Categories
giappone-turismo.it

La lingua in Giappone – La guida più completa del Giappone

La lingua

La lingua nipponica è molto difficile: se volete imparare a leggere il giapponese, sappiate che ci vorranno diversi anni. Il Giappone è infatti caratterizzato da uno dei sistemi di scrittura più complessi del mondo, basato su tre diversi alfabeti diversi (quattro se si considera anche l’uso, sempre più diffuso, dell’alfabeto latino, il romaji). A differenza di altre lingue orientali, il giapponese non è tonale e la pronuncia è abbastanza facile da imparare.

Il Giapponese (nome nativo nihongo) è una lingua agglutinante, del gruppo uralo-altaico e, quantunque abbia rapporti con quella coreana ed una parentela con le lingue mongoliche, si differenzia dalle altre lingue dell’Asia orientale per la molteplicità delle sillabe. Dal punto di vista filogenetico il Giapponese si considera solitamente una lingua isolata, per l’impossibilità di ricostruire con sicurezza la sua origine. Alcune delle teorie proposte ipotizzano che il Giapponese possa avere origini comuni con la lingua Ainu (parlata dalla popolazione indigena Ainu tuttora presente nell’isola di Hokkaidō), con le lingue austronesiane oppure con alcune lingue del gruppo uralo-altaico. Le ultime due ipotesi sono attualmente le più accreditate: molti linguisti concordano nel ritenere che il Giapponese sarebbe costituito da un substrato austronesiano a cui si è sovrapposto un apporto di origine uralo-altaica. Evidenti sono le somiglianze sintattiche con il coreano, da cui differisce tuttavia sul piano morfologico e lessicale.

Nella lingua Giapponese esistono tre diverse categorie di parole, quelle originarie del Giappone che costituiscono la categoria più grande, seguite dalle parole che sono state importate dalla lingua Cinese in tempi remoti e infine la categoria più piccola ( ma in rapida espansione) di parole prese in tempi recenti dalle lingue occidentali, come l’Inglese.

Anche gli alfabeti sono tre, ritroviamo il hiragana, katakana e kanji.
I primi due alfabeti sono fonetici, cioè ad ogni simbolo corrisponde un suono ( come da noi ) e sono molto simili fra loro, il terzo invece è simbolico, cioè ad ogni simbolo corrispondono uno o più significati. I kanji, hanno una loro precisa maniera di essere scritti. Sono composti da più tratti e c’e’ un ordine fra questi e anche quello che a prima vista può sembrare superfluo (certe “sbavature”) e’ invece significativo.
Un’altra cosa che riguarda la scrittura: i Giapponesi possono scrivere in orizzontale o in verticale. Nello stile occidentale, cioè nelle file orizzontali dalla parte superiore alla parte inferiore della pagina, o nello stile giapponese tradizionale, cioè in colonne verticali dalla destra alla parte di sinistra della pagina. Entrambi gli stili di scrittura sono oggi parallelamente utilizzati.

Vi sono diversi sistemi di translitterazione (un insieme di regole che permette di scrivere con caratteri occidentali) chiamati roomaji; quello più famoso e il piu’ utilizzato è il sistema Hepburn.

Nelle lingua Giapponese non esistono:

non ci sono spazi, ogni parola viene scritta accanto all’altra, sono i kanji che permettono di identificare le parole.
la forma plurale
gli articoli
le forme possessive o i pronomi
la coniugazione dei verbi a seconda delle persone
una forma per indicare il futuro

In paragone ad altre lingue, il giapponese possiede relativamente pochi suoni e la pronuncia non crea problemi alla maggior parte dei principianti. La difficoltà più grande sono gli accenti, che esistono, ma in misura molto più bassa che nella lingua cinese. In più, ci sono molti omonimi, cioè parole che sono pronunciate allo stesso modo, ma hanno significati differenti.

Categories
giappone-turismo.it

Popolazione e Società del Giappone


Il 70% del territorio Giapponese è montuoso, il 67% è ricoperto di foreste, il 15% occupato dall’agricoltura. Resta solo uno spazio del 18% utilizzabile dall’abitazione. Il Giappone è quindi uno dei Paesi più densamente popolato del mondo, con un coefficiente bassissimo di abitabilità. E’ questo anche uno degli aspetti del Giappone d’oggi. L’urbanesimo, già rilevante fin dall’inizio del nostro secolo, è divenuto un fenomeno quasi abnorme. Basti pensare che Tokyo ha raggiunto superato gli 11 milioni di abitanti e si pone tra le megalopoli del mondo.

I giapponesi, in genere, hanno statura piccola (m 1,60 per gli uomini e 1,50 per le donne); sono robusti e ben proporzionati; il colore della pelle varia dal giallo pallido al giallo bruno Ancora non è completamente chiara l’origine dell’etnia nipponica: probabilità discendono da Ainu, Mancesi, Mongoli, Coreani, Cinesi, Indonesiani e Polinesiani che quasi sicuramente si stabilirono nell’arcipelago diversi secoli prima della nostra era, provenendo dalla Corea. In proposito una curiosa nota antropologica: oggi i coreani che vivono in Giappone sono visti quasi come una razza inferiore tant’è che sono rarissimi i i matrimoni tra Coreani e Giapponesi e difficilmente un Coreano riesce a occupare un posto di lavoro di rilievo. Forse perché i Coreani che vivono in Giappone sono gli Intoccabili Giapponesi. Fino a soli pochi anni fa venivano chiamati Eta, che significa “sozzi”. Ora questa parola è stata ufficialmente eliminata e sostituita col termine Burakumin, che vuol dire “piccola gente”.

Due parole, ora, sull’andamento demografico: il censimento della popolazione è stato introdotto in Giappone nel 1920 e si svolge ogni cinque anni. Inoltre, ogni anno viene rilasciata una stima ufficiale, basata sulle tendenze evidenziate dal censimento.
Nel 1872, anno di cui è disponibile una prima stima della popolazione, in Giappone vi erano quasi 35 milioni di abitanti. L’ultimo censimento ne registrava 125,5 milioni, mentre l’ultima stima ufficiale è 126,6 milioni. Come numero di abitanti, il Giappone è il settimo paese al mondo, dopo Cina, India, Russia, Stati Uniti, Indonesia e Brasile.
Per quanto riguarda la densità, si è passati dalle 91,2 persone per km² del 1872 alle 336,8 del censimento, fino alle 339,8 dell’ultima stima. La densità media della popolazione deve essere ricondotta agli 80.000 km² di pianure, il che la fa salire vertiginosamente.

In Giappone ci sono 11 città con oltre un milione di abitanti. Infatti, il 78% della popolazione vive in città. La migrazione verso le aree urbane assume un grande rilevo negli anni ’60 e si concentra verso le tre maggiori aree metropolitane di Tokyo, Osaka e Nagoya, che raccolgono oggi circa il 44% della popolazione, mentre l’area di Tokyo, unica meta del flusso migratorio a partire dagli anni ’80, rappresenta da sola il 24% della popolazione totale.

Lo spettro della sovrappopolazione ha assillato a lungo il paese e ha portato all’ingegnosa valorizzazione delle regioni di montagna e litoranee, alla colonizzazione di Hokkaidou a partire dal periodo Meiji (1868-1912), all’emigrazione in entrambe le Americhe (ancora 16.000 persone tra il 1947 e il 1956) o in Australia (fino alla Seconda Guerra Mondiale) e, infine, a una politica di limitazione delle nascite (legge eugenetica del 1948).

Ora il tasso di crescita della popolazione è quasi nullo e alcune prefetture hanno già una crescita negativa.
La società Giapponese è per vari aspetti poco comprensibile per un occidentale. A esempio, i Giapponesi hanno conservato un estremo rispetto per miti e tradizioni del passato, ma nello stesso tempo appaiono aperti in pieno alle influenze del progresso e del mondo esterno. Sembra inoltre che possano considerarsi l’unica società che sia riuscita a combinare la sensibilità della massa moderna con le regole casalinghe di una piccola tribù. Il Giappone. è il paese dei calcolatori, eppure in ogni casa vi è un abaco, l’antico pallottoliere per fare i conti. Frequenti restano casi di bushido, il suicidio di un’intera famiglia, talora compiuto per onore.

Le abitazioni sono ovviamente costruite secondo moderni criteri e tuttavia quando è possibile, tenendo conto anche del poco spazio disponibile, si cerca di ripetere le caratteristiche della casa tradizionale, costituita da una gabbia leggera di legno, con pilastri appoggiati su pietre. Le pareti della casa sono scorrevoli e le camere sono separate da telai di carta. I pavimenti sono ricoperti di stuoie di paglia di riso. La cucina e i corridoi hanno pavimenti di legno lucido. Le camere migliori sono esposte a mezzogiorno, verso il giardino interno. Mancano quasi del tutto i mobili; i letti sono formati da coperte imbottite che si ripongono durante il giorno; gli armadi sono nascosti dietro i tramezzi; mancano le sedie e il riscaldamento è assicurato da bracieri. Anche se costruito e formato sul modello di quello cinese, il giardino Giapponese rappresenta il colore locale. Esso in genere è costituito da un insieme di collinette, un laghetto con un’isola, prati erbosi, gruppi d’alberi e di bambù popolati di animali. L’arte del giardinaggio Giapponese si può ammirare specialmente a Kyoto. La cucina Giapponese è in genere priva di grassi, ricca di carbonio ma povera di azoto. Tre sono i pasti giornalieri: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto. In una famiglia media si hanno per ogni pasto due piatti: un pesce arrosto, una minestra liquida con riso cotto a vapore. La bevanda abituale è il tè, che si beve in principio e alla fine. Il sake o vino di riso si beve in genere caldo all’inizio del pasto.

Categories
giappone-turismo.it

Il clima del Giappone – La guida più completa del Giappone

Clima

Il Giappone si trova in una zona temperata dell’emisfero nord e quindi il suo
clima è generalmente mite.

Si dice che il Giappone abbia in realtà 5 stagioni: subito dopo la primavera e prima dell’inizio dell’estate c’è infatti il “periodo delle piogge“. Da metà giugno a metà luglio quasi tutti i giorni piove abbondantemente, soprattutto nell’Honshu centrale. Proprio in questa regione l’estate è terribilmente calda e afosa, un vero e proprio clima tropicale, che si conclude verso metà settembre con il ritorno delle piogge e il pericolo dei tifoni.
Diviso in due da una catena montuosa, il Giappone può contare principalmente due zone climatiche principali: una dalla parte del Pacifico e l’altra dalla parte del Mar del Giappone.

Le regioni settentrionali e occidentali interessante dal flusso delle correnti d’aria polari marittime e continentali, d’inverno, restano coperte da spesse coltri nevose. Nell’isola di Hokkaido le estati sono asciutte e le precipitazioni sono piuttosto scarse. Sulla costa occidentale, nella zona di Akita, d’estate l’aria è umida, mentre in inverno soffia un’aria polare. La costa occidentale dell’arcipelago, da Niigata a Hamada, d’inverno ha un clima freddo e umido, con precipitazioni distribuite durante tutto l’arco dell’anno.
Sulle coste nord-orientali l’inverno è fresco e relativamente asciutto. A Sud di Tokyo le temperature di gennaio non si abbassano al di sotto dei 5°C e le estati sono molto calde e umide. Qui le temperature medie annue sono superiori di una decina di gradi a quelle che si registrano nell’isola di Hokkaido.

Il Sud di Honshu e il Nord di Kyushu sono caratterizzati da clima sempre umido, con precipitazioni medie annue di 2000 mm, con punte massime nella stagione calda estiva. Le regioni circostanti il Mare Interno sono invece relativamente asciutte.

Categories
giappone-turismo.it

L’idrografia del Giappone – La guida più completa del Giappone

Idrografia

Le isole che formano il Giappone hanno una particolare configurazione stretta e allungata e per questo non possono esistere grandi bacini idrografici; i fiumi, che disvolgono il loro corso dallo spartiacque alla costa, sono generalmente brevi, hanno un carattere torrentizio e sono poco profondi: ciò permette la navigazione solo alle barche più leggere.

I fiumi nipponici hanno una portata variabile: essi sono rigonfi durante il disgelo primaverile o le piogge estive, diventano esigui corsi d’acqua durante la stagione secca; inoltre sono presenti molte cascate e una grande quantità di sorgenti termali sfruttate anche per scopi turistici. Il fiume più lungo è lo Shinano, nel Honshu, un corso di circa 370 km; sull’isola altri fiumi importanti sono il Tone, il Kitakami, il Tenryu e il Mogami. Tra i principali fiumi del Hokkaido vi sono l’Ishikari, secondo fiume Giapponese per estensione del bacino, oltre al Teshio e al Tokachi. Il Yoshino è il maggiore fiume dello Shikoku.

La maggioranza dei laghi Giapponesi è di origine vulcanica mentre altri sono formati dagli sbarramenti delle valli e gran parte di essi si trova in alta montagna dove vi sono numerosi luoghi turistici per i soggiorni estivi. Il lago maggiore è il Biwa, a nord di Kyoto nell’isola di Honshu, esteso per circa 685 km2; suo nome deriva da uno strumento musicale Giapponese chiamato appunto biwa del quale ricorda la forma. Altri laghi importanti sono l’Inawashiro e il Kussharo.
Il 15% dell’energia elettrica in Giappone è generata dall’acqua: i fiumi nipponici sono caratterizzati da fiumi aventi un corso rapido e impetuoso che ben si presta all’utilizzo dell’energia idroelettrica.
Infine è bene ricordare che il 68% circa delle risaie è irrigata dai fiumi.

Categories
giappone-turismo.it

La storia del Giappone – La guida più completa del Giappone

La storia

Per conoscere l’antica storia nipponica, si fa solitamente affidamento su resoconti cinesi e su due fonti giapponesi: Kojiki (Testimonianza delle cose antiche) e Nihon shoki o Nihongi (Cronache del Giappone), compilati rispettivamente nel 712 e nel 720 d.C. Questi documenti, che costituiscono le basi della storiografia giapponese, riportano soprattutto avvenimenti accaduti tra il VII secolo a.C. e il VII secolo d.C., uniti a narrazioni mitiche.

A. I primi insediamenti /periodo Jōmon

I primi insediamenti, sul territorio nipponico, risalgono al 5000 a.C., e documentano un’’economia elementare sviluppatasi nel corso degli anni su caccia, pesca e rudimentali tecniche agricole.
Il periodo che va da circa il 10000 a.C. fino al 300 a.C. è conosciuto come Periodo «Jōmon»; questo termine deriva dall’inglese cord-marked («segnato dalle corde»); questo particolare nome vuol fare riferimento alle decorazioni, composte da corde e bastoni, del vasellame di argilla tipico di questo periodo.
Nel corso del III e IV secolo a.C.. si diffuse la Cultura Yayoi, portata in Giappone da migranti provenienti dalla Cina o dalla penisola coreana (vi sono teorie diverse in proposito), La cultura Yayoi era alquanto evoluta se comparata con il periodo Jōmon. Introdusse novità come il bronzo e le armi di rame, gli specchi di bronzo, le campane e le risaie.

B. L’epoca Kofun (300 ca. – 710)

I primi risultati della formazione di un potere statale risalgono al IV secolo d.C., cioè al Periodo Kofun; questo termine, che significa tumolo, ha origine dai reperti archeologici ritrovati a migliaia in tutto lo Honshû e nella parte settentrionale del Kyûshû.
In questa periodo storico il paese, diviso in diverse comunità tribali (uji) vide il clan di Yamato diventare sempre più forte e potente. L’imperatore Yamato rafforzò il proprio potere dichiarando lo scintoismo la religione di stato (e dunque uno strumento politico). I sovrani successivi adottarono modelli culturali e politici di provenienza cinese e, alla metà del VI secolo , favorirono la diffusione del buddhismo, che all’inizio del VII secolo divenne la religione ufficiale del Giappone. L’esistenza dei kofun testimonia l’elevato grado di organizzazione che lo stato di Yamato doveva aver raggiunto all’epoca

C. L’epoca Asuka (593-710)

Il Periodo Asuka coincide con il primo periodo buddhista della storia nipponica. Nel 593 l’imperatrice Suiko (ricordata come una imperatrice saggia e giusta), salì al trono, stabilì la residenza imperiale nella Valle di Asuka, nella provincia di Yamato. Suo nipote, il principe Shotoku, diede vita ad una serie riforme, e nel 604 redasse la prima costituzione giapponese, denominata “dei diciassette articoli”, ed ispirata all’ordinamento centralizzato cinese.
Il programma di riforme intrapreso da Shotoku, fu continuato, con successo, dal principe Nakano Oe, futuro imperatore Tenji, e Nakatomi Kamatari, fondatore della dinastia Fujiwara. Proprio a quest’ultimo, si devono, nel 645, le “riforme Taika“, volte a consolidare la casa imperiale; da un punto di vista politico e amministrativo i kuni (province amministrate da funzionari statali) subentrarono agli uji (domini delle famiglie nobili).

D. L’epoca Nara (710-794)

Con il trasferimento della capitale, nel 710 (durante l’impero di Shomu), da Asuka a Heijo-kyo (l’attuale Nara) ebbe inizio l’epoca Nara, caratterizzata da una forte influenza della cultura cinese. Dalla Cina arrivò la scrittura ideografica e il codice di leggi Taiho.
Sempre a quest’epoca, durante la quale il Giappone divenne il punto d’arrivo della Via della Seta, risalgono anche le cronache Kojiki e Nihon Shoki, la prima grande silloge poetica Man’yoshu (Antologia di mille foglie) e la diffusione dell’arte buddhista.

E. L’epoca Heian (794-1185)

Nel 794 con il trasferimento della capitale a Kyoto si aprì la cosiddetta “epoca di Heian” (antico nome di Kyoto) che durò fino al 1185. Fu un periodo alquanto prospero e pacifico caratterizzato dall’ascesa al potere dei Fujiwara (durata fino al 1028), la grande famiglia di nobili cortigiani che monopolizzò le cariche amministrative attraverso un’accorta politica matrimoniale.
L’epoca Heian coincide dunque con il felice periodo della cultura aristocratica di corte e delle forme letterarie e musicali ad essa legate.
Ma non cambia solo la cultura nipponica, anche l’assetto territoriale si trasforma: il paese si presenta diviso in vaste proprietà ereditarie, concesse ai nobili e ai sacerdoti dei templi buddhisti.
Gli ultimi anni del periodo Heian vedono l’insediarsi dell’ Insei (un governo claustrale presieduto dall’imperatore abdicatario, con tanto di corte, ministri e decreti) e dei suoi shôen (vasti appezzamenti di terreno amministrati da famiglie nobili, templi buddhisti o santuari shintoisti) .
Questa dualità, a lungo andare, finì per rafforzare il potere delle famiglie Taira e Minamoto e portò a due guerre civili (1156 e 1159-60), in cui i Taira furono tragicamente sconfitti.

F. L’epoca Kamakura (1185-1333)

Quest’epoca è caratterizzata dall’introduzione, da parte di Yorimoto, dello shogunato (governo militare che durerà fino al 1867).
Nel 1199 Yoritomo morì e con lui finì il potere Minamoto: subentrò il clan Hojo che tra alti e bassi resistettero per oltre un secolo: 1200- 1333 coincidente ad uno dei periodi più prosperi della storia nipponica.

G. L’epoca Muromachi (1333-1568)

L’epoca Muromachi (contraddistinta da sanguinose guerre civili) prende il nome dal quartiere di Kyōto in cui si trovava la residenza dello shōgun di Ashikaga.
Verso la fine dell’epoca, i portoghesi e il gesuita san Francesco Saverio portarono il cristianesimo in territorio nipponico.

H. L’epoca Azuchi-Momoyama (1568-1600)

Seppur breve quest’epoca fu densa di avvenimenti cruciali, in primis la riunificazione del Giappone e la lotta al cristianesimo: Hideyoshi Toyotomi preoccupato per il successo della nuova religione scacciò i missionari, uccidendo, come monito, 26 cristiani.

I. L’Epoca Edo (1600-1868)

Conosciuta anche come epoca Tokugawa, l’ Epoca Edo, prende il nome dalla capitale shogunale, Edo appunto, ribattezzata Tokyo nel 1869.
Nel 1603 Tokugawa Leyasu, prese il potere e dominò su Paese caratterizzato da un forte feudalesimo (che perdurò fino alla metà del XIX secolo) e tendente ad isolarsi sia economicamente che culturalmente.
Nel corso del XVIII secolo, si assistette al declino del sistema feudale causato da importanti mutamenti sociali ed economici: la classe mercantile stava acquisendo potere.

J. L’epoca Meiji (1868-1912)

L’epoca Meiji (“del regno illuminato”), ebbe inizio con la guerra civile che sancì la la fine dello shogunato e la cosiddetta Restaurazione Meiji.
L’imperatore intraprese una politica mirata a trasformare il Giappone in una potenza industriale mondiale.
Furono varate riforme economiche, amministrative, sociali; fu promulgata, su modello di quelle Occidentali, una nuova Costituzione e vennero poste le basi per una politica estera alquanto aggressiva (che sfociò, tra l’altro, nella guerra cino- giapponese del 1894-95, che vide la pesante sconfitta della Cina e nella rivolta dei Boxer).

K. L’epoca Taisho (1912-1926) e la Prima Guerra Mondiale

Il principe Yoshihito (1879-1926) divenne imperatore con il nome di Taisho (“Grande giustizia”) e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rivendicando il territorio di Jiaozhou (Kiaochow), nella Cina nordorientale, il Giappone entrò in guerra a fianco degli Alleati, occupando le isole tedesche nel Pacifico. A fine conflitto, il Giappone ottenne la concessione di Jiaozhou, (che tuttavia dovette restituire alla Cina nel 1922).

L. La Prima Epoca Showa (1926-1945) e la seconda guerra mondiale

Nel 1926 salì al trono imperiale, Hirohito, ed iniziò l’ Epoca Showa (“pace illuminata”). Il Giappone, alla ricerca di nuovi mercati, riprese, nei confronti della Cina, una politica aggressiva.
Nel 1933, la Società delle Nazioni chiese al Giappone di cessare le ostilità in Cina; per tutta risposta il Paese del sol levante annunciò l’abbandono della Società delle Nazioni e minacciò di occupare le città di Pechino e Tianjin: nel maggio del 1933, la Cina fu costretta a riconoscere la conquista giapponese e a firmare una tregua. Intanto, nel 1936 l’impero sottoscrisse un accordo anticomunista con la Germania, a cui fece seguito la partecipazione all’asse Roma-Berlino.
Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale in Europa, il Giappone tentò nuovamente di espandersi nel Sud-Est asiatico.

Il 7 dicembre del 1941, durante i negoziati diplomatici tra Stati Uniti e Giappone, l’esercito nipponico organizzò un attacco o aereo contro la principale base navale americana nel Pacifico, d’istanza a Pearl Harbor (Hawaii). Gli Stati Uniti, insieme alle altre potenze alleate, dichiararono allora guerra al Giappone e nel 1944 e 1945 bombardarono i territori nipponici; gli attacchi aerei culminarono, il 6 agosto del 1945, quando, sulla città di Hiroshima, venne sganciata la prima bomba atomica. Due giorni dopo, anche l’Unione Sovietica dichiarò guerra al Giappone, e il 9 agosto una seconda bomba atomica venne lanciata su Nagasaki.
A fine guerra il Giappone, devastato e in ginocchio, dovette restituire tutti i territori conquistati.

M. La tarda epoca Showa (1945-1989)

Il dopoguerra coincise con la ricostruzione, sostenuta da varie riforme; in tutti i settori. Nell’aprile 1946, gli uomini, e per la prima volta le donne giapponesi andarono al volto e l’anno seguente, venne promulgata una nuova Costituzione, fortemente voluta dagli Stati Uniti.
Nel gennaio del 1989, ebbe inizio il regno “Heisei” (“ritorno della pace”).

Categories
giappone-turismo.it

Soggiornare in Giappone – La guida più completa del Giappone

Soggiornare in Giappone


FORMALITA’ D’INGRESSO

Se si desidera soggiornare in Giappone, per meno di 90 giorni, non sarà necessario esplicare particolari formalità: sarà sufficiente, essere in possesso del passaporto, ovviamente in corso di validità (così come il visto eventualmente applicato su esso). Per soggiorni superiori a 90 giorni sarà invece necessario munirsi di un visto, che potrà essere richiesto presso l’Ambasciata Giapponese a Roma o il Consolato Giapponese a Milano.
A partire dal 20 novembre 2007 è entrata in vigore la Legge sull’immigrazione n. 43 del 24.05.2006. La “Law for Partial Amendment of the Immigration Control and Refugee Recognition Act” (questo è il nome del decreto), prevede nuove misure di controllo (presa delle impronte digitali e foto del volto) applicabili agli stranieri in entrata nel Paese. In base a detta procedura, tutti i cittadini stranieri (ad esclusione di determinate categorie, come i minori di 16 anni o i diplomatici) che giungeranno in Giappone dovranno fornire, al momento dello sbarco, i propri dati biometrici.

Per maggiori informazioni si suggerisce di contattare:


Ambasciata del Giappone a Roma:
Indirizzo: Via Quintino Sella, 60, 00187 Roma, Italia
Tel: (+39)-06-487-991
Fax : (+39)-06-487-3316

NORME DOGANALI

I viaggiatori in entrata in Giappone devono compilare una dichiarazione circa gli effetti personali a mano e quelli imbarcati. Non vi sono particolari formalità valutarie e doganali, ma vige il divieto di importazione di armi da fuoco e munizioni, insaccati (ad esclusione di quelli in tetrapack in vendita nei duty free shops delle aree transito), merci alimentari facilmente deperibili (esempio frutta fresca).
Non vi è limite all’importazione e all’esportazione di valuta, ma è obbligatorio dichiarare alla dogana la somma superiore ad un milione di Yen.
Viaggiare con animali potrebbe essere complicato: cani, gatti ed altri piccoli animali domestici devono infatti devono essere sottoposti a controllo sanitario e devono essere in possesso dei seguenti documenti / certificati

Microchip certificato ISO (discernimento di individuo)
Vaccinazioni contro l’idrofobia
Esame del sangue (per controllo positività all’idrofobia)
Dichiarazione di importazione al Servizio Quarantena Animali giapponese entro 40 giorni prima dall’entrata in Giappone
In caso di alterazione del livello di anticorpi, l’animale sarà sottoposto a 180 giorni di quarantena in Italia .

Per ulteriori informazioni consultare il sito
http://www.maff.go.jp/aqs/english/

SITUAZIONE SANITARIA

Non ci sono vaccinazioni obbligatorie da effettuare, ma è meglio ricordare che vi è il rischio di contrarre difterite e tetano, epatite virale B ed encefalite giapponese (una malattia virale acuta, trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare infette appartenenti al genere Culex); per questa malattia sono considerate a rischio tutte le aree rurali, soprattutto nella parte occidentale del paese, in particolare durante i mesi che vanno da luglio a ottobre). Il vaccino, prodotto in Giappone fin dagli anni ’50 non è disponibile in Italia ed è difficilmente reperibile in Europa, tuttavia, se necessaria, è possibile eseguire la vaccinazione direttamente nel Paese di destinazione.
Anche il Giappone ha registrato casi d’influenza da virus A/H1N1.
Le Autorità sanitarie locali hanno adottato le misure di prevenzione volte a contrastare il diffondersi del virus e presso porti e aeroporti come vengono effettuati controlli sanitari di prassi sui passeggeri in arrivo che presentano sintomi febbrili.
L’assistenza sanitaria in generale è molto buona: gli ospedali sono ben organizzati ed il personale medico-sanitario è preparato, seppur difficilmente parlano le lingue straniere.


Le prestazioni mediche (incluse quelle di pronto soccorso) sono a pagamento
, si consiglia dunque di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro Paese in caso di necessità.
In caso di emergenza, si può chiamare un’ambulanza, componendo gratuitamente e da qualsiasi cabina telefonica il numero di telefono 119 (attivo 24 ore su 24 anche in lingua inglese), comunicando i propri dati e l’indirizzo.

Altri numeri utili sono i seguenti:

Metropolitan Medical And Health Information Center: 03-5285-8181. Chiamando questa centrale, attiva anche in lingua inglese, è possibile ottenere informazioni sul sistema sanitario giapponese e sulle istituzioni mediche della zona in cui ci si trova in cui è presente personale che parla lingue straniere. E’ attivo da lun a ven dalle 9 alle 18).
Servizio di interpretariato in lingua inglese per pronto soccorso: 03-5285-8185. Dal Lunedì al Venerdì dalle 17 alle 18.00. Sabato, Domenica e festivi dalle 9 alle 18.
Japan Helpline (24 ore su 24): 0120-461-997
Tokyo Medical & Surgical Clinic: 03-3436-3028. Chiamando questo numero, durante le ore notturne dei giorni feriali, nei giorni prefestivi e festivi viene fornito il numero del medico di turno, il quale garantisce l’assistenza medica di base anche a domicilio e per situazioni che rivestono carattere di urgenza l’eventuale ricovero ospedaliero.

SICUREZZA

Il Giappone è un paese abbastanza sicuro dal punto di vista internazionale.
È risaputo che il Giappone è soggetto ad un’intensa attività sismica e vulcanica; il motivo va ricercato nel fatto che il suo territorio occupa una regione dove diverse placche tettoniche si scontrano e si sovrappongono. La ricerca geologica ha infatti rilevato un abbassamento della costa Giapponese occidentale, e un innalzamento della costa pacifica.
Il Giappone può contare ben 200 vulcani, di cui 50 attivi. I terremoti sono molto comuni in Giappone, secondo una statistica si verificano quotidianamente più di tre movimenti sismici. Si verificano anche parecchi maremoti a causa degli improvvisi e continui mutamenti della topografia sottomarina.

Si consiglia di registrare i dati relativi al viaggio che si intende effettuare nel Paese sul sito: www.dovesiamonelmondo.it

PATENTE ED ASSICURAZIONE AUTO

Guidare in Giappone, per un italiano non è molto semplice, anche se viene riconosciuta la patente internazionale modello Convenzione di Ginevra 1949. Va però detto che è necessaria la traduzione ufficiale della patente in lingua giapponese. La traduzione ufficiale del documento di guida potrà essere rilasciata da uno dei seguenti organi:

1) autorità italiane competenti per il rilascio dei documenti di guida o gli uffici consolari italiani in Giappone;

2) enti giuridici o altri enti che le Autorità italiane competenti per norma di legge abbiano segnalato alla Commissione Nazionale di Pubblica Sicurezza come organismi abilitati a produrre traduzioni di documenti di guida italiani e dei quali la Commissione stessa abbia appurato l’idoneità;

3) la Japan Automobile Federation (JAF).
Inoltre, va precisato che l’assicurazione italiana, così come quella estera, non viene riconosciuta. È necessario quindi, una volta arrivati in Giappone, stipulare un’assicurazione a breve termine (“Jibaiseki Hoken”).
Infine, due parole sulle norme di guida. Innanzitutto, la circolazione è a sinistra ed il sorpasso a destra. Le cinture di sicurezza anteriore sono obbligatorie, così come è obbligatorio accendere gli anabbaglianti di giorno.

Per quanto riguarda il Tasso alcol emico, il limite legale è di 0,3 g per litro di sangue. La guida in stato di ebbrezza è considerata un reato passibile di elevata ammenda e nei casi più gravi di pena detentiva.

INFORMAZIONI GENERALI

Moneta:
YEN (JPY). 1 Euro vale 135 Yen.

Lo Yen venne introdotto nel 1872, durante il Governo Meiji e venne coniato in oro fino al 1888; in seguito venne coniato parzialmente in argento sino al 1914. (i tagli maggiori rimasero in oro fino al 1932).
Nel 1949 lo yen venne “ancorato” (fino allo scioglimento degli accordi di Bretton Woods nel 1971), al dollaro e gli fu assegnato un valore fisso di 360 per dollaro USA; poco più tardi, il sen e il rin uscirono dalla circolazione (perlomeno reale, in quanto continuarono ad essere utilizzati nei calcoli finanziari).
Attualmente sul mercato nazionale circolano monete da 1, 5, 10, 50, 100 e 500 yen e banconote da 1000, 5000 e 10.000 yen.

Fuso orario:

Il Giappone non adotta l’ora legale. La differenza di fuso orario tra Italia e Giappone è di 7 ore in estate e 8 ore in inverno (UTC/GMT +9).

Prefissi: Per chiamare il Giappone dall’Italia il numero da comporre è 0081, seguito dal prefisso (senza lo zero iniziale) e dal numero che si intende raggiungere. Per chiamare l’Italia dal Giappone il numero da comporre è 01039, seguito dal prefisso (incluso lo zero iniziale) e dal numero che si intende raggiungere. Il prefisso di Tokyo è + 3.

Numeri di emergenza:
comporre il 119 per contattare l’Ambulanza o i Vigili del Fuoco e il 110 per la Polizia. Rispondono anche in inglese.

Come telefonare:
Il sistema GSM utilizzato in Europa non è compatibile con quello giapponese. È quindi necessario avere un telefonino UMTS. Utilizzare le SIM delle maggiori compagnie telefoniche operanti in Italia, potrebbe essere alquanto dispendioso: è preferibile dunque, una volta arrivati, acquistare il loco un telefonino a basso prezzo.

Valida alternativa è rappresentata dalle schede telefoniche internazionali (facili da trovare e da utilizzare) o da Skype.

Orari di banche e negozi:
Le banche sono aperte, generalmente, dalle ore 9 alle ore 15, dal lunedì al venerdì. Le maggiori carte di credito sono accettate, mentre con i bancomat (se non sono del circuito CIRRUS) ci possono essere qualche difficoltà: è quindi consigliabile contattare la propria banca prima di partire.
I negozi sono generalmente aperti dalle ore 10 alle ore 18/19, anche di domenica; hanno però un giorno di chiusura infrasettimanale.

Voltaggio:

In Giappone il voltaggio elettrico è di 100V, 50/60Hz. Le spine sono di tipo A ed a 2 fori. È consigliabile portarsi un trasformatore di corrente o un commutatore elettrico.

Categories
giappone-turismo.it

Hotel in Giappone

Hotel consigliati in Giappone

Visitando questa pagina:

HOTEL IN GIAPPONE

avrete la possibilità di visualizzare gli alberghi situati in Giappone suddivisi città per città.

La prenotazione è garantita da Booking, agenzia leader nelle prenotazioni alberghiere a livello mondiale.

Prenotando attraverso di noi avrete la garanzia di beneficiare della “Miglior Tariffa Garantita“, oltre a garantirsi le migliori offerte del mercato.

Di seguito alcuni Hotel da noi consigliati:

HOTEL IN TOKYO

Conrad Tokyo:

Ubicato tra i grattacieli di Shiodome, il Conrad Tokyo vanta 2 ristoranti con stella Michelin e ospita al ventinovesimo piano un centro benessere con splendida vista sulla città. Le spaziose camere sono dotate di bagno completo di doccia con getto a pioggia.

Le stanze del Conrad sono tra le più spaziose di Tokyo e dalle vetrate potrete ammirare la vista panoramica sui giardini Hamarikyu o sulla baia di Tokyo.Per altre informazioni.

Hotel Route-Inn Yokohama Bashamichi

Solo a 100 metri da JR Kannai Train Station, Hotel Wing Yokohama fornisce camere insonorizzate con Wi-Fi gratis, LCD TV e bagnio separato. Ha un ristorante. Le camere sono semplice, ma sono moderne, con toni neutri e arredi in legno. Poi rilasarti con un bagnio, fatti un te verde o provare le pantofole.

Jonathan’s Restaurant si trova su primo piano della edificio, è aperto a tutti i pasti e serve una varietà di piatti giapponesi e occidentali.Continua

HOTEL IN KYOTO

Citadines Kyoto Karasuma-Gojo:

Ad appena 1 minuto a piedi dalla stazione della metropolitana di Gojo, il Citadines Kyoto Karasuma-Gojo vi offre appartamenti con servizi alberghieri. Le unità abitative, tutte ottimamente arredate, sono provviste di TV a schermo piatto, connessione internet gratuita e cucina completamente accessoriata.

HOTEL IN OSAKA

Swissotel Nankai Osaka:

Le camere dello Swissôtel Nankai sono dotate di aria condizionata, TV LCD con canali satellitari, frigorifero e letti particolarmente lunghi. Alcune includono una macchina da caffè Nespresso e la connessione internet gratuita.Continua

Categories
giappone-turismo.it

Tokyo la capitale del Giappone

Tokyo, la capitale

‘C’è una quantità di spazio incredibile, ma si espande verso l’alto e in molte parti della città ci sono giganteschi ammassi di grattacieli. Questi edifici sembrano quasi assalire il cielo, sono aggressivi.’Bill Murray

Tokyo, la capitale d’Oriente e la capitale del Giappone, si trova nella regione del Kantō sull’isola di Honshu in Giappone ed è una città estremamente dinamica, energica e decisamente tecnologica. Tokyo è una città in cui i ritmi incalzanti della cultura consumistica si scontrano con i momenti di quiete che sono retaggio delle antiche tradizioni. È una frenesia assoluta temperata dalla più placida calma zen.
Secondo il rapporto urbanistico dell’ONU, è il più grande agglomerato urbano del mondo. Tokyo ha un PIL di 1200 miliardi di $, il più alto tra le grandi metropoli mondiali.

La città è splendida in ogni stagione, ma se proprio volete godervela nel suo massimo splendore, potete raggiungerla in primavera: la fioritura dei ciliegi costituisce di per sé una ragione più che valida per visitare la città; allo stesso modo, le dolci sfumature dell’autunno offrono un magnifico saggio dell’estetica giapponese. Non tutti invece riescono a reggere l’afa estiva; ricordate che qui ci sono circa 5500 persone per kmq! Può anche essere preferibile evitare la ressa della Settimana d’Oro, un periodo festivo che dura dal 19 aprile al 5 maggio. Tokyo inizia l’anno con un inverno freddo, talvolta accompagnato da nevicate. Anche se la temperatura a volte scende sotto zero, in genere comunque i mesi invernali non sono troppo rigidi; basta adottare un abbigliamento adeguato. La primavera è caratterizzata da giornate piacevolmente tiepide, mentre l’estate è calda e afosa. La temperatura e l’umidità raggiungono l’apice ad agosto, mentre a fine giugno la stagione monsonica porta piogge torrenziali. Dopo la primavera, la stagione più piacevole è l’autunno: la temperatura si abbassa diventando molto gradevole e le giornate sono spesso soleggiate e limpide.

Superficie: 2.187,08 km² di cui acqua 1%

Popolazione: 12.570.000 ab. (2007).

Divisione amministrativa: L’Area della Grande Tōkyō, che comprende le prefetture di Tōkyō, Chiba, Kanagawa e Saitama, con oltre 34 milioni di ab. (la maggiore area urbana del pianeta) e un’estensione di 13.555 km².

Tōkyō, come città a sé stante, è una metropoli di 8.336.611 ab., che si estende su una superficie di 621 km². L’estensione della città in senso stretto si limita esclusivamente alla municipalità edochiana, che in Italia corrisponde al comune. L’area della città è suddivisa in 23 quartieri speciali, ossia quartieri amministrativamente distinti, quali: Adachi, Aoyama, Arakawa, Bunkyo, Chiyoda, Chūō, Edogawa, Itabashi, Katsushika, Kita, Kōtō, Meguro, Minato, Nakano, Nerima, Ōta, Setagaya, Shibuya, Shinagawa, Shinjuku, Suginami, Sumida, Toshima e Taitō.
La prefettura di Tōkyō, con 12,5 milioni di ab., è la più popolosa del Giappone, e si estende su 2.187 km² di superficie, di cui oltre il 20% ricadenti nell’area della città propriamente detta. Essa ingloba, oltre ai succitati 23 quartieri, 26 città limitrofe alla capitale.

Oltre a questi, la prefettura è suddivisa in 5 soggetti di cui 1 distretto e 4 sottoprefetture: Nishitama, distretto situato a nord della prefettura, comprende i villaggi di Hinohara, Hinode, Mizuho ed Okutama, anch’essi conurbati in Tokyo.
I simboli della prefettura sono un fiore – bocciolo di ciliegio –, un albero – Ginkgo biloba – e un uccello -gabbiano comune-.
Le 4 sottoprefetture, quali Hachijō, Miyake, Ogasawara ed Ōshima; formano la “Tōkyō insulare” in quanto costituiscono due arcipelaghi con un totale di 473 km² di isole che si estende sull’Oceano Pacifico, dall’esterno della Baia di Tokyo fin quasi al confine con le acque territoriali delle Filippine. I 2 arcipelaghi son quelli delle Isole Izu, e, ancora più a largo nell’Oceano Pacifico, delle Isole Ogasawara.

Link utili:

Informazioni per Tokyo

Come arrivare a Tokyo

Cosa vedere, cosa fare a Tokyo

Dove andare: ristoranti e locali

Come muoversi a Tokyo

Aeroporti a Tokyo

Categories
giappone-turismo.it

Giappone-Le regioni & Isole-

Le regioni&Isole

Le Regioni del Giappone non sono un’unità amministrativa ufficiale, ma sono un metodo tradizionalmente usato di suddividere il territorio in diversi contesti: per esempio mappe e testi di geografia dividono il Paese in otto o nove regioni.

Le Regioni del Giappone

Le Isole del Giappone

Condividi

Per Viaggiare:
Guide di Viaggio

Giappone-Turismo.it è una realizzazione
Net Reserve srl
Via A. Lamarmora, 22
50121 Firenze
Tel: 055.573331

P.Iva/C.F 02291930481

GIAPPONE Terra del Sol Levante

LE REGIONI E LE ISOLE Il Paese dei Contrasti

LE ORIGINI Tradizioni e Cultura

HOTEL CONSIGLIATI Gli hotel per visitare il Giappone

Categories
ilovecaraibi.it

Antigua Archives – I Love Caraibi

Antigua e Barbuda

Lo stato di Antigua e Barbuda, nelle Piccole Antille, è circondato dall’oceano Atlantico (a nord e a est) e dal Mare Caraibico (a sud e a ovest). Risulta composto dalle seguenti isole: Antigua:…