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Righe Zebre

Le strisce della zebra servono a mimetizzarsi agli occhi dei tafani e delle mosche cavalline, dato che un mantello con di questo disegno attira molto meno di uno uniforme questi insetti ematofagi che, diffusi in tutta l’Africa, hanno un impatto considerevole sulla salute degli animali.

E’ la conclusione a cui è giunta una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori della Eötvös University a Budapest e dell’Università di Lund, in Svezia, che ne riferiscono in un articolo publicato sul ” Journal of Experimental Biology“.

Il caratteristico mantello delle zebre ha suscitato molte speculazioni sulla sua funzione e sul perché della sua evoluzione, dall’idea che potesse rendere meno identificabili animali nell’erba alta della savana all’ipotesi che fornisse un contributo alla termoregolazione. Tuttavia, tutte queste ipotesi mancavano di evidenze sperimentali in grado di suffragarle.

In quest’ultimo studio, i ricercatori sono partiti dal fatto che i tafani sono attratti dalla luce polarizzata orizzontalmente, perché sono polarizzati così i riflessi dall’acqua degli stagni dove questi insetti possono accoppiarsi e deporre le uova. Le femmine dei tafani, ematofaghe, sono attirate anche dalla luce polarizzata linearmente che viene riflessa da molti tipi di manto o dalla pelle delle loro “vittime”.

Nel corso di una sperimentazione condotta in un allevamento di cavalli nei pressi di Budapest infestato da questi insetti ematofagi, i ricercatori hanno proceduto ad allestire sagome di cavallo cosparse di una sostanza collosa per controllare la capacità di attrarre i parassiti dei diversi tipi di mantello, includendovi anche mantelli a strisce, suddivisi in funzione della densità, dell’angolazione delle bande e della direzione di polarizzazione della luce riflessa che determinavano. L’ipotesi di partenza era che la capacità di attrazione variasse da un massimo per i manti nero e marrone, che polarizza la luce orizzontalmente, a un minimo di quello bianco.

E’ risultato invece che la pezzatura a strisce era quella meno attraente per i tafani e che gli schemi a strisce erano tanto meno attraenti quanto più le strisce diventavano strette. Evidentemente, osservano i ricercatori, il mescolamento di tipi di polarizzazione diversa provocato da questo disegno distrugge il fascino esercitato sugli insetti dalle polarizzazioni “pure”.

Quando poi sono state misurate la larghezza delle strisce e la polarizzazione della luce riflessa da vere pelli di zebra, si è scoperto che il disegno della zebra mostrava una buona correlazione con i disegni meno attraenti per i tafani.

“Possiamo concludere che le zebre hanno sviluppato un modello di manto in cui le strisce sono sufficientemente strette per garantire la minima attrattività possibile per tafani e altre mosche cavalline“, scrivono gli autori, aggiungendo che l’evoluzione di questo manto è stato verosimilmente una risposta adattativa a un ambiente, quale quello delle savane africane, in cui la presenza di questi ditteri è particolarmente elevata.

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Lo Struzzo

Lo struzzo (Struthio camelus LINNAEUS, 1758) è una specie di uccello della famiglia Struthionidae.
E’ il più grande tra i pennuti viventi, ma è incapace di volare.

Il nome scientifico dello struzzo (Struthio camelus) contiene un accostamento che era già stato fatto dagli antichi, quello fra l’uccello ed il cammello, nel quale si specchia una delle caratteristiche fondamentali della specie: anche lo struzzo, infatti, è un vero e proprio prodotto del deserto e delle steppe e possiede una struttura e delle proprietà esattamente rispondenti alle esigenze poste dall’ambiente entro il quale si trova a vivere.

Ha un corpo molto robusto, il collo lungo e in gran parte nudo, la testa piccola e piatta, il becco dritto, ottuso, poco arrotondato nella parte anteriore e piatto in punta; le mascelle sono pieghevoli e si spalancano in uno squarcio che giunge fin sotto l’occhio, ed all’incirca alla metà di quella superiore si aprono le narici, divaricate e piuttosto lunghe.

Gli occhi sono lunghi e lucenti, con la palpebra superiore provvista di ciglia, le orecchie sono nude, aperte, rivestite internamente di produzioni filiformi, le zampe alte e robuste, del tutto nude, a parte alcune setole che spuntano sulle cosce. I tarsi sono coperti da larghe squame e le zampe hanno due dita, l’interno fornito di un’unghia grande, larga e ottusa.

Ancorché grandi, le ali sono del tutto inutili per il volo. Sono rivestite, invece che delle normali remiganti, di piume lunghe, flosce e pendenti che si ritrovano identiche nell’abbondante coda. Il resto del corpo è coperto da un piumaggio floscio ed arricciato che, nel mezzo del petto, lascia scoperta una callosità di consistenza cornea.

Di grandissima mole, lo struzzo ha un’altezza non inferiore ai due metri e mezzo, ed una lunghezza, dalla punta del becco alla fine della coda, di almeno un metro e ottanta: il suo peso raggiunge i 150 kg.

Quanto al colore, in generale esso si differenzia tra i due sessi. Il maschio ha tutte le piume del tronco di color nero-carbone, quelle della coda e dell’ala bianche, il collo rosso-vivo e le cosce carnicine; le femmine sono grigio-brune e bianco-sporche sulle ali e sulla coda e ripetono la colorazione dei compagni negli occhi bruni e nel becco giallo-corneo.

Lo struzzo è il più veloce uccello corridore: può raggiungere una velocità di 80 km/h, tuttavia in condizioni eccezionali si sono rilevati picchi di oltre 100 km/h

Lo struzzo è fornito di soltanto 2 dita che sotto hanno cuscinetti che impediscono al pesante pennuto di affondare nella sabbia!

Curiosissima è la loro tendenza, sviluppata soprattutto in cattività, a beccare ed inghiottire tutto ciò che trovano, anche le cose più dure ed indigeste: un pezzo di mattone, un coccio, un sasso, un pezzo di ferro, tutto attira la loro attenzione e viene ingurgitato all’istante come se fosse un boccone prelibato.

Nel ventriglio di un individuo ucciso furono trovati oggetti svariatissimi per un peso di oltre quattro chilogrammi: si trattava di sabbia, stoppa e stracci mescolati con pezzi di ferro, monete, chiavi, chiodi, bottoni ed altre delle più disparate sostanze. In cattività, poi, bisogna badare a non farli accostare alle covate e ai piccoli uccelli: può capitare che essi facciano sparire con la massima disinvoltura un’intera covata di pulcini o di anatroccoli, inghiottendoli tranquillamente.

E in Namibia…sono stati anche ritrovati DIAMANTI nello stomaco dello struzzo!

Il periodo della riproduzione incomincia più o meno presto a seconda delle regioni, ma, comunque, sempre poco prima della primavera. Per i maschi quest’epoca si annuncia con l’accrescersi dell’eccitazione nel comportamento e con lo spuntare della tendenza a battagliare aspramente per assicurarsi il possesso di alcune femmine; il loro piumaggio appare vivacemente nero, la pelle delle cosce rossa; e dall’ugola escono suoni strani, cupi e rauchi mentre essi assumono atteggiamenti singolari, destinati a colpire l’attenzione delle compagne ed a corteggiarle. Il maschio si accoccola sui tarsi dinanzi alla femmina, muove la testa ed il collo, chiude il becco e, con movimenti quasi convulsi ma volontari di tutto il corpo, gonfia straordinariamente la gola e spinge fuori dai polmoni una gran quantità d’aria.

Molte notizie inesatte si sono conservate lungamente intorno alle abitudini dell’uccello quanto al suo processo di propagazione, probabilmente causate dalla difficoltà che si incontra nello scoprire i nidi, sempre attentamente nascosti, e nel seguire il comportamento del maschio e delle femmine. Sappiamo comunque che questi nidi consistono in una buca rotonda fatta nel terreno, larga quanto basta perché l’uccello covante possa completamente ricoprirla, e circondata da una specie di argine che viene costruito ammonticchiando con i piedi una certa quantità di terra. La femmina depone un buon numero di uova, e poiché le compagne dello stesso maschio provvedono a questa bisogna usufruendo dello stesso nido, se ne possono trovare a volte anche più di venti.

All’incubazione si dedica praticamente solo il maschio: le compagne non lo sostituiscono che eccezionalmente, e sovente le uova, soprattutto durante le ore più calde del giorno, vengono ricoperte di sabbia ed abbandonate perché il loro processo di sviluppo si compia per effetto del calore naturale.

I piccini sgusciano dopo circa sei o sette settimane e, appena sono asciutti, vengono condotti fuori del nido in cerca di alimento; hanno un aspetto molto singolare, che li avvicina più a dei ricci che a degli uccelli, poiché il loro corpo è ricoperto di piume rigide, simili appunto agli aculei dei ricci, che allontanandosi dal corpo vanno divergendo in tutte le direzioni.

Simpatici ed amabili, corrono con abilità fin dalla nascita, e sono in grado di cercare con successo il cibo seguendo gli insegnamenti dei genitori; dopo circa quattordici giorni hanno preso una tale confidenza con l’ambiente e sanno destreggiarsi tanto bene da potersi considerare del tutto indipendenti.

LEGGENDA

Ad un osservatore inesperto può sembrare che lo struzzo metta la testa sotto la sabbia, ma in realtà si china con il collo disteso e con il corpo appoggiato a terra cercando di imitare un cespuglio o una grossa roccia e, se il predatore si avvicina troppo, scappa a grandi falcate riuscendo a raggiungere i 70 km/h.

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Acacia Erioloba

In passato era anche nota col nome di Acacia giraffae (“acacia delle giraffe“), traduzione del nome comune camel-thorn (kameeldoring in afrikaans) in uso già dal XVIII secolo.

Questo nome si riferisce al fatto che le foglie di A. erioloba sono un cibo molto apprezzato dalle giraffe, che sono anche gli unici erbivori abbastanza alti da raggiungere agevolmente la corona dell’albero.

L’A. erioloba è adattata agli ambienti aridi e sabbiosi; la si trova in gran parte della Namibia (incluso il deserto del Namib) e nel Kalahari.

Gli alberi di A. erioloba possono essere alti fino a 17 metri; crescono molto lentamente, ma sono estremamente resistenti alla siccità e al gelo. Il tronco è rosso-marrone all’interno, giallo all’esterno e molto duro. Le foglie sono più grandi di quelle della maggior parte delle altre acacie, e hanno un colore fra il verde e l’azzurro; è un albero deciduo, ma rimane spoglio solo per un breve periodo dell’anno.

I rami più giovani sono di colore più chiaro, e hanno una caratteristica forma a zig-zag, con una coppia di spine bianche di circa 5 cm in corrispondenza di ogni gomito.

I fiori, sferici e di un colore giallo intenso, ricordano quelli della mimosa. I frutti (che maturano da dicembre ad aprile) sono baccelli con una caratteristica forma a mezzaluna. Un singolo albero può produrre fino a 500 kg di frutti all’anno.

L’A. erioloba è ben adattata agli ambienti aridi dell’Africa meridionale, e le sue radici possono penetrare nel terreno fino a profondità notevoli (nel deserto del Namib è stato registrato il caso di un esemplare con radici di 46 m).

Le foglie di A. erioloba sono uno dei principali elementi della dieta delle giraffe dell’Africa meridionale. I frutti sono mangiati da numerosi erbivori e, quando cadono al suolo, sono apprezzati anche dai roditori. Agitati, producono il rumore di un sonaglio, e sono uno strumento musicale tradizionale del popolo San (boscimani).

Il legno è molto resistente, durissimo da tagliare, ma è un ottimo combustibile; anche per questo motivo in molte aree questa pianta è protetta dalla legge.

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Curiosità Archivi – I Love Sud Africa, Guida e Viaggi

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Uno degli animali più belli che si possano incontrare in Africa! Non vi piace?? È impossibile non innamorarsene. Lui cosi possente e unico. Il rinoceronte nero (Diceros bicornis) prende il nome da du…

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info utili Archivi – I Love Cuba

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Guantánamo

Guantánamo Guantánamo (il curioso nome deriva dal gruppo indigeno ormai scomparso che vi abitava), la provincia più orientale di Cuba, si suddivide in 10 comuni ed ospita poco più di 510.000 abitanti…

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Holguín La provincia di Holguín si suddivide in 14 comuni ed ospita poco più di 1 milione di abitanti. Ricca di contrasti ed incredibilmente bella (Colombo nel 1492 la descrisse così: “il luogo…

Granma

Granma La provincia di Granma, 840.000 abitanti suddivisi in 13 comuni, un tempo si cambiava Provincia Oriental. Il nuovo nome deriva dalla celebre nave Granma, che approdò qui con 82 rivoluzionari g…

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Las Tunas La provincia di Las Tunas comprende 8 comuni ed ospita circa 580.000 abitanti. Tranquilla, quasi sonnolenta, Las Tunas non è propriamente una destinazione turistica. Qui, la vita scorre len…

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Camagüey è la provincia più grande e più pianeggiante di Cuba. Suddivisa in 13 comuni, ospita circa 780.000 abitanti e presenta tratti distintivi particolari. Già in epoca coloniale, infatti, preferì…

Cienfuegos - Punta Gorda

Cienfuegos Piccola provincia, Cienfuegos, comprende 8 comuni ed ospita poco più di 405.000 abitanti.  Soprannominata La Perla del Sur (appellativo spesso riservato esclusivamente al suo capoluogo) si…

cuba (1)

Le spiagge di Habana Le spiagge di L’Avana sono le spiagge di Playas Del Este: il litorale si sviluppa alla periferia est della capitale e si estende per circa 6 km.Facili da raggiungere ed ada…

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Fuori dalla Città Vecchia di Habana, meritano di essere scoperti: Capitolio National Nel cuore della città, s’ispira al Campidoglio di Washington. Realizzato in marmo, è stato voluto, nel 1929 da Ger…

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Fly & Drive Avana/Trinidad/Santa Clara/Varadero 6 giorni e 5 notti Proposta Fly & Drive che include: Pernottamenti con prima colazione come segue: 3 notti Avana: Htl Panorama, Miramar o sim…

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Hotel Cuba e Casa particular

Hotel Cuba

Certamente chi sogna Cuba sogna di alloggiare nell’ National Hotel di Cuba, lo storico Hotel situato sulla collina di Taganana a pochi metri dal mare e con vista sul porto dell’Habana.
Ma le possibilità di alloggio sono varie e per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Tra le soluzioni più in voga sono da annoverare le Case Particular

Casa particular

Le potrete trovare in ogni angolo di Cuba; molte famiglie, infatti, offrono una “soluzione d’alloggio” pratica ed economica ai turisti, mettendo a disposizione qualche stanza o veri e propri appartamenti indipendenti (e spesso anche dei pasti). Sono il modo migliore per conoscere Cuba e la sua anima.

La rete delle case particular è regolamentata da licenze rilasciate dalle autorità. Per scegliere una casa particular in linea con i normali standard di ospitalità e sicura è bene affidarsi solo a portali selezionati.

Villaggi e Hotel Cuba

Volendo organizzare una vacanza a cuba è possibile affidarsi ad un tour operator per alloggiare in Hotel o in villaggi.
Molti operatori del settore sono in grado di fornire alloggi di diverse tipologie a seconda delle esigenze dei viaggiatori e in base al budget e alla tipologia di vacanza che si decide di fare.
Una possibile soluzione è alloggiare in villaggio turistico con all inclusive e assistenza italiana. In questo caso i tour operator offrono strutture con cucina italiana e animazione in cui trascorrere buona parte della vacanza approfittando delle escursioni organizzate e realizzate dagli stessi tour operator.

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Ver de Cuba

Ver de Cuba, 5 giorni e 4 notti

Cuba (Avana, Viñales, Las Terrazas – Pinar del Rìo, Varadero)

  • Partenze ogni Sabato
  • Hotel (o similari)
  • HABANA: Memories Miramar o Simile
  • VIÑALES: Rancho San Vicente, Ermita, Jazmines, San Diego delos Baños

Itinerario

1° giorno: HABANA

Arrivo all’Avana, trasferimento in bus all’hotel ed assegnazione delle camere riservate. Pernottamento in hotel.

2° giorno: HAVANA

Riunione informativa. Partenza per il tour della città dell’Avana coloniale sosta per fotografie presso la Fortezza del Morro–Cabaña dove si osserva un’eccellente vista sull’Avana. Percorso a piedi per il centro storico della Città vecchia (Habana Vieja), dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità . Pranzo presso ristorante della zona. Nel pomeriggio percorso panoramico dell’Avana Moderna. Arrivo in Hotel, cena.

3° giorno: HABANA-VIÑALES

Colazione. Partenza verso la Valle di Viñales, in provincia di Pinar del Río, la più occidentale delle provincia di Cuba dove si coltiva il miglior tabacco del mondo. Visita ad una fabbrica di tabacco. Percorso panoramico della valle, visitando il Murales della Preistoria. Pranzo in un tipico ristorante del luogo. Visita (facoltativa) alla Grotta dell’Indio. Visita in transito alla Casa del Veguero per conoscere il processo di lavorazione del tabacco cubano (solo durante il periodo della piantagione). Visita al Mirador de los Jazmines. Sistemazione e cena in hotel della zona.

4° giorno: VIÑALES-SOROA-TERRAZAS-HABANA

Colazione e partenza verso l’Avana, in transito visita all’Orchidario di Soroa.
Continuazione verso Las Terrazas dichiarata dall’UNESCO Reserva della Biosfera, all’interno della Sierra de los Organos, visita alla comunità del Cafetal Buenavista. Pranzo in ristorante della zona. Nel pomeriggio tempo per un bagno nel fuime San Juan. Proseguimento verso l’Avana, arrivo in hotel e cena.

5° giorno: HABANA-COJIMAR-VARADERO

Colazione. Visita dell’Avana attraverso i luoghi dove il celebre scrittore premio Nobel di Letteratura “Ernest Hemingway” lasciò le sue impronte . Ingresso al ristorante Floridita, visita al Museo Hemingway, percorso attraverso la struttura, proseguimento del viaggio verso il villaggio di Cojimar, pranzo al ristorante Las Terrazas de Cojimar. Partenza per Varadero presso l’hotel prescelto.
Fine dei Servizi

Dettagli Itinerario

La quota comprende
  • Trasferimenti in bus con aria condizionata
  • Servizio di guida parlante italiano
  • Una bevande durante i pasti
  • Visite e pernottamenti come da programma
  • Assistenza durante tutto l’itinerario
La quota non comprende
  • Voli intercontinentali e interni
  • Transfer out
  • Sistemazione ultima notte
  • Tutto quanto non specificato

da € 1.390

NB: Il prezzo indicato è il totale per tutte le camere nella data di partenza più conveniente

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Spiagge di Santiago de Cuba

Spiagge di Santiago de Cuba

Se ci si sposta ad est di Santiago s’incontra la pregevole riserva della Biosfera Baconao (Parque Baconao). Riconosciuta dall’UNESCO, incanta con la sua bellezza selvaggia e la sua incredibile bio-diversità.
La riserva si sviluppa, tra la Sierra Maestra e il Mar dei Caraibi, per ben 800 kmq e vanta più di 1800 specie vegetali endemiche, oltre ad un numero impressionante di pipistrelli e ragni.

Le spiagge sono forse meno belle rispetto alla costa settentrionale, ma sono molto frequentate dagli appassionati di sport d’acqua e della natura: da marzo a maggio intorno a Playa Verraco si possono ammirare tantissimi grossi granchi terrestri.

Tra le spiagge, va ricordata anche Playa Daiquirí: è qui che sbarcarono gli americani il l 24 giugno 1898, durante la guerra ispano-cubano-americana. Spesso, però è vietata ai turisti.
Oltre ad un patrimonio naturale incontaminato il Parque Baconao ospita anche un originale museo dell’automobile – il Museo Nacional de Transporte Terrestre – e una bizzarra collezione di 240 statue di dinosauri a grandezza naturale. – la Valle de la Prehistoria – .
Presso la comunità artistica di El Oasis è possibile visitare la “finca” (fattoria) Fiesta Guajira.

Sempre in prossimità del parco s’incontrano alcune importanti destinazione balneari:

  • Playa Cazonal:

    Circondata da una rigogliosa vegetazione, vanta acque limpide e tiepide ed è perfetta per nuotare.

  • Playa Caletón Blanco

    Spiaggia di soffice sabbia bianca inserita in uno scenografico contesto naturale.

  • Playa Siboney:

    Spiaggia di sabbia grigia prediletta dai locali. Dall’atmosfera autentica si trova vicino all’abitazione coloniale denominata Granjita Siboney, uno dei luoghi simboli della storia di Cuba. Proprio da qui, il 26 luglio 1953, Fidel Castro partì per condurre l’attacco alla “caserma Moncada” di Santiago de Cuba.

Dove finisci la Riserva della Biosfera di Baconao, s’incontra la verdissima Cordillera de la Gran Piedra (che dà vita ad un omonimo parco naturale, anch’esso riconosciuto dall’Unesco). Caratterizzata da un’incredibile bio-diversità, vanta un fresco e piacevolissimo micro-clima. Una volta saliti i 454 scalini della Gran Piedra, un masso che pesa poco meno di 70.000 tonnellate, potrete godervi una meravigliosa vista di Santiago.

La storia di quest’area è indissolubilmente legata alle piantagioni di caffè introdotte da alcuni coloni francesi (in fuga da Haiti) alla fine del XVIII secolo. Per comprenderla meglio è possibile visitare il Cafetal La Isabelica, un polo espositivo che racconta la storia delle piantagioni e le tecniche di lavorazione del caffè.

Altro parco nazionale è il Parque nacional Turquino, che si sviluppa al confine tra le province di Granma e Santiago de Cuba. Dal piccolo centro di Las Cuevas¸ inizio il percorso che porta alla scalata della più alta vetta di Cuba. Prima di partire, però, si può visitare il vicino Museo de la Plata, piccolo museo dedicato alla rivoluzione, a due passi dal fiume.

Infine, merita di essere visitata una deliziosa località montana: El Saltón, nel comune di Tercer Frente. Raggiungerla non è molto facile, ma è tanta fatica verrà ricompensata: vero e proprio paradiso naturale con un meraviglioso “mirador” e una suggestiva cascata di 30 m con una piscina naturale. Nelle vicinanze si possono visitare le piantagioni di cacao di Delicias del Saltón.

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Attrazioni Santiago de Cuba

Attrazioni Santiago de Cuba

Cosa fare a Santiago de Cuba
Santiago de Cuba ofre numerose attrazioni sia dal punto di vista architettonic che sociale, che vanno dalle chiese e i musei alla fabbrica di Rum ai parchi e ai giardini

  • Iglesia de Nuestra Señora del Carmen:

    Sebbene necessiti di un poderoso rinnovamento, racconta la storia ecclesiastica della città.

  • Fábrica de Ron Bacardí:

    Fondata nel 1868 la prima Distilleria del Rum Bacardí è uno dei simboli della città. Qui, nacque il celebre logo con il pipistrello. Perché è stato scelto proprio questo animale notturno? Semplice, Don Facundo, il fondatore trovò tra le travi del tetto della fabbrica una colonia. Purtroppo, l’interno della fabbrica è chiuso al pubblico. Comunque se si vuole bere un bicchiere di buon rhum si può far tappa al vicino bar Barrita de Ron Habana Club.

  • Museo Municipal Emilio Bacardí Moreau:

    Ospitato in un bell’edificio dalla facciata neogreca, il museo venne fondato nel 1899 da Emilio Bacardí y Moreau ed è uno dei poli espositivi più originali dell’Isola. Ospita anche l’unica mummia egizia del Paese.

  • Museo de la Lucha Clandestina:

    All’interno di un edificio coloniale che prima era una caserma di polizia, oggi ha sede questo museo che vuole raccontare la lunga e difficile lotta “non ufficiale” contro il dittatore Batista.

  • Plaza de Dolores:

    Un tempo sede del mercato, ospita l’Iglesia de Nuestra Señora de los Dolores.

  • Memorial de Vilma Espín Guillois:

    Antica residenza della moglie di Raúl Castro, Vilma Espín, racconta la sua vita e la sua rivoluzione cubana.

  • Museo del Carnaval:

    Il carnevale di Santiago è uno dei più belli ed antichi del mondo e questo museo ne celebra la storia e lo spirito.

  • Museo de la Imagen:

    in Calle 8 n. 106, racconta l’affascinante storia della fotografia cubana.

  • Jardín de los Helechos:

    Angolo verde con ben 350 tipi di felci e 90 tipi di orchidee, nacque per volontà di Manuel Caluff negli anni ’70 e nel 1984 venne donato all’Academia de Ciencias de Cuba, che ancora oggi se ne occupa.

  • Tivolí:

    Vi si accede dall’antica scalinata Padre Pico ed è l’antico quartiere francese; in posizione collinare è tutto un susseguirsi di tetti rossi e bougainvillee.

  • Parque Histórico Abel Santamaría:

    Teatro del famoso “discorso La historia me absolverá” pronunciato da Fidel Castro, oggi è impreziosito da una grandiosa fontana in stile cubista.

Per scoprire meglio l’anima di Santiago de Cuba, bisognerebbe visitarla durante il suo bellissimo carnevale, che cade nella seconda metà del mese di luglio.

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Santiago Archivi – I Love Cuba

Santiago de Cuba

Santiago de Cuba Considerata la enclave più “caraibica” del Paese, la provincia di Santiago de Cuba, comprende 9 comuni e ospita poco più di 1 milione di abitanti. Da sempre aperta alle i…

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Attrazioni Santiago de Cuba

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Spiagge di Santiago de Cuba

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