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Olympic National Park

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OLYMPIC NATIONAL PARK

Il parco nazionale di Olympic, istituito come Monumento Nazionale nel 1909 dal Presidente Theodore Roosevelt (divenne poi riserva della biosfera e, nel 1981, patrimonio dell’umanità), sorge nelle vicinanze di Seattle.

Il parco si divide in tre macroregioni:

  • la costa del Pacifico: corrisponde ad un’irregolare spiaggia sabbiosa lungo una striscia boscosa. È lunga 105 chilometri ma larga solo poche miglia, con comunità di nativi americani in corrispondenza delle foci dei due principali fiumi. Alcuni tratti di costa risultano caratterizzati da rocce, grandi massi ed una fitta vegetazione. Il parco è noto per l’unicità delle sue torbiditi (sedimenti clastici, sia terrigeni che carbonatici). Il tratto più popolare di costa è l’Ozette Loop, lungo circa 13 chilometri
  • le montagne Olympic: con pendii ricoperti da ghiacciai molto estesi ed antichi. Queste montagne si sono innalzate grazie alla subduzione della placca di Juan De Fuca. La composizione geologica è un curioso miscuglio di rocce basaltiche e sedimentarie. La metà occidentale è dominata dal Monte Olympus che raggiunge i 2.428 metri
  • la foresta pluviale temperata: occupa il lato occidentale del parco; comprende l’Hoh Rain Forest e la Quinault Rain Forest, l’area più umida degli Stati Uniti continentali; dominata da felci, ospita anche fitte foreste formate da pecci e abeti ed il muschio

Ci sono molte strade nel parco, ma nessuna di loro penetra all’interno. Il parco ospita anche una rete di sentieri per l’escursionismo, nonostante la loro dimensione e la difficoltà di percorrenza richieda almeno un intero fine settimana per raggiungere i luoghi più remoti.

Partendo dalla spiaggia, a piedi, si può vivere la straordinaria esperienza di inoltrarsi nella foresta.

Per maggiori informazioni relative è possibile consultare il sito ufficiale dello Olympic National Park.

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Joshua Tree National Park

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JOSHUA TREE NATIONAL PARK

Quando due eco-sistemi desertici diversi s’incontrano, nasce un’area naturale di rara e suggestiva bellezza. Descrivere il Joshua Tree National Park, la sua anima selvaggia, è impossibile.

Dichiarato parco nazionale nel 1994, il Parco nazionale del Joshua Tree sorge tra la contea di San Bernardino e il confine della contea di Riverside e si sviluppa una superficie di 790.636 acri (3.199,59 km²) comprendendo parti di due deserti, con due ecosistemi differenti le cui caratteristiche sono determinate principalmente dalla diversa altitudine: il Deserto del Mojave (più alto) e il Deserto del Colorado (più basso).

Le formazioni rocciose del Joshua Tree National Park (il nome deriva dalla presenza di numerosi alberi di Giosuè) probabilmente si originarono più di 100 milioni di anni fa in seguito al raffreddamento del magma sotto la superficie che diede luogo alla formazione di “monzograniti”, caratterizzati da giunzioni ad angolo retto. Le acque sotterranee che filtravano attraverso le giunzioni provocarono l’erosione degli spigoli vivi con la formazione di pietre tondeggianti; brevi e rapide esondazioni delle acque portarono alla rimozione del terreno di copertura lasciando accumuli di macigni. Questi affioramenti sono noti come monadnock o inselberg.

Per aver maggiori informazioni relative al Joshua Tree National Park è possibile visitare il sito.

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Saguardo National Park

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SAGUARO NATIONAL PARK

Il Parco nazionale dei Saguaro, nell’Arizona meridionale, risulta composto da 2 sezioni (una a circa 32 km ad est e l’altra a circa 24 km ad ovest di Tucson) e si sviluppa su 370 km² (buona parte dei quali, non modificati in maniera significativa dall’uomo).

Il parco, istituito nel 1994, fa parte del Deserto di Sonora e deve il suo curioso nome dal saguaro, il tipico cactus gigante.
La Sezione Ovest (Distretto di Tucson Mountains), con il Red Hills visitor center, consente di attraversare una fitta foresta di saguaro e di effettuare escursioni (anche a cavallo) poco impegnative. Oltre ai saguaro si possono ammirare 500 specie diverse di piante.

La Sezione Est (Distretto di Rincon Mountains) inizia dal deserto di Sonora per entrare gradatamente a far parte della foresta di conifere delle Rincon Mountains e comprende anche Mica Mountain (2.641 metri). Questa sezione ha meno cactus della sezione occidentale, ma i saguaro presenti sono decisamente più grandi (qui, infatti, le piogge sono più abbondanti). E’ possibile ammirare oltre 1162 specie di piante, che vanno dai cacti all’ocotillo nella zona desertica fino al pino giallo (Pinus ponderosa) e allo pseudotsuga nella zona montuosa.

Nel parco sono presenti anche alcuni dei rettili più caratteristici del Nord America, come la Gopherus agassizii, una tartaruga che è in grado di vivere fino a 100 anni! Durante le escursioni, con un po’ di fortuna, si possono incontrare anche il pigliamosche vermiglio (Pyrocephalus rubinus) e l’assiolo baffuto (Megascops trichopsis).

Appena entrati nel parco, in auto si può percorrere la Cactus forest drive, una strada (dalla quale partono diversi sentieri) della lunghezza di 13 km circa, che forma un anello all’interno del parco.

La fauna del Parco Nazionale comprende animali adattati a vivere in climi caldi ed aridi come le lucertole cornute, il ratto canguro, l’orso nero e il cervo dalla coda bianca.
Per aver maggiori informazioni relative al Saguaro National Park.

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Black Canyon of the Gunnison National Park – Il Mitico West Americano

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BLACK CANYON OF THE GUNNISON NATIONAL PARK

Il Parco Nazionale del Black Canyon of the Gunnison, istituito nel 1999, ha una superficie di 122 km² e comprende 19 dei 77 chilometri del canyon formato dal fiume Gunnison.

Non si tratta del canyon più profondo dello stato, ma sicuramente è uno dei più suggestivi ed affascinanti: il Gunnison River, che scorre verso ovest, si è scavato un passaggio praticamente impenetrabile, lungo 85 km, profondo 823 m, largo 304 m, attraverso gneiss e scisto di epoca Precambriana.

Un percorso lungo circa 11 km alla scoperta del bordo meridionale offre 12 punti panoramici.

Visita il sito Black Canyon Of The Gunnison National Park per aver maggiori informazioni.

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Zion National Park – Il Mitico West Americano

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ZION NATIONAL PARK

Il Parco nazionale di Zion sorge nella parte sud-occidentale dello Utah, nelle contee di Washington, Iron e Kane e si estende negli altopiani Markagunt e Kolob, nel punto d’incontro di tre regioni geografiche del Nord America: l’altopiano del Colorado, il Gran Bacino e il deserto del Mojav. Il curioso nome, adottato ufficialmente per designare il canyon nel 1918, viene fatto risalire a Isaac Behunin, uno dei primi coloni mormoni insediatisi nel canyon nel 1863, il quale riteneva di aver trovato in quel luogo la Sion descritta dal profeta Isaia nella Bibbia.

Istituito nel 1919 per proteggere “un ambiente unico dove si incontrano imponenti formazioni rocciose e profonde gole incise e modellate dalla forza delle acque del Virgin River e dei suoi affluenti”, il parco ha una superficie di 593 km² e un’altitudine che varia dai 1.128 metri s.l.m. del letto del torrente Coalpits ai 2.660 metri del monte Horse Ranch.

La storia geologica dello Zion Canyon iniziò 260 milioni di anni fa nei bassi fondali costieri di un grande oceano tropicale del Permiano, posto all’estremità orientale del super continente Pangea.

Il territorio del parco è contraddistinto da un elevato grado di biodiversità; sono presenti oltre 900 specie vegetali, 291 specie di uccelli, di cui 124 nidificanti nell’area del parco, 78 specie di mammiferi, 44 specie di rettili e anfibi, 8 specie di pesci.

Per maggiori informazioni relative è possibile consultare il sito ufficiale dello Zion National Park.

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Death Valley National Park

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DEATH VALLEY NATIONAL PARK

Montagne multicolore, incredibili distese di laghi ormai prosciugati, colline dalle forme inquietanti e dune desertiche. La Valle della Morte, offre ai suoi visitatori un panorama tanto desolante quanto affascinante.

La Valle della Morte (Death Valley) è una depressione che fa parte del Grande Bacino (Great Basin) e si estende longitudinalmente da nord a sud, fra Sierra Nevada in California ad ovest e Stato del Nevada ad est. Lunga 225 chilometri e larga in media 40 chilometri, la Death Valley, è compresa in un parco nazionale, lungo circa 170 km, delimitato a meridione dal Owlshead Mountain (montagna testa di gufi), che è separato dalle Black Mountains (montagne nere) per mezzo del Jubilee Pass (passo del giubileo), porta d’ingresso Sud del parco. Vicino alla porta d’ingresso Nord, c’è lo Scotty’s Castle (castello di Scotty, villa spagnola fatta costruire negli anni ’20 da un ricco finanziere di Chicago, Albert Johnson;).

L’ingresso “storico”, denominato Hell’s Gate (Cancello dell’Inferno), è però quello a est (provenendo da Reno verso Las Vegas sulla strada 95, all’altezza di Beatty) ed è era utilizzato dai convogli dei coloni.

Il punto più basso del Nord America si trova a Badwater (acqua cattiva): -86 metri. Badwater, il grande letto del lago preistorico Manly ormai prosciugato, oggi, è un paesaggio lunare, avvolto dal silenzio e dominato, verso Est, dai calanchi delle Black Mountains, proprio nel punto dove si trova Dante’s View (scenografico punto panoramico che dà sulle Panamint Mountains). Verso Ovest, invece si distende la salina, chiamata Devil Golf Course e si può ammirare, all’orizzonte, Telescope Peak alto 3 300 metri.

Imperdibili, le montagne di spugna di Zabriskie Point, che si ergono a più di 1500 metri sul fondo della valle. Si, sono proprio quelle che hanno ispirato il celebre film di Antonioni.
Nei pressi di Stovepipe Wells si estendono quasi 40 km quadrati di dune di sabbia: le pittoresche Mesquite Flat.
Altro scorcio così suggestivo da sembrare dipinto dal pennello di un pittore è Artist’s Drive and Palette.

Nella Valle della Morte si trovano 600 tipi di piante e fiori del deserto, adattate all’alta temperatura, al forte vento, alla scarsità d’acqua, o ad acqua con alto contenuto salino. Molte piante crescono schiacciate sul terreno a causa del vento, altre sviluppano delle lunghe radici oppure radici ramificate per utilizzare quella poca acqua disponibile. La vita animale è comune nella Valle della Morte, contrariamente a quel che comunemente si pensa. Da Badwater (-86 metri) a Telescope Peak (3 367 metri), ci sono più di 3 chilometri di differenza e ad ogni altitudine si trova una varietà di nicchie ecologiche, che spazia dai piani salati alla boscaglia coperta di conifere.

Ci sono molti animali del deserto, 260 specie di uccelli, dei quali molti ospiti stagionali invernali, 40 specie di mammiferi, 36 specie di rettili, 17 specie di lucertola e 19 specie di serpente.

Il modo migliore per raggiungersi e muoversi nella Valle della Morte è in auto, considerando che è caratterizzata da temperature decisamente torride (solitamente la temperatura si attesta sui 45 gradi centigradi e il record, misurato il 10 luglio 1913, si attesta sui 56 gradi), è meglio non improvvisare la visita, munirsi di cartine e acqua (lungo le strade della Valle della Morte, si trovano serbatoi d’acqua, non potabile di emergenza, gabinetti chimici e cabine telefoniche. E’ possibile percorrere anche 200 chilometri senza trovare rifornimento e può capitare che i cellulari non abbiano campo). Il periodo migliore per visitare la Valle della morte è la primavera, quando le temperature non sono così alte e i fiori selvatici sono in piena fioritura

Se si vuole dormire nel parco, è bene prenotare con largo anticipo.

Per aver maggiori informazioni relative al Death Valley National Park è possibile visitare il sito.

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Monumet Valley

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MONUMENT VALLEY

Tra l’Arizona e lo Utah si sviluppa la mitica Monument Valley, un pianoro di origine fluviale che si contraddistingue per la presenza di “testimoni di erosione“, ovvero guglie rocciose celebri in tutto il mondo come simbolo del West.

Vera e propria icona degli Stati Uniti occidentali (qui sono stati girati molti dei film che hanno fatto la storia del cinema americano!) la Monument Valley, fa parte della Navajo Nation Reservation (che ancora oggi ospita una tribù indiana che gestisce tutte le attività della Valley) e può essere scoperta con un’escursione (in fuoristrada o a cavallo) con guida Navajo (si possono ottenere tutte le informazioni in merito presso il Monument Valley Visitor Center).

Guarda il nostro video su Sedona e Monumet Valley

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Salem

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SALEM

Capitale dello Stato dell’Oregon e capoluogo della contea di Marion, Salem si sviluppa nella fertile Willamette Valley, una delle regioni agricole più produttive del mondo. Il curioso nome deriva dall’arabo “salam” e dall’ebraico “shalom” (entrambi significano “pace“). La città ha anche il soprannome di Cherry City (“città delle ciliegie”).

Tra i musei più importanti della città ci sono l’Hallie Ford Museum of Art (il museo della Willamette University) ed il Willamette Heritage Center che si articola in diverse strutture iscritte nell’autorevole National Register of Historic Place: il lanificio Thomas Kay, la casa di Jason Lee House, la casa del Pastore metodista, la casa di John D. Boon House ed il frutteto della chiesa.

Lungo il Willamette River c’è un bel parco, il Riverfront Park che ospita un anfiteatro, il Riverfront Carousel (con giostre), l’A. C. Gilbert’s Discovery Village (museo interattivo dedicato ai bambini), e l’Eco-Earth Globe (la scultura dipinta rappresentante il globo terrestre caratterizzata da un diametro di quasi 8 metri).

Da vedere anche il Campidoglio di Salem, in stile Art Deco, è stato completato nel 1938 dallo studio Trowbridge & Livingston.

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Aspen

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ASPEN

Questa ridente cittadina della Contea di Pitkin è famosa per le sue bellissime, e ben organizzate piste da sci (amate e frequentate anche da numerose celebrità). Fondata come centro minerario nel 1879 deve il suo nome all’albero del Pioppo Tremulo (Aspen). Dopo la seconda guerra mondiale venne trasformata in un centro culturale e turistico da Walter Paepcke, facoltoso industriale di Chicago. A partire dagli anni ’50, per ospitare la coppa del mondo di sci, Aspen creò moderni impianti sciistici che la portarono agli onori delle cronache.

Il principale comprensorio sciistico è quello di Aspen Mountain (quello più amato dai vip), mentre quello più suggestivo, probabilmente, è quello di Ashcroft Ski Touring: 30 km di piste per lo sci di fondo incastonate nella meravigliosa cornice naturale delle Rocky Mountains.

Durante l’estate, ci si può dedicare alle escursioni: uno dei percorsi più interessanti è l’Hunter Valley Trail.
A due passi dalle piste da sci e dai percorsi di trekking, vi è il cuore di Aspen, con i suoi locali alla moda, i negozi più glamour ed un’atmosfera calda, vivace e a tratti contradditorio (l’extra lusso delle moderne case vacanze, cozza con la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale).

Aspen è nota anche per ospitare un campus dell’Aspen Institute, organizzazione internazionale non profit che si propone di incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei.

A poco meno di 15 km da Aspen, al confine tra Pitkin County e Gunnison County, si può scoprire un vero e proprio angolo di paradiso (o meglio due angoli di paradiso): i Maroon Bells, due picchi che svettano nei Monti Elk separati da circa un terzo di miglio. Conosciuti per essere il “punto più fotografato in Colorado“, regalo un panorama scenografico.

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Oatman la Ghost Town

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OATMAN

Gli amanti delle atmosfere western, non possono perdersi l’occasione di fare tappa in una città fantasma (Ghost Town). Oatman, città mineraria nella contea di Mohave, a pochi chilometri da Kingman. Abitata da circa un centinaio di persone è pervasa da un’atmosfera decisamente particolare: strade strette e polverose sulle quali si affacciano negozi dalle insegne cadenti, staccionate tarlate e branchi di burros (piccoli asini) che se ne vanno su e giù per il paese. Non mancano una riproduzione in miniatura di una miniera e Ghost Rider Gunfighters, spettacoli con protagonisti improbabili cow-boy.

L’unico edificio storico davvero interessante è il vecchio albergo, l’Oatman Hotel: qui, nel marzo 1939, Clark Gable e Carole Lombard, novelli sposi, trascorsero alcune notti. Leggenda vuole che, di notte, il fantasma Oatie s’aggiri tra le diverse stanze: non preoccupatevi, però, è tutt’altro che pericoloso!

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