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Granma

Granma

La provincia di Granma, 840.000 abitanti suddivisi in 13 comuni, un tempo si cambiava Provincia Oriental. Il nuovo nome deriva dalla celebre nave Granma, che approdò qui con 82 rivoluzionari guidati da Fidel Castro. E, sebbene ne sia passata di acqua sotto i ponti da allora, l’intera provincia vibra di un’energia unica: lo spirito rivoluzionario, così come il senso di appartenenza e di identità nazionale qui sono più vivi che mai. Forse anche perché in questo angolo di Cuba Carlos, nacque Perucho Figueredo (autore dell’inno nazionale), morì l’eroe nazionale José Martí e Manuel de Céspedes decise, nel 1868, di liberare i suoi schiavi e di proclamare l’indipendenza del Paese.

Granma, nonostante il suo grande passato, non è una provincia particolarmente turistica: deve, infatti, fare i conti con un sistema stradale insufficiente ed obsoleto. La giungla, fittissima, poi non facilità certo le comunicazioni ed i trasporti. Se si vuole guardare il lato positivo della situazione, possiamo dire che chi giunge qui, trova la Cuba più vera ed autentica.

Capoluogo della provincia di Granma è Bayamo, fondata nel novembre 1513 (e dunque più antica della capitale).

Per decenni la città fu teatro di rivolte ed agitazioni indigeni che andarono a scemare con l’inarrestabile decimazione dei i taínos. Alla fine del XVI secolo, Bayamo era una città ben organizzata e ricca grazie alla coltivazione della canna da zucchero, all’allevamento e a qualche traffico illecito.

E da questa città semplice e senza tempo – soprannominata ciudad de los coches (città dei carretti) – che è partita la lotta per l’indipendenza cubana. E sebbene i locali non se ne vantino, ne sono orgogliosi.

In Maceo n. 55 si può visitare il Museo Provincial che racconta la storia della città. Accanto al museo è possibile visitare la Casa Natal de Carlos Manuel de Céspedes (da tutti considerato padre della patria), unica architetturale coloniale a due piani presente in città.
In Céspedes n. 158 si può, invece, visitare la Casa de Estrada Palma di primo presidente della Cuba indipendente; oggi è sede dell’UNEACO (Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba).

Tra le piazze più amate, ed ombreggiate, della città si ricorda Parque Céspedes (noto anche come Plaza de la Revolución). Altra piazza importante è Plaza de la Patria, passata alla storia per aver ospitato, nel 2006, l’ultimo discorso pubblico di Fidel Castro.
Calle General García, o Paseo Bayamés, è invece la via principale della città. Riqualificata on murales e lampioni dalla forma di alberi e tubi dipinti, ospita due piccoli musei: il Museo de Cera e il Museo de Arqueología.

Interessante è anche il Museo Ñico López, ospitato nell’ex circolo ufficiali della caserma militare Carlos Manuel de Céspedes.

Infine, merita una visita la settecentesca Iglesia Parroquial Mayor de San Salvador; ricostruita nel 1919 presenta un bel dipinto murale raffigurante la benedizione della bandiera cubana di fronte all’esercito rivoluzionario il 20 ottobre 1868. Sul piazzale di fronte alla chiesa, Plaza del Himno Nacional, venne intonato, per la prima volta, l’inno nazionale.

Appena fuori dalla città si può scoprire la Fabrica de los Coches (unico stabilimento artigianale del Paese) e comprendere le fasi di lavorazione di un coche (ossia il carro tirato da cavalli, utilizzato moltissimo ancora oggi).

A circa 20 km dal centro città si può visitare il Jardín Botánico de Cupaynicu (nei pressi della strada per Guisa). Il giardino, si estende su più di 100 ettari e ospita una settantina di specie diverse di palma e un interessante settore dedicato alle piante officinali più rare.
40 km a nord ovest di Bayamo troviamo un piccolo paradiso per gli amanti della pesca a mosca: la Laguna de Leonero.

A circa 50 km a nord est del capoluogo, invece, sul Río Cauto, si può vedere il semplice obelisco bianco che ricorda dove José Martí cadde in battaglia il 19 maggio 1895.

Altra importante città della provincia di Granma è Manzanillo, città costiera non particolarmente appariscente, ma dall’atmosfera gioiosa. Fondata nel 1784, è oggi nota per i suoi organetti a manovella e per una consolidata tradizione musicale. Raggiungere questa città con i trasporti pubblici può essere molto complicato. E, una volta arrivati non è neppure semplice trovare una buona struttura ricettiva. Insomma, è una destinazione adatta ai più avventurosi.

Chi ci giunge, però, può visitare il suggestivo Parque Céspedes, la piazza centrale, con la glorieta (gazebo per l’orchestra), un’imitazione del Patio de los Leones nell’Alhambra di Granada. La parte orientale del parco è occupato dal solito Museo Histórico Municipal e dalla Iglesia de la Purisma Concepción che ospita un pala d’altare rivestita d’oro.

Simbolo della città è il Monumento a Celia Sánchez, una suggestiva scalinata con mattonelle di terracotta e murales in ceramica, dedicata alla collaboratrice di Castro.

A 15 km da Manzanillo, un museo (Museo Histórico la Demajagua) documenta la liberazione degli schiavi del 10 ottobre 1868 da parte di Carlos Manuel de Céspedes.

La parte sud-occidentale della provincia di Granma è occupata dalla città portuale di Niquero. Sede di uno dei pochi zuccherifici ancora in attività, il Roberto Ramírez Delgado, è una città molto tranquilla con poche attrattive (di cui è l’immancabile museo cittadino) e poche strutture ricettive. Perché raggiungerla, allora? E’ una buona base di partenza per chi vuole scoprire lo straordinario ed incontaminato, Parque Nacional Desembarco del Granma.

La porta di entrata al Parco è Las Coloradas, piccola cittadina di mare che rappresenta l’arrivo di un particolare percorso escursionistico che parte da Alegria del Pio, un luogo storico ricordato come il punto in cui, nel 1956, gli uomini di Batista fermarono i ribelli di Castro (appena sbarcati dal Granma) e li obbligarono alla fuga.

Appena entrati nel parco, invece, si può visitare il Museo las Colorados che vuole ricordare, anche con una riproduzione a grandezza naturale del Granma, lo sbarco di Castro.

Il parco, d’importanza naturalistica e storica (è da molti considerato il santuario della rivoluzione) si sviluppa per ben 275 kmq e vede protagonisti foreste incredibilmente fitte, scogliere incontaminate e un paesaggio carsico (frutto del sollevamento sopra il livello del mare di antichi reef corallini). Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999 presenta una vegetazione ed una fauna ricca e variegata.

Inoltre, percorrendo il suggestivo Sendero Arqueológico Natural El Guafe si potranno scoprire, caverna dopo caverna, il famoso ĺdolo del Agua e tantissime specie di orchidee e farfalle.

Un paio di km dopo il termine del Sendero, s’incontra la Comunidad Cabo Cruz, villaggio di pescatori con un bel faro ottocentesco (oggi proprietà militare) e incantevoli spiaggette perfette per il nuoto e le immersioni.

Appena fuori il Parque Nacional Desembarco del Granma s’incontra la piccola città costiera di Pilón che, negli ultimi 15 anni ha dovuto fare i conti con diversi problemi (la chiusura dei zuccherifici, l’uragano Dennis e il taglio di numerosi collegamenti) che l’hanno impoverita e tagliata fuori dal mondo.

Poco dopo Pilón s’incontra la tranquilla, e isolata, località turistico-balneare di Marea del Portillo, con la sua spiaggia color grigio chiaro ed il suo azzurrissimo Mar dei Caraibi. Molto amata dai canadesi è molto penalizzata da un sistema stradale fatiscente.

Da Marea del Portillo si può accedere alle montagne del Gran Parque Nacional Sierra Maestra, suggestiva ed incontaminata cornice della guerriglia di Castro. Il parco, che in alcuni tratti si fa incredibilmente selvaggio ed aspro, ospita anche il Pico Turquino, la più alta vetta cubana e una straordinaria varietà di uccelli.

In cima al frastagliato crinale caratterizzato da una fittissima foresta si può visitare il Comandancia de la Plata, l’inaccessibile quartier generale dei ribelli con i suoi edifici in legno. Da vedere la Casa de Fidel (con ben 7 vie di fuga), la stazione Radio Rebelde, la “zona-ospedale” e il piccolo museo.

Nei pressi del Río Yara si sviluppa il piccolo, ma suggestivo villaggio di Santo Domingo, splendido esempio della Cuba rurale più autentica. Dopo il villaggio, e un lungo cammino, si può godere di una straordinaria vista panoramica dall’Alto del Naranjo. Dal belvedere partono anche i sentieri escursionistici per raggiungere La Plata e il Pico Turquino.

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Camagüey

Camagüey è la provincia più grande e più pianeggiante di Cuba. Suddivisa in 13 comuni, ospita circa 780.000 abitanti e presenta tratti distintivi particolari. Già in epoca coloniale, infatti, preferì l’allevamento alla coltivazione di canna da zucchero e pochi schiavi, dunque, giunsero fin qui.

Le sue potenzialità turistiche sarebbero anche alte, ma purtroppo, salvo rare eccezioni, non si è ancora avuto un adeguato sviluppo infrastrutturale.

Il capoluogo, Camagüey, sorge a metà strada tra Ciego de Ávila e Las Tunas ed è la terza città cubana; fondata, con il nome di Santa María del Puerto de Príncipe nel 1514, in passato, dovette far i conti con incursioni piratesche (tra cui quelle del mitico Henry Morgan) e, nel corso dei secoli, assunse una struttura urbana davvero insolita e si configurò come un dedalo di vicoli stretti e tortuosi.

Oggi, la “città dei tinajones” (otri di terracotta che servivano a raccogliere l’acqua piovana e rappresentavano un valido aiuto nei periodi di siccità), è una città vivace e cosmopolita, ma anche cattolicissima, che vanta un bellissimo centro ben conservato e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Tra i tesori della città natale del Poeta Nazionale Nicolás Guillén si ricordano:

  • Plaza San Juan de Dios:

    è uno degli angoli più pittoreschi e curati della città. Su di essa si affacciano diversi edifici ben conservati dalle facciate rosa, gialle ed azzurre.

  • Plaza del Carmen:

    è una delle piazze principali ed è dominata dall’incantevole Iglesia de Nuestra Señora del Carmen. Recentemente riqualificata con nuovi lampioni e notevoli sculture, è uno dei punti d’aggregazione prediletti dei camagüeyanos.

  • Museo Provincial Ignacio Agramonte:

    Dedicato all’eroe della guerra d’indipendenza, è ospitato in un bel edificio ottocentesco, un tempo adibito a caserma della cavalleria spagnola; ospita un’interessante collezione di dipinti cubani. In Av Agramonte n. 459 è possibile visitare il Museo Casa Natal de Ignacio Agramo, con una mostra dedicata al ruolo di Camagüey e Agramonte nella prima guerra d’indipendenza cubana. A Ignacio Agramonte è dedicata anche una piazza, all’angolo tra Martí e Independencia.

  • Necropolis de Camagüey:

    Luogo di sepoltura di Ignacio Agramonte e di altre personalità, ospita diverse tombe neogotiche.

  • Casa de Arte Jover:

    A due passi da Plaza Agramonte non è solo la bellissima abitazione di due grandi artisti cubani (Joel Jover e sua moglie Ileana Sánchez), ma è anche la loro galleria d’arte.

  • Casa Finlay:

    Il dottor Carlos J. Finlay è uno dei grandi eroi di Camagüey: studiò infatti, la patogenesi della febbre gialla; questo piccolo museo vuole rendere omaggio alla sua attività ed al suo impegno umanitario.

  • Museo de San Juan de Dios:

    Ospitato nei locali del pregevole ex ospedale voluto da Padre José Olallo (primo santo di Cuba) è dedicato al patrimonio storico – culturale di Camagüey.

  • Palacio de los Matrimonios:

    Grandioso palazzo in stile coloniale e art déco che fa da romantica cornice ai voti matrimoniali dei locali.

  • Mercado Agropecuario Hatibonico:

    è uno dei mercati più interessanti di Cuba; si sviluppa sulla sponda del Río Hatibonico. Con gli immancabili “pregones” (richiami) degli ambulanti, ospita diversi herberos (gli erboristi, che offrono anche pozioni ed elisir).

  • Casino Campestre:

    Dopo il ponte Río Hatibonico, provenendo dalla parte vecchia della città s’incontra il principale parco della sua città ed il più esteso di Cuba: ospita addirittura una stadio di baseball!

  • Galería el Colonial:

    Centro commerciale all’angolo tra Av Agramonte e República è ospitato in un bellissimo edificio coloniale rosa.

A nord-est di Camagüey s’incontra un angolo di paradiso tropicale caratterizzato da sabbia chiara ed acque turchesi: stiamo parlando di Playa Santa Lucía che, con i suoi 20 km di estensione, si contende con Varadero, il primato di spiaggia più lunga del Paese. Ospitando uno dei banchi di corallo più suggestivi dell’isola è frequenta dagli appassionati di immersioni.

Alla fine di Playa Santa Lucia, s’estende, a forma di mezza luna, Playa los Cocos: un litorale color crema bagnato da acque turchesi. Intorno alle spiagge, le attrattive si riducono a una riserva di fenicotteri.

Lungo la strada che collega Camagüey a Playa Santa Lucía, s’incontra una piacevole città portuale ed industriale: Nuevitas. Se si decide di farvi tappa, si può visitare il Museo Histórico Municipal; la sua collezione non è nulla di straordinario, ma dà l’accesso ad una scalinata che regala panorami mozzafiato. Tra i litorali della Bahía de Nuevita, meritano la Playa Cuatro Vientos e le isolette Los Tres Ballenatos.

Se si vuole godere di spiagge da sogno incorniciate da una natura incontaminata, però vale la pena spostarsi 20 km più a nord e raggiungere Cayo Sabinal. Selvaggia e splendida ospita spiagge da sogno (Playa Bonita e Playa los Pinos, su tutte), un forte (Fuerte San Hilario) e l’ottocentesco Faro Colón (uno dei più antichi fari funzionati di Cuba).

35 km a sud-est di Camagüey, s’incontra l’area protetta della Sierra del Chorrillo, nota non solo per i suoi percorsi di trekking, ma anche per la ospitare La Hacienda la Belén, organizzata come riserva naturale (è infatti riserva ornitologica, famosa per ospitare il parrocchetto di Cuba).

A due passi da La Hacienda si sviluppa un’affascinante ed antichissima foresta pietrificata.

Tra le città della provincia, va ricordata ce n’è una che si chi chiama Florida, a circa 45 km da Camagüey: non lasciatevi ingannare dal nome evocativo. Si tratta di un centro urbano operario con tanti zuccherifici, ma zero attrattive.

A sud di Camagüey troviamo un angolo ancora incontaminato di Cuba: l’arcipelago denominato Jardines de la Reina (battezzato così da Colombo, in onore della Regina di Spagna), composto da 250 isolotti corallini nel Mar dei Caraibi: in buona parte disabitati sono un vero paradiso per gli amanti della natura, della pesca (era frequentato anche da Fidel Castro) e del diving.

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Trinidad Cuba a Sancti Spíritus

Trinidad Cuba a Sancti Spíritus

Sancti Spíritus, suddivisa in 8 comuni è considerata la provincia della “buena suerte“.
L’omonimo capoluogo, situato nella parte orientale, è una città di stampo coloniale molto carina, ma decisamente sottovalutata. Nonostante il buon patrimonio culturale è spesso tagliata fuori dagli itinerari turistici.
La città, una delle sette villas originarie volute da Diego Velázquez, è stata fondata nel 1514 e più volte ha subito terribili incursioni corsare.

Considerata la patria della camicia Guayabera e della guayaba (guava, frutto tropicale), Sancti Spíritus può vantare un curioso ponte storico a quattro campate che sembra “rubato” alle campagne inglesi; stiamo parlando del Puente Yayabo, edificato nel 1815 dagli spagnoli e dichiarato monumento nazionale.

A due passi dal ponte, sorge il Teatro Principal, circondato da suggestive e bianchissime strade acciottolate (tra le più interessanti: Calle Llano, Calle Guairo e Calle San Miguel).

Su Plaza Honorato (tristemente nota per aver fatto da teatro a numerose impiccagioni pubbliche) si affaccia la chiesa principale, l’Iglesia Parroquial Mayor del Espíritu Santo, edificata nel 1522 e ricostruita un secolo più tardi. Altra chiesa importante, ma bisognosa di un restauro, è l’Iglesia de Nuestra Señora de la Caridad.

Tra i musei della cittadina si ricordano:

  • Museo Provincial:

    Racconta, attraverso una bella collezione (porcellane, manufatti e cimeli rivoluzionari), la storia della provincia.

  • Museo Casa Natal de Serafín Sánchez:

    Dedicato al patriota locale che combatté entrambe le guerre di indipendenza, prima di morire, sul campo, nel 1896.

  • Museo de Ciencias Naturales:

    Ospitato in una bella casa coloniale nei pressi di Parque Serafín Sánchez è un museo dedicato alle scienze della natura un po’ fuori dall’ordinario. Ospita un terrificante coccodrillo imbalsamato.

  • Museo de Arte Colonial:

    Recentemente restaurato, custodisce un’interessante collezione di arredi e decorazioni del XIX secolo.

La grande attrattiva della Provincia è rappresentata da Trinidad, considerata “la città museo di Cuba“. Fondata nel 1514 da Diego Velázquez de Cuélla, e dichiarata Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è una delle città meglio conservate dell’area caraibica.

Nel centro storico di Trinidad, il tempo sembra essersi fermato al 1850 e non è raro incontrare, passeggiando per le stradine di ciottoli, guajiros (gente di campagna) su muli. Purtroppo, non mancano neppure i fastidiosi jineteros.

Tra i tesori della città, merita menzione il Museo Histórico Municipal, ospitato in un pregevole edificio (appartenuto al dottor Justo Cantero, non proprio integerrimo proprietario di vaste piantagioni di canna da zucchero), a due passi da Plaza Mayor. Ospita ricchissimi e pregevolissimi arredi e, soprattutto, regala una splendida vista su Trinidad.

Non lontano dal Museo Histórico Municipal è possibile visitare il grandioso Palacio Brunet (iniziato nel 1740) con il suo Museo Romántico che raccoglie mobili del XIX secolo e una collezione di porcellane d’epoca.
Un altro splendido edificio (nato dall’unione di due palazzi settecenteschi) fa da cornice, nei pressi Plaza Mayor, al Museo de Arquitectura Trinitaria, dedicato all’architettura nobiliare tra il 18° ed il 19° secolo.

Interessante è anche il Museo Nacional de la Lucha Contra Bandidos, ospitato nell’ ex convento di San Francesco d’Assisi (Echerri n. 59). Raccoglie cartine geografiche, documenti, armi e altri reperti che riportano alla lotta contro le varie bande controrivoluzionarie. Tra i pezzi forti del museo c’è la fusoliera di un aereo spia U-2 americano.

In Rubén Martínez Villena n. 59 tra Simón Bolívar e Piro Guinart si può vivere un’esperienza particolare visitando la Casa Templo de Santería Yemayá; presidiata da sacerdoti, santeros, vanta un suggestivo altare dedicato a Yemayá, la dea del mare e permette di avvicinarsi alla spiritualità della Regla de Ocha (religione di origine africana molto praticata sull’Isola).

Tra gli edifici religiosi, meritano una visita l’Iglesia Parroquial de la Santísima Trinidad, con la settecentesca e veneratissima immagine del Cristo della Vera Croce, e l’ Iglesia de Santa Ana, completata da un campanile con il tetto a cupola.

Considerando che Trinidad è famosa per le sue ceramiche, non si può lasciarla senza visitare la piccola fabbrica in Andrés Berro n. 51, tra Pepito Tey e Abel Santamaría (Taller Alfarero).

Ad una ventina di km di Trinidad s’incontra una delle perle balneari cubane: Playa Ancón. Forse meno sviluppata di alcuni centri della costa settentrionale, la spiaggia di Ancón è un piccolo paradiso tropicale e non per niente viene definita “la spiaggia più bella della costa meridionale cubana“: sabbia bianchissima punteggiata da pini ed acqua cristallina sonoil suo inconfondibile biglietto da visita. Piccolo neo: in alcuni mesi dell’anno, al tramonto, è presa d’assalto da fastidiosi pappataci.

Il tratto conosciuto come Maria Anguilar è perfetto per chi vuole scoprire il mondo sottomarino.
La natura, anche nella provincia di Sancti Spíritus dà il meglio di sé; gli amanti delle escursioni non resisteranno al fascino della frastagliata Sierra del Escambray e dei suoi panorami mozzafiato.

Sulle colline che nel 1958 ospitarono anche il Che (e più di un gruppo di rivoluzionari) si sviluppa il parco di Topes de Collantes (che riunisce il Parque Altiplano, il Parque Codina, il Parque Guanayara e il Parque el Cubano) caratterizzato da una fittissima vegetazione, cascate e da un interessante patrimonio faunistico (che vede protagonisti pappagalli multicolori e il Tocororo, l’uccello nazionale).

Spostandosi verso valle s’incontra l’ex sanatorio per i malati di tubercolosi, trasformato in un centro benessere e, a due passi, il Museo de Arte Cubano Contemporáneo con una settantina di opere realizzate da artisti cubani.

La zona, famosa da secoli per le sue coltivazioni caffè, ospita anche la Casa Museo del Café (dove è possibile visitare la Cristal Mountain, il museo locale) e percorrere il Jardín de Variedades del Café che porta alla scoperta di ben 25 diverse varietà di piante di caffè.
A due passi c’è Plaza de las Memorias con tre casette di legno che raccontano la storia di questo territorio.

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Festival a Cuba

Festival a Cuba

Tra le principali festività nazionali, si ricordano:
  • 1 Gennaio:

    capodanno e Festa della Liberazione

  • 28 Gennaio:

    anniversario della nascita di Josè Monrif

  • In Febbraio, ogni 2 anni:

    Habana International Jazz Festival, all’Avana

  • Le prime due settimane di Febbraio:

    Jornadas de la Cultura Camagueyana

  • 24 Febbraio:

    anniversario della Rivoluzione del 1895

  • 13 Marzo:

    anniversario dell’attacco al Palazzo Presidenziale dell’Avana nel 1957 contro il Dittatore Batista.

  • Pasqua:

    interessanti le Via Crucis che si snoda per le tortuose strade di ciottoli di Trinidad.

  • In Aprile:

    Semana de la Cultura a Baracoa

  • In Aprile:

    Festival di musica elettroacustica a Varadero

  • 17 Aprile:

    anniversario della vittoria della Baia dei Porci nel 1961

  • 1° Maggio,

    Dia Internacional de los Trabajadores, Giornata Internazionale dei Lavoratori.

  • In Maggio:

    Romerìa de Mayo a Holguin.

  • In luglio:

    Jornada Cucalambeana, a Las Tunas; evento rurale dedicato ai mandriani cubani

  • Dal 25 al 27 Luglio:

    celebrazione della Rivolta Nazionale che ricorda anche l’assalto alla prigione Moncada.

  • 30 Luglio:

    Giorno dei Martiri della Rivoluzione

  • Carnevale:

    al termine della “zafra”, la raccolta della canna da zucchero, si svolge tra la seconda quindicina di luglio e metà settembre. Oltre al Carnevale dell’Avana, notevoli sono i festeggiamenti a Cayo Largo, Holguin (con ballerini e concerti all’aperto), Pinar del Rio (con bellissimi carri allegorici) e Santiago de Cuba (considerato uno dei più belli dei Caraibi).

  • A Ottobre:

    Festival della musica contemporanea dell’Avana

  • 8 Ottobre:

    anniversario della morte di Che Guevara

  • 10 Ottobre:

    anniversario dell’inizio della guerra di indipendenza del 1868

  • A Dicembre:

    Festival Internazionale dei film latinoamericani a L’Avana propone un’ampia panoramica sulla produzione di materiale audiovisivo del continente.

  • 25 Dicembre:

    Santo Natale. Da non perdere, una settimana prima, Las Parrandas di Villa Clara con parate, fuochi d’artificio e balli. Sempre in prossimità del Natale, si svolgono le Fiestas Navideñas (Feste della Natività) a Trinidad.

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Come arrivare e muoversi in un viaggio a Cuba

Come arrivare e muoversi in un viaggio a Cuba

Il modo più semplice per raggiungere Cuba, dall’Italia, è con un aereo. Da Milano (Malpensa) e da Roma (Fiumicino), ogni giorno, partono per le principali città cubane (L’Avana, Santiago, Varadero, Holguin, Cayo Largo) dei voli diretti. Le principali compagnie che operano dall’’Italia per Cuba sono: NEOS, LAUDA AIR e BLU PANORAMA/CUBANA de AVIACION.

Le ore di volo sono almeno 10 ed il costo del biglietto A/R si aggira intorno ai 600 €/700 € (con picchi di 850 €/1000 € in alta stagione, ossia da dicembre ad aprile).
Ricordiamo che, al momento dell’uscita dal Paese è previsto il pagamento di una tassa pari a 25 CUC da versare in aeroporto.

Cuba può contare su 15 aeroporti; di questi, 10 sono aeroporti internazionali (a servizio di 85 compagnie aeree di 73 paesi) e 5 aeroporti locali che assicurano i voli interni e in aerotaxi.
Il principale Aeroporto Internazionale nazionale di Cuba è il José Martí dell’Avana (IATA: HAV – ICAO: MUHA), sito a 18 km dalla capitale.

Chi viaggia con un tour operator, una volta atterrato, avrà già organizzato il trasferimento per la propria destinazione finale. Il turista che viaggia da solo, può raggiungere la capitale in taxi (al costo di 20/25 CUC). In alternativa è possibile noleggiare un’auto. In questo caso, è bene verificare sempre che l’auto scelta sia coperta d’assicurazione e che i pneumatici siano in buono stato. Si raccomanda di guidare con prudenza e nell’assoluto rispetto del codice della strada in quanto, in caso di incidente stradale, le pene sono molto severe
Non vi sono bus pubblici che partono/arrivano direttamente in aeroporto.

Il trasporto pubblico, a Cuba, non è tra i più efficienti: molte linee di autobus urbani (“guagua”) e omnibus interprovinciali, negli ultimi anni, sono state cancellate ed il trasporto ferroviario è lentissimo.

L’ideale, dunque, se non ci si vuole muovere con un’auto a noleggio, è spostarsi in taxi (le tariffe non sono a tempo, ma variano in base alla distanza), prendere un volo interno (le principali compagnie di riferimento sono: CUBANA DE AVIACION e CARIBEAN AIRLINES), oppure scegliere i tragitti turistici dei bus Transtur.

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Vita politica a Cuba

Vita politica:

Cuba è una Repubblica presidenziale socialista e, secondo la Costituzione cubana del 24 febbraio 1976 è uno “Stato socialista di lavoratori“, indipendente e sovrano, laico, organizzato come repubblica unitaria e democratica (Art. 1), in cui il potere è esercitato dal popolo mediante le Assemblee del Potere Popolare (art. 3). Nel 1992, comunque, la Carta è stata modificata ispirandosi agli ideali politici di Karl Marx, Friedrich Engels e Lenin. Così, al Al Partito Comunista Cubano (PCC) “martiano e marxista-leninista” è assegnato il ruolo di “avanguardia organizzata della nazione cubana” (art. 5) e “non propone candidati e tanto meno partecipa alle elezioni non essendoci competizione con altri partiti“.

L’attuale presidente di Cuba è Raúl Castro. Va ricordato, però, che il segretario del PCC è contemporaneamente Capo di Stato (Presidente del Consiglio di Stato) e Capo di Governo (Presidente del Consiglio dei ministri).
L’Assemblea Nazionale del Potere Popolare è il supremo organo dello Stato. Ha 614 membri eletti per un mandato quinquennale.

El bloqueo:

Quando si parla di Cuba, non si può non parlare di Embargo. Fu imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba all’indomani della Rivoluzione castrista e, nonostante il presidente Barack Obama abbia annunciato la sua intenzione di eliminarlo è ancora in vigore. Proclamato ufficialmente nel 1962, l’embargo stravolse l’economia dell’isola ed i suoi rapporti con gli States. Prima del 1959 a Cuba gli statunitensi controllavano il petrolio, le miniere, le centrali elettriche, la telefonia e un terzo della produzione di zucchero di canna. Quell’anno gli USA erano il primo partner commerciale cubano, comprando il 74% delle esportazioni e fornendo il 65% delle importazioni dell’isola.

Una piccola curiosità:

“Il Natale del 1962 fu il primo ad essere festeggiato senza carne di maiale e torrone, con i giocattoli razionati. Ma fu il primo nella storia di Cuba in cui tutti i bambini, senza eccezione, ebbero almeno un giocattolo”.

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Gran Tour della Thailandia & Samui

Gran Tour della Thailandia & Samui

12 Giorni / 11 Notti

1° giorno: BANGKOK

Arrivo all’aereoporto di Bangkok e trasferimento in Hotel. Sistemazione nelle camere (garantita a partire dalle 09.00 AM). Giornata libera a disposizione. Possibilità di prenotare escursioni in loco tramite la ns assistenza italiana. Cena libera non inclusa. Primo pernottamento a Bangkok.
Pernottamento: Bangkok – Pullman G o similare

2°giorno: BANGKOK

Colazione in Hotel. Giornata libera a disposizione. Possibilità di prenotare escursioni in loco tramite la ns assistenza italiana. Cena libera non inclusa. Secondo pernottamento a Bangkok.
Pernottamento: Bangkok – Pullman G o similare
Pasti: Colazione Continentale

3° giorno: BANGKOK – BANG PA IN – AYUTTAYA – PHITSANULOKE – SUKHOTHAI (circa 455 Km)

Colazione e check out. 07:00 ca.
Pick-up dal Pullman Bangkok Hotel G e partenza per il tour. 09:00 ca.
Arrivo presso la località di Bang Pa In e visita alla celebre residenza estiva della famiglia Reale. 10:30 ca.
Si giungerà alla città capoluogo di Ayuttaya dove si trovano le celebri rovine che costituirono la capitale dei Re del Siam per oltre quattrocento anni, dal XIV fino al XVIII secolo. Visita del tempio Wat Chai Wattanaram, disposto sulle rive del fiume Chao Praya ed edificato nel corso del XVII secolo in stile Khmer, con una “cinquina” di monumentali “Phrang” al suo centro. Proseguimento delle visite con il Wat Sri Samphet, il tempio dell’antico palazzo Reale e costituito da 3 gigantesche pagode campaniformi, quindi l’attiguo Wat Mongkhon Bophit, tempio al cui interno si trova una statua del Buddha in posizione seduta di gigantesche dimensioni.
Dopo pranzo, proseguimento per la città di Phitsanuloke, nel centro-nord del Paese.
17:30 ca. (orario dipendente dalle condizioni del traffico) arrivo a Phitsanuloke e visita del tempio Wat Mahathat al cui interno si trova la copia originale della sacra statua del Buddha “Chinnarat”. Il Wat Mahathat è considerato uno dei templi più sacri del Paese ed è visitato ogni giorno dai migliaia di pellegrini Buddisti.
Si potrà qui ammirare una delle cerimonie religiose più tradizionali del Paese: l’offerta ai monaci (“Sankhathan”) che avviene attraverso un preciso rito di scambio di preghiere e ringraziamenti nell’antica lingua Pali tra i monaci ed i pellegrini. Proseguimento per la vicina località di Sukhothai dove un tempo aveva sede la prima città capitale del Siam e dove la cultura, la lingua e l’ideale di nazione del popolo siamese ha avuto origine (XIII e XIV secolo).
19:00 ca Arrivo previsto a Sukhothai. Cena libera non inclusa. Pernottamento a Sukhotai.
Pernottamento: Sukhothai – Le Charme Sukhothai Resort o similare
Pasti: Colazione Continentale, Pranzo (Thai set en route), Cena

4° giorno: SUKHOTHAI – CHIANG MAI (circa 315 Km)

Check out.07:45 ca. Inizio delle visite al Parco Storico di Sukhothai al cui interno si trovano le rovine dei templi Wat Mahathat, l’imponente tempio del palazzo Reale, quindi il grazioso Wat Sa Sri ed il Wat Sri Sawai, preesistente al regno di Sukhothai ed inizialmente dedicato al culto induista. Fuori dalle mura del Parco Storico prevista la visita del Mondop Sri Chum al cui interno si cela una delle più maestose e gigantesche statue del Buddha dell’altezza di circa 15 metri.
10:30 ca termine delle visite e partenza in direzione di Chiang Mai, la grande città del nord dellaThailandia, effettuando alcune soste per visite a varie attrazioni locali lungo il percorso.
16:00 ca. Arrivo nella celebre città di Chiang Mai, la “Rosa del Nord”, centro spirituale Buddista tra i più importanti dell’Asia ed i cui templi ospitano le comunità di monaci più numerose ed attive del Paese.
Visita all’antichissimo Wat Phra Singh, il cui “Bot” ed il “Wihan” sono sapientemente costruiti in legno con raffinate decorazioni.
Al Wat Chedi Luang sarà infine possibile ammirare i melodiosi ed idilliaci canti serali in lingua Pali della comunità monastica ispirati al Dharma, il sacro insegnamento del Buddha. I canti si tengono alle 17:00 e si estendono per venti minuti circa. Presso il Wat Chedi Luang la cerimonia si tiene nel “Wiharn”, all’interno del quale i visitatori possono accedere mantenendo un comportamento rispettoso e contenuto.
***ATTENZIONE*** in concomitanza con alcune speciali festività del calendario buddista, per alcune giornate i canti dei monaci potrebbero risultare sospesi. Se queste giornate dovessero coincidere con i giorni di visita, si farà il possibile per recuperare l’evento l’indomani. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena inclusa in hotel. Pernottamento.
Pernottamento: Chiang Mai – The Empress Hotel Chiang Mai o similare
Pasti: Colazione Continentale, Pranzo (Thai set en route), Cena

5° giorno: CHIANG MAI

08:30 Partenza per la visita ad uno dei luoghi più celebri della Thailandia: il tempio Wat Phrathat Doi Suthep, conosciuto agli occidentali come il “tempio sulla collina”. Edificato a oltre 1000m. di altitudine sull’omonimo monte che domina l’intera città, la storia del Doi Suthep è legata alla leggenda di un mitologico elefante bianco. Lungo le pendici del Doi Suthep si potranno ammirare anche le cascate Huey Kaew.
14:00 ca visita alla fattoria delle orchidee di Chiang Mai. A seguire si visiterà un centro artigianale presso la località di San Kampheng. Qui gli artigiani producono con mani sapienti oggetti in argento, lacche, ceramiche, sete ed i variopinti ombrelli di carta. Rientro in hotel al termine della visita. Cena libera non inclusa. Pernottamento a Chiang Mai.
***ATTENZIONE** durante la stagione invernale (mesi di Feb-Apr) le cascate Huey Kaew potrebbero risultare in secca.
Pernottamento: Chiang Mai – The Empress Hotel Chiang Mai o similare
Pasti: Colazione Continentale, Pranzo (Thai set en route)

6° giorno: CHIANG MAI – CHIANG RAI (circa 310 km)

Colazione e check out. 07:00 Partenza per la visita dell’esotica provincia di Chiang Rai.
08:30 Si giungerà alla località di Chang Dao dove si trova il campo degli elefanti. Tempo libero a disposizione per opzionale Elephant Riding oppure Bamboo rafting. A seguire partecipazione ad uno spettacolo dimostrativo degli elefanti al lavoro nella jungla.
10:30 proseguimento per il percorso montano fino alla località di Thaton, nei pressi del confine Birmano, adagiata sul corso del fiume Maekok.
Si seguirà quindi il percorso che porta verso il Triangolo d’oro effettuando alcune tappe per visitare i villaggi tribali.
16:00 ca. arrivo al Triangolo d’oro, uno dei luoghi più celebri della Thailandia e che rappresenta il punto geografico posto lungo le acque del fiume Maekhong, uno dei grandi fiumi asiatici che scende dalla Cina, dove la Thailandia incontra il Laos e la Birmania. Visita del museo dell’oppio dove viene ripercorsa la storia dei noti traffici internazionali che hanno avuto qui luogo nel corso dei decenni scorsi.
Opzionalmente e con supplemento sarà possibile effettuare una minicrociera a bordo delle tipiche barche locali “long tail” (motolance) navigando sul fiume Maekhong. Durante la navigazione si avrà l’opportunità di visitare anche un villaggio in territorio laotiano (Don Sao) sull’opposta sponda del fiume.
17:00 ca. termine delle visite al triangolo d’oro e trasferimento per la città di Chiang Rai. Arrivo e sistemazione al Resort. Cena inclusa al Resort. Pernottamento a Chiang Rai.
Pernottamento: Chiang Rai – The Mantrini Chiang Rai o similare
Pasti: Colazione Continentale, Pranzo (Thai set en route), Cena

7° giorno: CHIANG RAI – BANGKOK – PHUKET

Colazione e check out. 08:15 trasferimento all’aeroporto di Chiang Rai (CEI) e rientro con volo TG 2131 CEI BKK 09:55 11:15 oppure PG 232 CEI BKK 09:45 11:. Arrivo all’aeroporto di Bangkok e coincidenza volo TBA per Samui, (VOLI NON INCLUSI NELLA QUOTA). Arrivo all’ aeroroporto di Samui, accoglienza del ns staff parlante italiano e trasferimento effettuato con solo autista in Hotel.
Arrivo e sistemazione in Hotel, accoglienza del ns staff italiano residente briefing informativo e sistemazione delle camere. Pasti liberi. Pernottamento a Samui.
Pernottamento: Samui – Bay Water Resort Koh Samui o similare
Pasti: Colazione Continentale

8° Giorno – SAMUI

Colazione al resort Soggiorno libero. Possibilità di prenotare escursioni tramite la nostra assistenza. Pernottamento.
Pernottamento: Samui – Bay Water Resort Koh Samui o similare
Pasti: Colazione Continentale

9° Giorno – SAMUI

Colazione al resort Soggiorno libero. Possibilità di prenotare escursioni tramite la nostra assistenza. Pernottamento.
Pernottamento: Samui – Bay Water Resort Koh Samui o similare
Pasti: Colazione Continentale

10° Giorno – SAMUI

Colazione al resort Soggiorno libero. Possibilità di prenotare escursioni tramite la nostra assistenza. Pernottamento.
Pernottamento: Samui – Bay Water Resort Koh Samui o similare
Pasti: Colazione Continentale

11° Giorno – SAMUI

Colazione al resort Soggiorno libero. Possibilità di prenotare escursioni tramite la nostra assistenza. Pernottamento.
Pernottamento: Samui – Bay Water Resort Koh Samui o similare
Pasti: Colazione Continentale

12° Giorno – SAMUI

Colazione e check out entro le 12:00. Trasferimento in aeroporto con solo autista. Arrivo all aeroporto e assistenza del ns staff parlante italiano. Pratiche d’imbarco per il volo per Bangkok (NON INCLUSO NELLA QUOTA e coincidenza per il volo internazionale). Termine dei nostri servizi.
Pasti: Colazione Continentale

La quota comprende

  • 11 pernottamenti in hotel con servizi privati
  • 11 Colazioni continentali
  • 3 Cene e 4 Pranzi come indicato nell’itinerario
  • Tour con guida locale parlante italiano
  • Trasferimento in arrivo a Bangkok
  • Round Trip Shared Van Transfer da aeroporto di Phuket al Resort di Phuket
  • Visite come da itinerario
  • Early check-in a Bangkok garantito alle 09:00 AM
  • Assistenza in Hotel a BKK fornita da personale italiano/parlante italiano
  • Assistenza in Hotel a USM fornita da personale italiano/parlante italiano

La quota non comprende

  • Tutto quello non contenuto in “La quota comprende”
  • Voli interni ed internazionali
  • Eventuali spese di carattere personale (bevande, extras, etc) e Visto d’ingresso
  • Eventuali mance per autista e guida

da € 927

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