitata i propri sentimenti; gesticolare può essere ritenuto offensivo. Pudici e riservati, non amano i baci e le effusioni in pubblico e considerano sconvenienti vestiti scollati e minigonne.

E’ bene ricordare che i thailandesi considerano la testa sede dello spirito e dell’anima: si tratta, dunque, di una parte sacra del corpo. Mai, quindi, toccare il capo di qualcuno (neppure di un bambino).

Quando si entra in un’abitazione privata (ed ovviamente in un tempio) ci si deve sempre ricordare di togliere le scarpe. Non farlo è considerato un gesto irrispettoso.

Viaggio in Thailandia: Saluti

I thailandesi non sono soliti stringersi la mano: il loro saluto è il rispettoso “Wai”; si realizza congiungendo le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l’alto, e tenendole all’altezza del petto, del mento o della fronte.

Nomi e cognomi

Pronunciare un nome e un cognome thai può essere un’impresa quasi impossibile. Per questo motivo, ci si limita al nome di battesimo ed è tutt’altro che raro l’utilizzo di soprannomi brevissimi.

Detto questo, è bene ricordare che i cognomi sono stati introdotti in Thailandia solo in epoca recente (nel 1913) e che ogni famiglia (intesa in senso ampio: nonni, genitori, fratelli e sorelle – e relativi sposi, figli, cugini, nipoti) ha il proprio (nessun caso di omonimia!).

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Nan

Nan

Ad est delle province di Phayao e Phrae, s’incontra Nan, circondata da alte montagne. Per secoli regno indipendente ed un po’ isolato (per via della sua collocazione geografica).  Annesso, nel 1778, nel Regno del Siam, Nan perse, qualche anno più tardi, parte dei suoi territori (che furono ceduti all’ Indocina Francese). 
La visita alla città può iniziare dal Museo Nazionale, che racconta la storia di Nan, e proseguire al Wat Chang Kham Worawihan, quattrocentesco tempio caratterizzato da un chedi impreziosito da statue di elefante.

Altro tempio interessante è il Wat Phrathat Chae Haeng, affascinante tempio – dominato da un impressionante chedi, alto 55 metri; è raggiungibile percorrendo una scala a forma di “naga”.
A nord di Nan merita di essere visitato il villaggio “Thai Lue” di Ban Nong Bua, famoso per la sua tradizione tessile tribale.

Tanti i parchi nazionali nei dintorni: Parco Nazionale Khun Nan, con antiche saline di montagna, Parco Nazionale Doi Phu Kha, Parco Nazionale Mae Charim ed il Parco Nazionale Khun Sathan.

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