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Cucina cubana

La cucina cubana sintetizza, perfettamente, ingredienti e tecniche gastronomiche spagnole, creole ed africane.
I protagonisti della tavola sono: pesce (il pescado, preparato in salsa, alla griglia o fritto), frutti di mare (marizcos), gamberoni (camarones) e carne di maiale. Con le parti grasse del maiale, i cubani, preparano i famosi chicharrones, stuzzichini-salatini che spesso accompagnano una pinta di birra (ma anche un bicchiere di rhum).

Il piatto nazionale è l’ajiaco (una sorta di minestra a base di patate, banane, mais, manzo, pollo ed un po’ di carne secca), spesso seguito da carne di maiale e Moros y cristianos (il nome fa chiaramente riferimento alla Reconquista spagnola), a base di fagioli neri (frijoles negros) e riso. Quando si usano fagioli rossi (frijoles colorados) si parla, invece, di Congrí. Altra minestra molto diffusa è la caldosa (preparata con tuberi e carne).

Tipici della cucina cubana sono anche il fufù (un purè di banana condito con mojo, salsa a base di succo di agrumi, olio e cipolla) e le Mariquitas (chicharritas) de plátano (un frutto tropicale che assomiglia alla banana).

Come in molte altre aree tropicali, anche a Cuba, non manca la manioca (yuca), molto utilizzata anche per preparare dolci. A proposito di dessert, i più tipici sono il coquito acaramelado (cocco caramellato) e la Cafiroleta, preparata con il latte e di cocco e le boniatos (le tipiche patate dolci).

Se il vino è considerato un lusso per pochi, molto diffusa è la birra (piuttosto leggera) e, ovviamente il Rhum, ottenuto dalla distillazione della melassa della canna da zucchero.

Tra i cocktail, i più famosi e bevuti dell’isola sono il Mojito (con rum, lime, zucchero di canna e menta, la “hierba buena”), il Cuba Libre (coca e rum) e il Daiquiri (a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna).

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Info Archivi – I Love Cuba

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Le spiagge di Habana

Le spiagge di Habana

Le spiagge di L’Avana sono le spiagge di Playas Del Este: il litorale si sviluppa alla periferia est della capitale e si estende per circa 6 km.

Facili da raggiungere ed adatte anche a chi vuole praticare immersioni e snorkeling, sono caratterizzate da un’atmosfera tropicale, sabbie bianchissime ed acque turchesi; purtroppo non sempre sono attrezzate secondo gli “standard europei” e non possono contare su buone strutture ricettive. Insomma, vanno bene per chi si trova ad Habana e vuole regalarsi una giornata di sole e mare, senza badare troppo ai comfort.

Le spiagge più interessanti sono:

Playa Bacuranao

Poco turistica, ma molto frequentata dai locali questa piccola, ma suggestiva baia di sabbia bianca si trova a due passi da Celimar e Alamar.

Tarará

Dalla parte opposta del Rio Tararà, ad est di Alamar, è un piccolo paradiso per gli amanti dello snorkeling ed è caratterizzata dalla presenza di un canale con coralli e grandi cernie.

Playa Mégano

Si sviluppa a est di Tarará è ben attrezzata e può contare anche su campi di beach volley, una piscina ed aree barbecue.

Playa Santa María del Mar

Forse la più bella e la più ampia di tutte le Playas del Est; si estende fino alla foce del Río Itabo e vanta una spiaggia di sabbia finissima punteggiata da palme: insomma, un vero e proprio paradiso tropicale. Buone le strutture turistiche e sportive.

Playa Boca Ciega:

Ad est dell’estuario del Rio Itabo è una spiaggia gay friendly.

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Cosa vedere a L’ Avana

Cosa vedere a L’Avana

L’Avana offre innumerevoli attrazioni. Dai locali in cui  possibile mangiare la cucina caraibica a quelli in cui si balla la Salsa ai mercati ai bar in cui assaggiare Mojto e Daiquiri. E’ possibile anche visitare il museo del ron Habana Club e la  fabbrica di rum Bocoy, senza naturalmente dimenticare il Lungomare di L’Avana.
A seguito riportiamo alcune attrazioni di tipo storico e turistico,

Il Castillo De Los Tres Reyes Magos Del Morro

Chiamato semplicemente “El Morro” è un’antica fortezza posta sul lato orientale della baia, a Punta Barlovento. Realizzato da schiavi per volontà del governatore Juan de Tejeda su progetto dell’ingegnere italiano Giovan Battista Antonelli.

Dalla forma di poligono irregolare, “El Morro“, con i suoi muri in pietra spessi anche 10 metri, il suo maestoso bastione e la sua batteria di cannoni ha saputo proteggere la capitale da diversi attacchi pirateschi. Almeno fino al 1762, quando venne assediata dalla straordinaria flotta britannica (composta da decine e decine di navi e migliaia di cannoni).

La fortezza, in origine, era collegata alla terraferma dalla “Plataforma de la Estrella“, il molo ai piedi della scogliera. Oggi, invece, per potervi accedere è necessario superare il ponte levatoio e attraversare il Túnel Aspillerado che porta alla Plaza de Armas (con a destra il Baluarte de Austria. Bastione austriaco e a sinistra la Sala de Historia del Faro y Castillo). Poco più avanti, si arriva al Surtida de los Tinajones, caratterizzato dalla presenza di enormi vasi di terracotta, un tempo utilizzati per contenere l’olio di colza che fungeva da combustibile per il Faro del Morro (alto 25 metri) che ancora oggi illumina la città.

La Fortezza di San Salvador de la Punta

Sorge proprio di fronte al Castello, all’ingresso della baia dell’Avana. Completata nel 1610, è stata progettata da Giovanni Battista Antonelli, Jun de Tejeda e Cristobal de Roda. Per motivi difensivi, la Fortezza di San Salvador de la Punta fu collegata al Castello da una grossa catena con pesanti anelli in bronzo e legno.

Il Castillo de la Real Fuerza

Il Castillo de la Real Fuerza è una delle roccaforte più antiche del continente americano. Residenza di governatori, militari ed altre personalità, oggi è sede del Museo nazionale della ceramica artistica.

Plaza de la Catedral:

Si tratta probabilmente della piazza più bella della città vecchia. Restaurata recentemente, è un fulgido esempio di architettura coloniale spagnola. Chiusa da palazzi nobiliari, ospita anche la pregevole Catedral de La Habana, in stile barocco. La chiesa, iniziata dai Gesuiti intorno al 1750, è famosa per aver ospitato per secoli le spoglie di Cristoforo Colombo, che furono riportate in Spagna nel 1899, anno in cui Cuba si guadagnò la sua indipendenza.
Sulla piazza si affacciano anche la Casa de los Condes de Casa Bayona (1720) oggi sede Museo de Arte Colonial, il Centro de Arte Contemporaneo Wifredo Lam intitolato all’artista cubano Wifredo Lam, il Palacio del Conte Lombillo con il Museo dell’educazione e il Palacio de los Marqueses de Arcos che ospita una galleria d’arte.

Plaza de la Revolución

Uno dei luoghi simbolo della città. E’ divenuta famosa in tutto il mondo in seguito alla Rivoluzione cubana. Ospita il memorial a José Martí e la ormai celeberrima immagine del Guerrillero Heroico, scolpita da Enrique Ávila.

Plaza de Armas

La piazza più turistica della città vecchia accoglie, ogni giorno, un bel mercato dei libri usati e dell’artigianato. Un tempo cuore della vita politica cittadina, ospita il Palacio de los Capitanes Generales, attuale sede del Museo de la Ciudad.

Plaza Vieja

Circondata da pregevoli palazzi tardo-coloniali con balconi in legno ed archi. Tra i principali si ricordano: l’Edificio Gomez Vila con la Camara Oscura, la Casa del Conde de San Juan de Jaruco e la galleria d’arte La Casona.

Museo de la Revolución

Inaugurato il 12 dicembre 1959 e ospitato in quello che un tempo era il palazzo presidenziale racconta, partendo dalla collezione del combattente Celia Sánchez Manduley, la rivoluzione cubana. Nel giardino del museo vi è la Granma, ossia la storica nave utilizzata nel 1956 da Fidel Castro, Che Guevara ed altri rivoluzionari per raggiungere Cuba dal Messico.

Museo Del Ron

Divenuto una vera e propria istituzione, il polo culturale al n.262 di San Pedro, permette di scoprire tutte le fasi che portano alla creazione del mitico rum cubano. Il museo è completato dalla galleria Habana Club, dedicata ai giovani artisti cubani.

La Bodeguita del Medio

Non lontano da Piazza della Cattedrale, è uno dei locali più noti e pittoreschi della città. Fondata dal commerciante ungherese Sepy Dobronyi e acquistata dallo spagnolo Angel Martinez, il locale ha ospitato, nel corso degli anni personaggi del calibro di Pablo Neruda, Ernest Hemingway, Salvador Allende, Nat King Cole e Garcia Marquez. Su una parete si può leggere un aforisma dello scrittore de Il vecchio e il mare: “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita”. El Floridita, all’incrocio tra Calle Obispo e Calle Monserrate, è un altro storico locale, con arredamento in stile Regency, molto amato da Hemingway (come testimoniano le numerose fotografie alle pareti).

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Habana

Habana

Chiamata anche La Habana (nome completo San Cristóbal de La Habana), la capitale di Cuba è anche la città più grande e popolosa di tutti i Caraibi: ospita ben 2,2 milioni di persone.

Vivace, energica, esuberante e contraddittoria, L’Avana, con le sue spiagge da sogno e le sue case in rovina, i muri scrostati, il suo passato coloniale in bella mostra e, dovunque, l’effige del Che, ha un’atmosfera surreale ed indescrivibile.

Fondata nel 1515 dal conquistador spagnolo Diego Velázquez de Cuéllar, da subito, L’Avana, si è imposta come porto commerciale divenendo, nonostante saccheggi ed incendi, la più importante colonia spagnola del Nuovo Mondo.
Conquistata dagli inglesi nel corso della Guerra dei sette anni (1762), venne presto scambiata con la Florida e ritornò agli spagnoli che decisero di fortificarla.

Frequentatissima dagli americani, durante gli anni ’20 si trasforma (o viene trasformata) in “capitale mondiale dei traffici illeciti organizzati dai boss italo-americani” e della prostituzione infantile. Tutto cambia, però, a partire dal 1959 con l’arrivo dei “barbudos” del Che. Chiusi casinò e casini, L’Avana divenne, gradualmente, la capitale di un Paese con molte difficoltà, ma dignitoso.

Per comprendere meglio il passato della città, si può visitare La Habana Vieja, con i suoi edifici, espressione del gusto coloniale spagnolo. Dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, la Habana Vieja, è uno dei quartieri più vivaci ed interessanti della capitale.

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Cosa vedere a Habana

  • Le spiagge di Habana Le spiagge di Habana

    Le spiagge di L’Avana sono le spiagge di Playas Del Este: il litorale si sviluppa alla periferia est della capitale e si estende per circa 6 km.

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  • Fuori dalla Città Vecchia di Habana Fuori dalla Città Vecchia di Habana, meritano di essere scoperti:

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    Nel cuore della città, s’ispira al Campidoglio di Washington. Realizzato in marmo, è stato voluto, nel 1929 da Gerardo Machado e progettato da Raul Otero e Eugenio Raynieri. Maestoso e splendido, si caratterizza per le pesanti porte in bronzo, le alte colonne in granito, la …

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Cosa Vedere a Guantánamo

Cosa Vedere a Guantánamo

nonostante il nome legato alla base militare, Guantánamo offre diverse possibilità di visita.

  • Plaza Mariana Grajales:

    Oltre ad essere una delle piazze più importanti della città è anche una delle più “rivoluzionarie” di Cuba. E’ dominata dal grandioso Monumento agli Eroi, omaggio alla Brigada Fronterizache difende il baluardo più avanzato del socialismo in questo continente“.

  • Palacio Salcines:

    All’angolo tra Pedro A Pérez e Prado si può ammirare l’originale residenza dell’architetto locale Leticio Salcines. Completato da una torretta sormontata da una scultura, è forse il più significativo edificio della città è oggi sede di un piccolo museo.

  • Biblioteca Policarpo Pineda Rustán: progettata da Leticio Salcines è passata alla storia come sede del processo agli aguzzini di Fulgencio Batista (1959).
  • Museo Municipal:

    Una raccolta di documenti, foto e reperti per comprendere meglio la storia e la ragion d’essere della base navale americana.

  • Parque Martí:

    Riqualificato nel corso degli ultimi anni, è dominato dalla Parroquia de Santa Catalina de Riccis.

Da scoprire:

  • El Castillo de Seboruco:

    Oggi trasformato in hotel, è il forte più alto della città. Venne iniziato nel 1739 e terminato nel 1900 dagli americani. Regala una bellissima vista su Baracoa.

  • Fuerte Matachín:

    All’entrata meridionale della città, questo forte, è stato costruito nel 1802 dagli spagnoli, è sede del Museo Municipal che racconta storia e cultura della città.

  • Fuerte de la Punta:

    Forte costruito nel 1803 a protezione dell’ingresso nord-occidentale della città. Gravemente danneggiato dall’uragano Ike, oggi, ospita un ristorante.

  • Fábrica de Cucuruchu:

    Fabbrica più unica che rara dedicata alla produzione del tipico dolce di Baracoa.

  • Fábrica de Chocolate:

    Inaugurata da Ernesto Che Guevara nel 1963 non sempre è aperta ai turisti.

  • Museo del Cacao:

    Se non riuscite a visitare la fabbrica di cioccolato, consolatevi con questo museo completato da laboratorio.

  • Museo Arqueológico “La Cueva del Paraíso”:

    Interessante e ospitato in una location particolare (una serie di caverne) permette di ammirare più di 2000 autentici reperti taíno.

  • Catedral de Nuestra Señora de la Asunción:

    protagonista di un non proprio fortunato restauro, ha perso alcune delle sue peculiarità ottocentesche, ma è sempre molto amata dai locali.

La base navale americana si trova precisamente a Caimanera, tranquillo – e a tratti desolato – villaggio di pescatori lungo la sponda occidentale della baia di Guantánamo.
Intorno alla cittadina, il paesaggio si fa quasi desertico: solo aride colline tutte cactus e monitongos (distese rocciose erose dal vento).

  • BaracoaBaracoa Baracoa

    A 155 km da Guantánamo, su lembo sud orientale dell’Isola, sorge un’altra importante città: Baracoa (in lingua indigena: “Luogo delle acque“), fondata nel 1511 da Diego Velázquez de Cuéllar. Isolata fino alla costruzione della strada “la Farola” (negli anni ‘70), Baracoa, sospesa tra l’Atlantico, montagne e fiume, è inserita in un contesto naturale lussureggiante e …

  • GuantánamoGuantánamo Guantánamo
    Guantánamo (il curioso nome deriva dal gruppo indigeno ormai scomparso che vi abitava), la provincia più orientale di Cuba, si suddivide in 10 comuni ed ospita poco più di 510.000 abitanti.

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    Il paesaggio qui è aspro, selvaggio (tante le montagne che la dominano: dai rilievi di Sagua-Baracoa fino alle montagne di Nipe-Sagua-Baracoa), …

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Guantánamo Archivi – I Love Cuba

Guantánamo Guantánamo (il curioso nome deriva dal gruppo indigeno ormai scomparso che vi abitava), la provincia più orientale di Cuba, si suddivide in 10 comuni ed ospita poco più di 510.000 abitanti…

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cuba

Cuba, la più famosa tra le isole caraibiche è la destinazione perfetta per chi vuol godersi mare cristallino, spiagge bianchissime, una natura rigogliosa ed un’atmosfera unica.
Vivace ed accogliente, l’isola che ha conquistato Ernest Hemingway, in realtà è un arcipelago composto da quasi 4200 isole e isolette (denominate cayos). Se scoprirle tutte sarà impossibile, partire per Cuba, sarà un’avventura semplicemente meravigliosa.

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Isla de la Juventud

Isla de la Juventud

L’Isola della Gioventù si sviluppa per 2.237 km quadrati, nel Mare dei Caraibi. Dal punto di vista giuridico-amministrativo costituisce l’unica municipalità speciale della Repubblica di Cuba ed ospita circa 85.000 abitanti.

Lontana geograficamente e culturalmente dal resto del Paese (da cui dista 60 km) – l’isola che ospitò il prigioniero Castro dopo l’assalto al Moncada – non ha mai conosciuto piantagioni di canna da zucchero o di tabacco. In compenso era molto vicina agli States e ha saputo crearsi un’economia basata su agricoltura, pesca, estrazione del marmo e produzione di ceramica.

Scoperta da Cristoforo Colombo il 13 giugno del 1494 (che la chiamò La Evangelista), nel corso della sua storia, è stata conosciuta con diversi nomi: Isla de las Cotorras, Colonia Reina Amalia, Isla de los Piratas, l’isola del tesoro, l’isola dei prigionieri e, prima di essere ribattezzata – nel 1978 – Isla de la Juventud, fu l’isola dei pini.

Oggi è un’isola molto tranquilla, ancora in parte emarginata dai grandi flussi turistici. Ciò non vuol dire però che sia insignificante.

Il capoluogo (e capitale amministrativa) dell’isola è Nueva Gerona. La città, fondata nel 1830 da pionieri americani, non è particolarmente ricca di attrattive. In Calle 24, all’angolo con Calle 45, si può visitare il Museo Casa Natal Jesus Montané, rivoluzionario che, con Castro, partecipò all’attacco alla Caserma Moncada nel 1953.

Non lontano, in Calle 41, all’angolo con Calle 52 c’è un modesto Museo de Historia Natural che, prima o poi, sarà completata da un planetario. Proseguendo sempre su Calle 41 e poi su La Demajagua, a 3 km a sud-ovest di Nueva Gerona, s’incontra il più interessante Museo Finca el Abra, oggi monumento nazionale, che ospitò un giovanissimo José Martí in attesa di essere deportato in Spagna.

Non lontano dal Parque Guerrillero Heroico è possibile ammirare El Pinero, la famosa imbarcazione adibita, per mezzo secolo, al trasporto passeggeri tra La Isla e l’isola principale. Oggi è un ritrovo per i giovani del posto, amanti della musica a tutto volume.

Merita una visita anche la chiesa di Nuestra Señora de los Dolores, bella espressione dello stile coloniale messicano.
60 km a sud-est di Nueva Gerona merita di essere scoperta la bellissima Cueva de Punta del Este. Scoperta nel 1910 e dichiarata monumento nazionale, è stata soprannominata “Cappella Sistina” dell’arte indigena caraibica. Le sue pareti ed il suo soffitto sono, infatti, decorati da più di 230 pittogrammi, eseguiti dai nativi intorno all’800 d.C.). Secondo gli studiosi, si tratta della rappresentazione di un calendario solare.

La parte meridionale dell’isola è occupata dal Parco Nazionale Ciénaga de Lanier, con un’estensione di circa 125 ettari è la seconda zona umida più importante del Paese.

Caratterizzato da una grande biodiversità faunisitica, è completato da un interessante sito archeologico.

Infine, 114 km a est della Isla de la Juventud, si sviluppa Cayo Largo del Sur, paradiso tropicale caratterizzato da spiagge da cartolina, barriere coralline e una vegetazione lussureggiante. Cayo Largo è un “prodotto turistico” ben riuscito, con molti resort all-inclusive ed è particolarmente apprezzato dai turisti italiani.

La spiaggia più bella dell’isola è Playa Sirena, sul versante occidentale. Si presenta come un’ampia distesa di sabbia candida e morbida, ben attrezzata per le attività sportive. Molto suggestiva, anche se meno larga, è anche la vicina Playa Paraíso.

Se ci si sposta lungo la costa est, particolarmente interessante è Playa los Cocos (con ottimi punti per fare snorkelling). La parte orientale, invece, è dominata da Playa Tortuga (così chiamata perché durante l’estate diverse tartarughe vi depositano le loro uova).

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Holguín

Holguín

La provincia di Holguín si suddivide in 14 comuni ed ospita poco più di 1 milione di abitanti.

Ricca di contrasti ed incredibilmente bella (Colombo nel 1492 la descrisse così: “il luogo più bello su cui abbia mai posato lo sguardo”), la provincia di Holguin è oggi la terza destinazione turistica del Paese.

Il litorale settentrionale, con la sua sabbia finissima, l’acqua cristallina e una barriera corallina ancora intatta, richiama visitatori da ogni angolo del globo.

Semplicemente incantevole è Guardalavaca, autentico paradiso tropicale, abbracciato da verdissime colline, è la grande rivale dell’inflazionata Varadero e della (quasi) inaccessibile Cayo Coco.

Un tempo sperduto villaggio rurale (in fondo, l’etimologia rimanda ad un poco evocativo “custodisci la vacca”), Guardalavaca è “esplosa” sul finire degli anni ’70 quando Castro partecipò all’inaugurazione del primo resort (il complesso Atlántico).

Oggi, quest’angolo di costa è tutto un susseguirsi di resort e sedie a sdraio. Per essere precisi, si può affermare di trovarsi di fronte a tre “enclave” separate: Playa Pesquero, Playa Esmeralda e – una decina di km più a est – la vera e propria Guardalavaca.

Se quest’ultima e meno snob e più colorita (l’accesso alla spiaggia è consentito anche i cubani) Playa Pesquero e Playa Esmeralda sono più sofisticate ed esclusive.
Playa Pesquero, in particolare, ospita quattro grandi resort stellati che si affacciano su una spiaggia color dell’oro. Le tiepide acque ed i fondali poco profondi nascondono un mondo meraviglioso che attira numerosi amanti dello snorkelling.

Poco più a ovest di Playa Pesquero, nei pressi di Villa Don Lino, merita di essere scoperta Playa Blanca ed il suo Parque Nacional Monumento Bariay. Nel 1492 Colombo sbarcò proprio qui e l’epocale evento è commemorato da una serie di monumenti, tra tutti, spicca quello che vuole celebrare il cinquecentenario, realizzato in stile greco classico e disegnato da un artista locale.
Non lontano è possibile svolgere diverse attività all’aria aperta presso il bio parco protetto Rocazul.

A circa 4 km a sud da Playa Esmeralda, troviamo, invece, il Parque Natural Bahía de Naranjo che si sviluppa su diversi isolotti.

Ricordiamo che, nei pressi di Guardalavaca, in corrispondenza di un sito archeologico, è possibile visitare il Museo Chorro de Maita (che testimonia la presenza di un villaggio dei primi anni del XVI secolo) con l’Aldea Taína, ossia la riproduzione, in scala naturale, di un villaggio indigeno.

La città di Holguín è il capoluogo della Provincia ed è dotata anche di un buon aereoporto internazionale. Fondata nel 1525, col nome di San Isidoro de Holguín, dal capitano spagnolo Francisco García Holguín si presenta poco coloniale e molto industrializzata. Non a caso, qui, vengono prodotte 4 delle principali marche di birra nazionale (ossia Cristal, Bucanero, Mayabe e Cacique).

I territori dove oggi sorge Holguin vennero consegnati nel 1515 al capitano García Holguín da Diego Velázquez de Cuéllar. Il piccolo, ma fertilissimo, insediamento agricolo divenne così città nel 1752.

Famosa per aver fatto da cornice alla riabilitazione di Diego Armando Maradona, la città non ha particolari attrattive turistiche. Se vi fate tappa, potete visitare il Museo de Historia Provincial, occupa il lato nord del Parque Calixto García ed è soprannominato La Periquera (la gabbia di pappagalli, per via dei colori dei soldati spagnoli che, in origine, vi facevano la guardia) è stato dichiarato monumento nazionale ed ospita la “hacha de Holguín“, una testa d’ascia di probabile origine indigena.

Una delle piazze più importanti della città è dedicata al generale Julio Grave de Peralta (che guidò la rivolta del 1868) ed ospita il Mural de Origen che racconta la storia della città.

Notevole, e originale, è la candida Catedral de San Isidoro; settecentesca è stata completata da due torri gemelle con tanto di cupola.

Per godere di una scenografica vista panoramica, si può raggiungere l’estremità settentrionale di Maceo e percorrere la scalinata (465 gradini) che s’inerpica sulla collina. Una volta arrivati in cima, si potrà notare una croce: è stata messa nel 1790 per chiedere la fine di un lungo periodo di siccità.

Lungo la costa merita una visita Gibara. Nonostante i gravi danni provocati nel 2008 dall’uragano Ike la città, circondata da spiagge selvagge, è ancora affascinante. Quando Colombo la raggiunse nel 1492 decise di battezzarla Río de Mares (fiume degli oceani), in quanto proprio in questo punto il Río Cacoyugüín e il Río Yabazón si gettano nella Bahía de Gibara.

Rifondata nel 1817, grazie allo zucchero, la Gibara (la “villa blanca” per via delle sue candite facciate) visse un lungo periodo di sviluppo che continuò fino ai primi decenni del Novecento, poi con la costruzione della Carretera Central e l’eliminazione della ferrovia, la città iniziò un lungo declino dalla quale non si è ancora ripresa.

Famosa per ospitare, ogni anno, il Festival Internacional de Cine Pobre (Festival Internazionale del Cinema Povero), la città vede il suo cuore pulsante nel Parque Calixto García con i suoi originali robles africanos (querce africane), l’Iglesia de San Fulgencio e la Statua della Libertà (commemorativa della guerra ispano-cubano-americana). Il lato occidentale della Piazza è occupato dal Museo de Historia Natural.

Al n. 19 di Independencia, in una bella casa coloniale, si possono visitare il Museo de Historia Municipal e il Museo de Artes Decorativas.
Il più spettacolare panorama sulla baia si può ammirare dall’alto dell’ El Cuartelón, forte spagnolo che domina Calle Cabada.

Altro tesoro naturale è la Caverna de Panaderos, un complesso di grotte caratterizzato da un percorso sotterraneo e 19 gallerie.

Un’ottantina di km ad est di Holguín, sorge la città di Banes. In passato sede di diversi zuccherifici è nota per essere la città natale dell’ex presidente Fulgencio Batista. Città semplice ed autentica, ospita la bella ed originale Iglesia de Nuestra Señora de la Caridad (in art decò) che fece da cornice, nel 1948, al matrimonio tra Fidel Castro Ruz e Birta Díaz Balar.

Curioso è il Museo Indocubano Bani con dei preziosi manufatti indigeni, tra cui il piccolo idolo della fertilità in oro.

In Calle Tráfico, El Panchito (nei pressi della stazione autobus), potrebbe essere interessante visitare la locomotiva a vapore 964, proveniente dagli stabilimenti della HK Porter Locomotive Works di Pittsburgh, Pennsylvania.

Infine, per rilassarsi un po’ in riva al mare, si può raggiungere la vicina Playa de Morales, una lingua di sabbia lunga 13 km, completata da un suggestivo villaggio di pescatori. Molto bella è anche la tranquillissima Playa Puerto Rico.

Uno dei tesori naturalistici della provincia di Holguin è la Sierra del Cristal. Pregevole meta dell’eco-turismo, è una sorta di piccola, e verdissima,

Svizzera con ben due parchi nazionali:

  • Il Parque Nacional Sierra Cristal:

    è stato fondato nel 1930 ed è il più antico di Cuba. Ospita la principale vetta della provincia, il Pico del Cristal (1213 m)

  • Il Parque Nacional:

    che si estende per ben 5300 ettari e ospita, oltre ad una vegetazione meravigliosa (più di 100 specie di piante endemiche) e un’alta cascata, vanta un particolarissimo microclima alpino.

Una della cascate più alte e suggestive di Cuba, sorge a circa 15 km dalla Villa Pinares de Mayarí, è il Salto del Guayabo: conta su un dislivello di 100 metri ed è circondata da una foresta lussureggiante.

La Sierra ospita anche un importante Centro Investigaciones para la Montaña: da qui, parte il percorso didattico denominato Sendero la Sabina che porta alla scoperta del patrimonio vegetale di ben 8 ecosistemi diversi. Per vedere da vicino alcune particolari specie di animali si può, invece, raggiungere l’Hacienda la Mensura con antilopi e guapeti.

Da non perdere anche le Farallones de Seboruco, grotte dichiarate monumento nazionale per via delle loro preziose pitture rupestri indigene.

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