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La Kalsa a Palermo – Sicilia Turismo

A sud est di Corso Vittorio Emanuele si stende quello che anticamente fu il cuore culturale e intellettuale di Palermo. Il nome è di origine evidentemente araba (khalisa in arabo vuol dire “pura”, “eletta”) e infatti si tratta di uno dei quartieri più antichi di Palermo, ricco di monumenti e palazzi. Devastato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale sta lentamente tornando a nuova vita grazie a progetti di restauro e di recupero urbano e a iniziative culturali che ne animano le strade e le vie nelle sere estive.

Arrivando dalla Cala e proseguendo in direzione ovest lungo il Corso, si incontra sulla sinistra la chiesa duecentesca di San Francesco nell’omonima piazza, conosciuta ai più per l’Antica Focacceria che dal 1834 ha sede nella piazza antistante; nei periodi di maggior afflusso turistico campa un po’ troppo di rendita in virtù del prestigio di cui gode e quindi a volte capita di prendere delle delusioni, ma i suoi piatti forti, il cibo da strada, sono sempre ottimi. Come tanti commercianti palermitani, anche il proprietario della Focacceria ha avuto il coraggio di denunciare i propri estorsori e di rifiutarsi di continuare a pagare il pizzo.

Tornando verso il mare si arriva in Piazza Marina, dove si trova il Giardino Garibaldi ed è visibile il bellissimo Museo delle Marionette, il cui accesso è però da Via Butera. Il Garibaldi è un bel giardino rigoglioso e ombreggiato grazie alle piante tropicali che svettano sulla piazza; i suoi ospiti più famosi sono gli enormi banani dalle contorte radici aeree. La Piazza è una sosta molto piacevole, sia grazie al giardino, sia per i bei palazzi che vi si affacciano.

Come il Palazzo Chiaromonte (o Palazzo Steri), severo e imponente edificio del XIV sec. dalla forma squadrata, dalla bella facciata intarsiata e con un bel cortile esterno. Fra il 1685 e il 1782 fu sede dell’Inquisizione, poi divenne il tribunale cittadino fino al 1972 e attualmente ospita il rettorato dell’Università ed è aperto alpubblico solo in occasione di mostre d’arte temporanee.

Oltre Porta Felice c’è il lungomare del Foro Italico, non particolarmente bello ma abbastanza piacevole per il parco che separa la strada dal mare e molto frequentato d’estate per le passeggiate serali. Arrivati in Piazza della Kalsa, sulla destra si trova nel Palazzo Abbatellis la Galleria Regionale che ospita una bella collezione di arte medievale, fra le quali spicca una collezione di dipinti di Antonello da Messina, pittore siciliano del Quattrocento.

Continuando lungo Via Alloro in direzione di Via Roma si intcontra poi Palazzo Gangi, dove Visconti girò la scena del ballo del Gattopardo.
Piazza Magione, chiusa fra Piazza Alooro, Via Magione e via di Spasimo, è un luogo di incontro serale molto frequentato dai giovani palermitani. Qui dietro si trova anche il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un centro culturale con un’enoteca, un piacevole cortile, un museo, una libreria e un centro per concerti e iniziative culturali che organizza anche visite guidate serali della zona.

Da Piazza Magione alle oasi del parco di Villa Giulia e del Giardino Botanico ci vogliono pochi metri di cammino, oltre Via Lincoln.
Villa Giulia è un bellissimo giardino all’italiana risalente al Settecento, così come l’Orto Botanico, uno dei più importanti d’Europa, che ospita circa 12.000 specie, di cui molte tropicali rappresentate in splendidi e rigogliosi esemplari; meravigliose anche le piante grasse e molto bello il piccolo giardino di macchia mediterranea, costruito su una collinetta in fondo al parco.

Villa Giulia

  • Convento, Parrocchia, Basilica Minore di San Francesco d’Assisi
  • Via del Parlamento, 32

Per informazioni:

  • Tel./fax: 091 61 62 819 (convento)
  • Tel./fax: 091 58 23 70 (parrocchia)

Museo internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino

  • Via Butera/Piazzetta Niscemi, 5
  • Orari:
  • Da lun. a ven.: 09:00-13:00; 15.30-18.30
  • Sab. e dom.: 09.00-13.00

Per informazioni:

  • Tel.: 091 32 80 60
  • Fax: 091 32 82 76
  • E-mail: mimap@museomarionettepalermo.it

Galleria Regionale della Sicilia – Palazzo Abatellis

  • Palermo, Via Alloro 4
  • Orari:
  • Lun., mer. e sab.: 09:00-13:30
  • Mar., gio. e ven.: 09:00-13:30; 15:00:19:30
  • Dom. e festivi: 09:00-12:30
  • Per informazioni:
  • Tel.: 091 62 30 011
  • Fax: 091 61 65 237

Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa

  • Vicolo della Neve all’Alloro, 2/5
  • Per informazioni:
  • Tel.: 091 61 60 796
  • Fax.: 091 69 00 690
  • Mobile: 349 88 22 453
  • E-mail: palermo@parcotomasi.it
  • Web: http://www.parcotomasi.it/

Villa Giulia

  • Via Lincoln angolo Foro Italico
  • Orari: Tutti i giorni: 08:00-20:00
  • Biglietti: Ingresso gratuito

Orto Botanico

  • Via Lincoln, 2/a
  • Orari:
  • – Dal 1° marzo al 31 marzo:
  • Da lun. a dom. e festivi: 09:00-18:00
  • – Dal 1° aprile al 30 aprile:
  • Da lun. a dom. e festivi: 09:00-19:00
  • 1° Maggio: 09:00-14:00
  • – Dal 2 maggio al 31 agosto:
  • Da lun. a dom. e festivi: 09:00-20:00
  • – Dal 1° settembre al 30 settembre:
  • Da lun. a dom. e festivi: 09:00-19:00
  • – Dal 1° ottobre al 31 ottobre:
  • Da lun. a dom. e festivi: 09:00-18:00
  • – Dal 1° novembre al 28 febbraio:
  • Da lun. a sab.: 09:00-17:00
  • Dom. e festivi: 09:00-14:00

Chiuso nei giorni di Capodanno, Pasqua, Ferragosto e Natale.
L’ingresso è consentito fino a 30 minuti prima dell’ora di chiusura
.

Per informazioni:

  • Numero verde: 800 90 36 31
  • Tel.: 091 62 38 234
  • E-mail: info@ortobotanico.palermo.it
  • Web: http://ortobotanico.palermo.it/

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La Vucciria a Palermo – Sicilia Turismo

Situata ad est di Via Roma e a nord di Corso Vittorio Emanuele, è conosciuta soprattutto per il suo mercato, uno dei must se si ricerca il “pittoresco”, “vivace”, “tipico” ecc. In effetti la sua posizione, in una piazzetta chiusa da cui si diramano stradine tortuose animate dalle bancarelle fin dalle prime ore del mattino, dà al mercato della Vucciria quel surplus scenografico che manca agli altri mercati storici della città (Ballarò, Porta Carini/Il Capo), seppur forse mantenutisi ancora più autentici.

Uscendo dai vicoli della Vucciria in direzione nord si sbuca dietro la chiesa settecentesca di San Domenico, in posizione leggermente rientrata rispetto a Via Roma; di fronte alla chiesa la pasticceria omonima serve ottimi cannoli. Il complesso ospita il Museo del Risorgimento e l’Oratorio del Rosario di San Domenico, mentre più avanti lungo la via ma sull’altro lato della strada, la chiesa di Sant’Ignazio all’Olivello ospita nell’ex convento adiacente il bellissimo Museo Archeologico Regionale, che raccoglie reperti e manufatti rinvenuti in tutti i più importanti siti neolitici, cartaginesi, greci e romani dell’isola.

A est di Via Roma e del mercato si trova la zona della Cala, il vecchio porto cittadino che adesso funge da porticciolo turistico; la zona intorno a questa insenatura è piuttosto degradata, ma è stato recentemente presentato un piano regolatore per il recupero urbanistico dell’intera area, fortemente colpita dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.

Chiesa di San Domenico

  • Piazza San Domenico, 1
  • Orari: Feriali: 09:00-11:00
  • Sab. e festivi: 17:00-19:00
  • Per informazioni: Tel.: 091 32 95 88

Museo del Risorgimento

  • Piazza San Domenico, 1
  • Orari: Lun., mer., ven.: 09:00-13:00
  • Biglietti: Ingresso gratuito
  • Per informazioni: Tel.: 091 58 27 74

Museo Archeologico Regionale

  • Via Bara all’Olivella, 24
  • Orari: Da mar. a ven.: 08:30-13:45; 15:00-18:45
  • Lun., sab. e dom.: 08:30-13:45

Per informazioni:

  • Tel: 091 61 16 805 / 091 61 16 806 / 091 61 16 807
  • Fax: 091 61 10 740
  • E-mail: urpmuseopa@regione.sicilia.it

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Palermo

Quando i fenici scelsero di insediarsi qui non potevano trovare posizione migliore, al centro di un ampio golfo e con alle spalle una vallata fertile e prolifica. Il fascino naturale del sito su cui sorge è stato gradualmente soppiantato nei secoli dal fascino architettonico e la sua bellezza è nei lasciti dei popoli che la hanno abitata e l’hanno resa una delle città più vivaci e trafficate del Mediterraneo.

Nonostante la fama che si è fatta a causa di una certa diffusione di criminalità, micro e non, molta della quale costituisce la minuscola punta di iceberg della mafia palermitana, è una città che non dà affatto un senso di pericolo o di insicurezza. Arrivandoci via mare si ha il vantaggio di sentirsi subito immersi nella città e ci vuole molto poco a prenderci confidenza; per quanto riguarda i borseggi da moto e motorini di passaggio ci si può tutelare di giorno evitando di mettere in mostra la propria “turistaggine” con borselli ciondolanti o apparecchi tecnologici in vista, di notte evitando le strade del centro storico poco trafficate o male illuminate.

Queste sono indicazioni di massima che possono valere ovunque, anche se è vero che scippi e borseggi a Palermo sono piuttosto frequenti; detto questo, durante il periodo in cui eravamo a Palermo, ci è capitato anche di attraversare zone del centro storico cosiddette “a rischio”, e di incontrare molte persone che, essendo estate, stavano sedute fuori dalla porta di casa a chiaccherare con i vicini e a prendere fresco.

Le cose da vedere sono tante ma Palermo è una di quelle città che merita di essere visitata con lentezza, o si rischia di perdersi pezzi importanti della sua identità; d’altra parte si è tentati in continuazione di fermarsi in qualche bar, pasticceria o bancarella in uno dei suoi mercati alimentari per uno spuntino, visto che soddisfare fame e sete a Palermo è un piacere come pochi e i prezzi più che popolari hanno ben poca concorrenza con gli altri capoluoghi italiani.

Il centro storico di Palermo rispecchia ancora l’impianto medievale e non è difficile orientarsi. Palermo dipone di un buon servizio di autobus e ha anche la metropolitana, ma il centro storico, seppur non piccolissimo, si gira molto bene a piedi.

Per visitare la città può essere pratico fare riferimento all’antica suddivisione nei quattro grandi quartieri divisi dal Corso Vittorio Emanuele e da Via Maqueda, sulle quali si affacciano grandi palazzi storici e molti negozi. Il punto di intersezione di queste due grandi strade perpendicolari è lo slargo chiamato dei Quattro Canti, una piazza circolare in stile barocco chiamata anche “Teatro del Sole” perché il sole è sempre visibile. La piazza è delimitata dalle facciate concave dei palazzi che danno sull’incrocio e situati ai quattro angoli; davanti a ogni facciata c’è una fontana e nelle nicchie di ogni facciata altrettante statue rappresentano le stagioni, i re spagnoli di Sicilia e le sante patrone dei quartieri di appartenenza, quelli alle spalle di ogni palazzo.

I quattro quartieri sono la Vucciria, a est di via Maqueda e a nord di Corso Vittorio Emanuele, la Kalsa, sullo stesso lato di via Maqueda ma a sud del Corso, così come l’Albergheria che si trova però a ovest rispetto a via Maqueda, e infine il Capo, nella zona nord ovest del centro rispetto ai Quattro Canti. Ovviamente non si tratta di divisioni rigide, ma sono molto comode per orientarsi.

A pochi passi dai Quattro Canti si trova Piazza Bellini che ospita una di fronte all’altra la chiesa di San Cataldo, le cui cupolette rosse richiamano le prime suggestioni del passato arabo della città, e la chiesa della Martorana, di epoca normanna ma con ritocchi barocchi. La chiesa e il suo campanile sono molto belli: le pareti e le colonne della cupola centrale sono decorate con mosaici bizantini a sfondo dorato che riflettono i raggi solari che entrano dalle finestre creando un vero spettacolo. La chiesa però è conosciuta anche per l’antica tradizione pasticcera che vuole il suo convento come luogo di nascita della frutta martorana, le sculture di pasta di mandorle dalla forma e dai colori di frutta e verdura prodotte dalle suore del convento fino a metà del Novecento, di cui hanno raccolto l’eredità le tante pasticcerie palermitane e isolane.

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Muoversi in Sicilia – Sicilia Turismo

La Sicilia è una delle isole più grandi del Mediterraneo e le distanze tra una città e l’altra richiedono, anche in alcuni casi alcune ore di viaggio in automobile o in autobus, di più se si sceglie di spostarsi in treno, più lento e con le stazioni dislocate a volte diversi chilometri fuori dai centri che si vogliono raggiungere.

Se poi dovete far coincidere treni e autobus potrebbero volerci anche 5 o 6 ore per percorrere 50 chilometri perché spesso le varie corse non sono pensate in funzione delle coincidenze.
Quindi, se vi muovete usando mezzi pubblici diversi, pianificate per tempo gli spostamenti in modo da non rischiare di rimanere bloccati per ore in qualche sperduta fermata di autobus o treno.

Se dovete andare da un capo all’altro della Sicilia, in linea generale sono piuttosto rapidi i viaggi lungo la costa, mentre può richiedere un’intera giornata attraversare l’isola da est a ovest o viceversa passando dall’interno.

Numerosi traghetti e aliscafi raggiungono le isole minori, alcune delle quali sono collegate direttamente alla penisola. Per Pantelleria e Lampedusa l’alternativa è l’aereo, con voli regionali da Palermo, Trapani e Catania, o con voli nazionali.

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Come muoversi in Sicilia in autobus – Sicilia Turismo

Gli autobus raggiungono quasi tutte le destinazioni di interesse turistico, sono comodi, più veloci rispetto ai treni e solo leggermente più cari.
Sais, Ast e Interbus sono le compagnie siciliane che insieme servono quasi tutta l’isola collegando anche fra di loro i centri principali.

I tragitti locali sono coperti da numerose compagnie minori, che però riducono o eliminano totalmente il servizio la domenica e i festivi.

In genere nelle città più grandi i capolinea sono davanti alla stazione ferroviaria o in una delle piazze principali. Gli orari si possono trovare negli uffici delle varie compagnie o nelle autostazioni, dove conviene anche comprare i biglietti se si vuole essere sicuri di viaggiare seduti. Altrimenti si possono acquistare direttamente dal conducente.

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Il Treno Barocco – Sicilia Turismo

Merita un capitolo a parte l’itinerario storico che da Siracusa porta a Ragusa passando da Scicli, Noto, Modica e attraversando il Val di Noto, riconosciuto patrimonio dell’umanità e attualmente il più grande sito Unesco al mondo.

Grazie ai finanziamenti ottenuti con l’iniziativa Maratonarte, una maratona televisiva di raccolta fondi da destinare a 7 siti storici, artistici e paesaggistici da restituire a nuova vita, è stato inaugurato un bellissimo percorso a bordo di una locomotiva diesel, due carrozze “Centoporte” e un vagone-mostra per rivalorizzare la storica linea Siracusa-Modica-Ragusa che risale alla fine dell’Ottocento.

Il treno attraversa paesaggi mozzafiato; di più, permette di essere “dentro” il paesaggio e le meraviglie architettoniche del sito barocco più grande d’Europa.
Il Treno Barocco effettuerà questo tragitto di 112 km tutte le domeniche fino alla fine di settembre e il percorso è totalmente gratuito.
Ogni domenica ci sarà inoltre l’apertura straordinaria dei musei e di tutti i siti architettonici delle città lungo l’itinerario.

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Come muoversi in Sicilia in Treno – Sicilia Turismo

Sebbene il treno non sia il mezzo ideale se avete pochi giorni a disposizione per girare l’isola, è comunque piuttosto comodo per spostarsi lungo la costa tirrenica e quella ionica fino a Siracusa; inoltre tutte le province siciliane sono servite dalla rete ferroviaria.

Per fare alcuni esempi, il tragitto tra Palermo e Messina viene percorso dai treni regionali in 3h 15’/3h 30′ a seconda del numero di fermate. Gli Intercity in questo caso non convengono affatto: impiegano comunque 3h. Per la tratta Messina-Siracusa i treni regionali ci mettono dalle 2h 45′ alle 3h 30′; gli Intercity ci mettono dalle 2h 30′ alle 2h 40′ (1° e 2° classe).

Su entrambe queste linee circolano anche i treni espressi che provengono dal continente (rispettivamente per 2° e 1° classe) ma che sono in ritardo cronico. Vanno bene se arrivati in stazione sono i primi treni che trovate, ma altrimenti non vale la pena aspettare di prendere proprio questi.

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Come muoversi in Sicilia in auto e moto – Sicilia Turismo

Due o quattro ruote saranno un mezzo indispensabile se volete visitare zone diverse della Sicilia e siti archeologici, che in molti casi si trovano in posizioni isolate e mal servite dai servizi pubblici.

In città come Palermo, Messina, Catania lascerete volentieri l’auto in qualche garage custodito e vi eviterete un bel po’ di stress del guidatore.
Il resto dell’isola invece si gira abbastanza bene: il litorale tirrenico è collegato da Messina a Trapani dalla A20 (con pedaggio) fino a Buonfornello, all’altezza del sito archologico di Imera, dalla A19 da qui fino a Palermo e dalla A29 da Palermo a Trapani/Mazara del Vallo (entrambe senza pedaggio); da Messina la A18 (con pedaggio) arriva fino a Catania, da dove ha inizio la A19 che attraversa l’interno via Enna e risale verso nord ovest fino a Buonfornello. È inoltre in costruzione un nuovo tratto autostradale che collegherà Siracusa a Gela.

Altre arterie importanti sono la strada statale che collega Trapani a Siracusa lungo la costa meridionale, la statale 417 da Catania a Gela e la statale 189 Palermo-Agrigento, che permettono di coprire le lunghe distanze in tempi ragionevoli.

Lungo le strade di montagna e alcune dell’interno rurale i tempi a volte si allungano parecchio anche sulle brevi distanze per la tortuosità delle strade.
Così come un po’ in tutta Italia, purtroppo anche in Sicilia molti guidatori guidano in maniera azzardata così che segnaletica e limiti di velocità sulle strade a scorrimento veloce finiscono per essere un puro addobbo. Quindi anche qui vale sempre e ovunque la regola della prudenza.

Nelle città evitate di lasciare la vostra macchina in settori dove non siano indicate in maniera chiara le linee di parcheggio (nonostante le lotte di tanti cittadini palermitani, catanesi, messinesi, i parcheggiatori abusivi sono una razza tutt’altro che estinta); in alternativa potete lasciarla in un parcheggio al coperto.

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Lo Stretto di Messina – Sicilia Turismo

Messina è collegata a Villa San Giovanni dai traghetti delle Ferrovie dello Stato (35′; 18 corse al giorno) e da quelli della Caronte & Tourist (25′; 35 corse al giorno in direzione Messina, 36 in direzione Villa San Giovanni), che ha anche un servizio da/per Salerno (v. Come arrivare_In nave).

Da Reggio Calabria partono gli aliscafi di Ustica Lines (15′. In direzione Messina 3 corse al giorno dal 1° giugno al 16 settembre, 2 corse al giorno dal 17 settembre al 31 maggio; in direzione Reggio Calabria 2 corse al giorno), e i traghetti della Meridiano (25′. In direzione Messina 12 corse al giorno dal lunedì al venerdì, ogni 2h, 4 corse il sabato, 2 corse la domenica e i festivi; in direzione Reggio Calabria 2 corse al giorno dal lunedì al venerdì, ogni 2h, 3 corse il sabato, 3 corse la domenica e i festivi).

La Meridiano ha inoltre una linea Reggio Calabria-Tremestieri (ME), a circa 6 km a sud del porto di Messina. La traversata dura 30 minuti. In direzione Tremestieri ci sono 12 corse al giorno dal lunedì al venerdì, ogni 2h, 4 corse il sabato, 2 corse la domenica e i festivi. In direzione Reggio Calabria 2 corse al giorno dal lunedì al venerdì, ogni 2h fra 3 corse il sabato, 3 corse la domenica e i festivi.

Gli occupanti delle auto viaggiano sempre gratuitamente.

Per chi viaggia in treno è gratuito il passaggio sui traghetti delle Ferrovie dello Stato. Se viaggiate di notte potete anche rimanere sul treno, anche se le manovre per l’imbarco sul traghetto sono piuttosto rumorose. Se viaggiate di giorno invece è meglio scendere dal treno alla stazione di Villa San Giovanni, saltando tutte le manovre di imbarco. Dalla banchina scendete direttamente fino al livello del mare seguendo le indicazioni per il traghetto.
Il porto d’imbarco da Reggio Calabria è a 200 m dalla stazione di Reggio Lido.

Chi è in auto può acquistare i biglietti presso le biglietterie lungo la strada per l’imbarco, chi è a piedi paga direttamente al controllore. Per prima troverete la biglietteria per i traghetti delle Ferrovie dello Stato, 500 m più avanti quella della Caronte.

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Come arrivare in Sicilia in auto

Dal Nord Italia la Sicilia si raggiunge con la A1 fino a Napoli, a pagamento (esempio: Milano-Napoli 770 km ); da Napoli la A3 porta fino a Villa San Giovanni e Reggio Calabria (497 km; senza pedaggio) dove si trovano gli imbarchi per Messina.

Dal Centro-Sud si può scegliere fra la A1-A3 o la A14 fino a Taranto, e da lì seguire il litorale ionico per poi rientrare verso l’interno all’altezza di Permuta e ricongiungersi con la A3.

Se viaggiate in periodi di alta stagione, percorrere tutti questi chilometri in auto non è molto allettante; se non avete in programma di fare soste intermedie lungo il tragitto, soprattutto per chi arriva dal centro-nord Italia può essere molto più conveniente e meno stancante imbarcarsi su uno dei numerosi traghetti che dalla costa tirrenica raggiungono la Sicilia.

Le compagnie che servono l’isola sono tante, alcune delle quali fanno scalo direttamente sulle isole minori, e giocando un po’ d’anticipo si possono trovare passaggi auto a prezzi molto economici.

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