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Informazioni Archivi – I Love Berlino

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Checkpoint Charlie

Checkpoint Charlie

Checkpoint Charlie (o “Checkpoint C”) era il nome dato dagli Alleati occidentali per il più noto punto di passaggio del Muro di Berlino tra Berlino Est e Berlino Ovest, durante la Guerra Fredda.

Il muro venne costruito per volere del leader del GDR Walter Ulbricht, incitato dall’Unione Sovietica ad ottenere il permesso per la costruzione del Muro di Berlino nel 1961, per fermare l’emigrazione dal Blocco orientale verso ovest attraverso il sistema di confine sovietico, impedendo così la fuga da Berlino Est a Berlino Ovest, oltre il confine.

Checkpoint Charlie è diventato un simbolo della Guerra Fredda e rappresenta la separazione tra Oriente e Occidente. Durante la crisi di Berlino del 1961, carri armati sovietici e americani si sono affrontati per un certo periodo uno di fronte all’altro in questa posizione.

Dopo lo scioglimento del blocco orientale e la riunificazione della Germania, l’edificio al Checkpoint Charlie è diventato un’attrazione turistica. Si trova ora nel Museo degli Alleati nel quartiere di Dahlem di Berlino.

Il Checkpoint Charlie (il Muro) era una porta di passaggio da Berlino Est a Berlino Ovest e viceversa. Oggi in questo punto rimane parte del muro che per decenni ha diviso la città e che è stato distrutto nel novembre del 1989.
Oggi giorno il pezzetto di muro è rimasto come monumento per un passato da non dimenticare, proprio in prossimità del Checkpoint Charlie.

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Altes Museum

Altes Museum

L’Atles Museum è uno dei musei dell’ “Isola dei musei” di Berlino. Il nome letteralemente vuol dire “museo vecchio”, in contrapposizione al “museo nuovo” costruito nel 1845.
L’Altes Museum fu voluto negli anni 20 dell’800 per ospitare la collezione privata della famiglia reale, accogliendo, poi, reperti antichi di vario genere.
Aperto al pubblico nel 1830 vanta il primato di primo museo pubblico dello stato prussiano.
Danneggiato durante la seconda guerra mondiale fu restaurato negli anni ’60 per ospitare la collezione antica dei Musei statali di Berlino.

Il museo Altes conserva oggi reperti classici, greci etruschi e romani.

Un’area piuttosto ampia del museo è dedicata alla cultura egizia. Pur non essendo uno dei musei egizi più importanti, presso l’Altes Museum sono conservati pezzi di pregio tra cui il famosissimo busto della regina Nefertiti e la Porta del tempio di Kalabasha.

Altes Museum

  • Am Lustgarten
  • 10178 Berlin-Mitte
  • Tel. +49(0)30 – 2090-5577
  • Museum Egizio +49(0)30 – 2090-5544
  • E-Mail: aemp@smb.spk-berlin.de

Orari

  • Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
  • Giovedì dalle 10.00 alle 22.00
  • 1 gennaio dalle 12.00 alle 18
  • 24 dicembre, 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00
  • Ascensione: dalle 10.00 alle 22.00

Biglietti per il circuito del Museumsinsel

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)

Biglietti singoli per il solo Museo di Antichità

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)

Ingresso Gratuito: Bambini sotto i 16 anni

  • Giovedì 4 ore prima della chiusura: entrata gratuita per tutti i visitatori

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Pergamon museum – I Love Berlino

Il museo di Pergamo rappresenta una delle raccolte archeologiche più interessanti del mondo. Istituito alla fine del XIX secolo, anche questo museo, come tutta la città di Berlino ha subito pesanti conseguenze dalla guerra. Molte opere furono messe in salvo allo scoppio delle ostilità, ma quelle difficilmente trasportabili dovettero essere protette in loco e talvolta subirono dei danneggiamenti. Alla fine del conflitto alcune opere furono traslate in Unione Sovietica per essere restituite nel ’58.

All’interno del Museo sono opere antiche provenienti dalla città di Pergamo e da Babilonia. Molte di queste opere hanno subito pesanti restauri e ricostruzioni, ciò nonostante riamane indubbia la forza d’impatto generata da reperti quali la porta di Ishtar di Babilonia e la via professionale ricostruite nell’area del museo dedicato all’Asia Anteriore.

Diviso in 4 aree tematiche (Museo dell’Asia Anteriore, Collezione di antichità greche, etrusche e romane, Museo dell’Arte Islamica e collezione dell’antichità), il muso di Pergamo è famoso soprattutto per i reperti unici, di rara bellezza, provenienti dalla Mesopotamia.

Pergamonmuseum

  • Bodestraße 1-3
  • 10178 Berlin Mitte
  • ant@smb.spk-berlin.de
  • www.smb.museum

Orari

  • Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
  • Giovedì e giorno dell’Ascensione aperto dalle 10.00 alle 22.00
  • 24 dicembre, 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00
  • 1 gennaio dalle 12.00 alle 18.00

Biglietti per il circuito del Museumsinsel

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)

Biglietti singoli per il solo Museo di Pergamo

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Ingresso Gratuito: Bambini sotto i 16 anni
  • Giovedì 4 ore prima della chiusura: entrata gratuita per tutti i visitatori

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Potsdamer Platz – I Love Berlino

La storia di Potsdamer Platz inizia molto prima della sua ricostruzione negli anni ’80. Quest’area di Benino godeva di fama propria già negli anni 20 del ‘900, periodo in cui incarnava la vita mondana della Bella Epoque. Locali di vario tipo si affacciavano sulla piazza e sulle vie adiacenti e il traffico era tanto intenso da rendere necessaria l’istallazione del primo semaforo della storia.

La II guerra mondiale ha distrutto quasi completamente gli edifici che adornavano la piazza e la costruzione del Muro, ha reso quest’area una zona tutt’altro che affascinante. Negli anni 80 del novecento, poco prima della distruzione del muro stesso, alcuni investitori decisero di puntare su quest’area della Berlino Ovest dando il via ad una serie di iniziative per la ricostruzione della piazza.

E’ del 1991 la decisione di indire uno dei concorsi architettonici più intraprendenti della storia moderna: la progettazione, praticamente ex novo, di un grande quartiere, già inserito in una metropoli di importanza mondiale, come Berlino.

Il concorso ha visto la presentazione di notevoli lavori da parte dei maggiori architetti del mondo, e la realizzazione finale della piazza come la vediamo oggi.
Uno dei punti chiave del piano di rivalutazione dell’area era rappresentato dalla polivalenza della piazza che non si sarebbe dovuta trasformare in un solo centro di affari o commerciale, ma che avrebbe dovuto armonizzare in un’ area unica un quartiere residenziale, commerciale, artigianale e ricco di attrazioni, in modo tale che la piazza potesse vivere in modo continuativo tanto di giorno quanto di notte.

Si è deciso quindi di strutturare la piazza con grattacieli in vetro ed alluminio lasciando nelle vie più esterne edifici più bassi. Data la peculiarità delle costruzioni che la compongono, l’equilibrio tra palazzi e spazi aperti, strade, costruite sul tessuto preesistente e specchi d’acqua, la piazza vale una visita nel suo complesso, con un occhio di riguardo per la zona del Daimler-Chrysler (tra Potsdamer Strasse e Linksrasse), opera di Renzo Piano e all’edificio del Hand Stimman, opera di Hans Kollhoff.

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Muro di Berlino

Muro di Berlino

Il 9 novembre 1989 è unanimemente considerato il giorno dell’ “abbattimento del Muro di Berlino“. Per molti europei l’immagine è quella di un gruppo di persone che si recano al muro per abbatterlo con piccozze, martelli e persino forchette.
L’annuncio della fine del muro ha una storia quasi unica, essendo dovuto principalmente alla domanda fatta dal giornalista italiano Riccardo Ehrman durante una conferenza stampa.

Ehrman chiese all’ allora il ministro della Propaganda della DDR Schabowski quando sarebbero entrare in vigore le nuove regole di viaggio per l’attrtaversamento del confine da Berlino Est a Berlino Ovest. Queste regole avrebbero dovuto permettere il passagio a tutti i Berlinesi con appropriati permessi, ma non avendo ricevuto Schabowski alcuna comunicazione ufficiale improvvisò una frase generica: “Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente.”

La frase rimbalzò nelle varie televisioni e i Berlinesi si recarono in blocco ai Checkpoint dove le guardie, lasciate senza ordini e di fronte ad una simile folla, lasciarono passare le persone, accolte, dall’altro lato dalla frontiera, da altrettanti berlinesi festanti.

Il Muro era eretto da circa 28 anni, con la costruzione iniziata a metà dell’agosto del 1961 al fine di vietare la fuga dei berlinesi dell’Est verso Ovest, anche se la propaganda lo definì un “muro di protezione antifascista”.

Il muro aveva una lunghezza di 155 km e fu in seguito affiancato da un secondo muro all’interno della frontiera che avrebbe reso più difficile l’attraversamento creando la “striscia della morte”. Nel 1965 iniziò la costruzione di un terzo muro che avrebbe soppiantato i precedenti e un quarto fu iniziato nel 1975. I Berlinesi avevano a disposizione 13 punti di attraversamento (la Porta di Brandeburgo fu chiusa simbolicamente) e tre erano i posti di blocco: Alpha a Helmstedt, Bravo a Dreilinden sulla A9 visibile dopo l’uscita di berlino e Charlie a Friedrichstraße, nota come Checkpoint Charlie

Dalla sua costruzione alla sua distruzione il muro ha visto la morte di un numero di persone che va dai 192 ai 239 a seconda delle fonti, tra cui bambini di 18 mesi, 5, 6, 9, 10 e 13 anni.
Si annoverano a circa 5.000 le fughe riuscite.
Oggi in alcune zone di Berlino è possibile vedere dei tratti di muro ancora in piedi.

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Stadio Olimpico Berlino

Stadio Olimpico Berlino

L’Olympiastadion è lo Stadio Olimpico di Berlino, il principale della città.
Lo stadio che ha visto disputarsi la finale dei mondiali di calcio 2006 è uno di monumenti della città di Berlino e sorge nello stesso luogo in cui era stato precedentemente costruito un altro stadio.
Il primo è quello del 1913 che avrebbe dovuto ospitare i giochi della VI olimpiade, poi annullata a causa della Prima Guerra Mondiale. Lo stadio aveva una capienza di 40.000 posti.
Lo stadio successivo fu voluto da Hitler per le olimpiadi del 1936. Venne edificato nello stesso luogo dello stadio precedente. Voluto e progettato per i Giochi olimpici del 1936 poteva ospitare 110.000 spettatori e fu teatro delle imprese storiche di Jesse Owens. L’atleta di colore, vinse ben 4 medaglie d’oro nella Germania nazista diventando un personaggio leggendario e dando vita a leggende come quella (sfatata dallo stesso Owens) che racconta di un Hitler uscito indispettito dallo stadio. 
Negli anni 2000 lo stadio ha subito ammodernamenti e ristrutturazioni che hanno avuto anche lo scopo di preservare l’edificio. Nel 2006 lo stadio è stato sede della finale del Campionato del Mondo di Calcio che ha visto la vittoria dell’Italia ai rigori contro la Francia. Nel 2015 vi si è svolta la finale di Champions League
Attualmente lo stadio, che conta 74.400 posti ospita le partite del Hertha Berlino

Lo Stadio è inserito al centro nel quartiere olimpico ed è collocato ad Ovest rispetto al Mitte. E’ possibile visitare lo stadio anche con tour organizzati.

Olympiastadion

  • Olympischer Platz 3
  • 14053 Berlin-Charlottenburg
  • Tel.: 25 00 23 22
  • www.olympiastadion-berlin.de

Orari Visite Guidate

  • Dal 01 giugno al 15 settembre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 20.00
  • Dal 16 settembre al 31 ottobre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Dal 1 novembre al 28 febbraio: tutti i gironi dalle 10.00 alle 16.00
  • Dal 1 marzo al 31 maggio: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Non ci sono visite guidate a Luglio

Biglietti

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Audioguide
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Visite guidate

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Mezzi pubblici:

  • S5
  • S75

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Porta di Brandeburgo

Porta di Brandeburgo

A poca distanza dall’edificio del palazzo del Reichstag sede del Bundestag sorge la Porta di Brandeburgo.
Voluta dall’imperatore, ha rappresentato più di ogni altro monumento la situazione della Berlino divisa. Dalla costruzione del muro fino al suo crollo, infatti, la Porta si è trovata in piena terra di nessuno, tra il Muro e le transenne metalliche sorvegliate dai soldati dell’Est.
Con la riunificazione della Germania, sotto l’enorme arco di questo monumento sono sfilati più di un milione di Berlinesi e solo dopo la caduta del muro, la statua della vittoria alata ha ritrovato posto in cima alla Porta.

La Porta di Brandeburgo (in tedesco Brandenburger Tor) è collocata tra quartieri Mitte e Tiergarten ed è collocata nella parte finale del lato occidentale del viale Unter den Linden alla Pariser Platz.

La porta venne costruita alla fine del 1700 su stile neoclassico e prende spunto dai propilei di Atene.
Sulla cima della torre è collocata una quadriga (presente anche sugli euro tedeschi) che ebbe una vita propria rispetto alla porta piuttosto travagliata.
Portata a Parigi da Napoleone come bottino e poi restituita fu danneggiata durante la seconda Guerra Mondiale e poi danneggiata nuovamente nella notte del capodanno del 1989.
Fortunatamente gli stampi originali sono ancora intatti e la quadriga è stata ogni volta restaurata.

Brandeburger Tor

  • Pariser Platz

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Castelli Archivi – Guida della Baviera

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