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Cosa vedere a Pinar del Río Cuba

Cosa vedere a Pinar del Río Cuba

Due le grotte che meritano di essere visitate:
Cueva del Indio Suggestiva ed antica dimora indigena scoperta nel 1920.
Cueva de San Miguel Piccola, ma interessante, “apre” la Valle de San Vicente.

A ovest di Viñales si incontra El Moncada, un pionieristico insediamento postrivoluzionario di operai e, soprattutto, la grandiosa Gran Caverna de Santo Tomás, il più grande, e suggestivo, sistema di grotte cubano (il secondo del continente americano). Disposto su ben 8 livelli si sviluppa su ben 46 km. Seppur non dotata di luce artificiale, la Gran Caverna de San Tomás – che ospita stalattiti, formazioni rocciose, pipistrelli e pitture rupestri – è accessibile per circa 1 km, ma non è proprio una passeggiata: bisogna fare i conti con rocce scivolose e salite scoscese. La grotta è completata da un piccolo museo che ospita alcuni oggetti personali appartenuti allo scienziato cubano Antonio Núñez Jiménez.

Sempre nei dintorni, sorge El Memorial “Los Malagones” con il mausoleo e la fontana commemorativa dedicati alla prima milizia rurale di Cuba (composta da 12 uomini) passata alla storia per essere riuscita, nel 1959, ad individuare ed eliminare una banda di controrivoluzionari nascosti sulle vicine montagne.

Una delle perle della provincia di Pinar del Río è Las Terrazas (a circa 50 km dal capoluogo e a 60 km dall’Avana), un villaggio rurale eco sostenibile (con diversi laboratori di legno, ceramica ed atelier); edificato nel 1968 – nell’ambito di un ambizioso progetto di riforestazione – sulle pendici delle montagne della Sierra del Rosario, oggi, Las Terrazas, è un “paradiso verde da 5.000 ettari” divenuto parte della Riserva della Biosfera tutelata dall’UNESCO. E’ la meta perfetta per gli amanti delle escursioni (offre la possibilità di svolgere un avventuroso canopy tour) e del birdwatching.

Nei pressi del villaggio, risalendo la collina, è possibile visitare Peña de Polo Montañez, piccola casa museo appartenuta al cantante guajiro Montañez (considerato uno dei più raffinati cantanti folk cubani) e diverse piantagioni di caffè.

Cafetal Buenavista: Ossia la più antica piantagione di caffè cubana restaurata. Fondata nel 1801 da francesi in fuga da Haiti, è caratterizzata da una maestosa tajona (macina), da diversi essiccatoi e dalle rovine delle antiche abitazioni destinate agli schiavi. L’antica casa padronale, invece, è stata trasformata in un ristorante.

Hacienda Unión: Ricostruita parzialmente secondo il gusto country è stata completata da un ristorante circondato da un grandioso giardino fiorito.
San Pedro e Santa CatalinaCafetales ottocenteschi ormai in rovina, ma inseriti in un pregevole contesto naturale.

Ad una cinquantina di km dal capoluogo, al confine tra la Sierra de los Organos e la Sierra del Rosario, sorge la cittadina termale di San Diego de los Banos. Leggenda narra che un giovane schiavo nero, nella prima metà del Seicento, immergendosi nelle sua fonte guarì dalla lebbra.

Le terme, il Balneario San Diego, sono frequentate tutt’oggi dai locali e da qualche turista straniero. Qui, ci si può immergere in acque sulfuree, ricchissime di calcio, magnesio, bicarbonato, silicio e fluoro.

Ad una decina di km dalla cittadina termale si può scoprire un luogo tanto suggestivo quanto surreale: le Cabañas Los Pinos, un rifugio di montagna, ormai abbandonato, composto da bungalow rialzati ed utilizzato da Celia Sánchez, segretaria di Fidel Castro, negli anni ’60.

Non lontano da San Diego, si può scoprire l’affascinante Cueva de los Portales. Dichiarata monumento nazionale nel 1987, la grotta venne scoperta nel 1800 da un esploratore spagnolo.

Nel 1962, durante la crisi dei missili, Ernesto “Che” Guevara decise di trasferire il quartier generale del suo esercito proprio in questa scenografica grotta posta tra ripidi mogotes, a circa 10 km a ovest del Parque La Güira (un susseguirsi di aree boscose e rocce carsiche argillose, habitat incontaminato di numerose specie di uccelli) ed a 15 km a nord di Entronque de Herradura, sulla Carretera Central. Oggi la grotta, con stalagmiti e stalattiti, ospita un piccolo, ma interessante museo all’aperto con diversi oggetti del Che (tra cui il suo celebre tavolo del gioco degli scacchi).

Non lontano s’incontrano altre tre grotte che meritano una visita: El Espejo, El Salvador e Cueva Oscura.

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Riserve naturali Cuba Pinar del Rio

Riserve naturali a Cuba Pinar del Rio

A Cuba Pinar del Rio ospita  una riserva della biosfera tutelata dall’UNESCO: il Parque Nacional Península de Guanahacabibes, una stretta lingua di terra a circa 90 km a sud-ovest dal capoluogo.
La Penisula è tutta un susseguirsi di ambienti naturali: macchie arbustive, si alternano a paludi di mangrovie, rocce coralline e pianori sabbiosi.

Il patrimonio floro-faunistico è inestimabile: 700 specie di piante (e almeno 15 varietà diverse di orchidea), più di 170 specie di uccelli, 18 specie di mammiferi, 35 di rettili, 20 di anfibi e circa 85 specie di farfalle. Inoltre, alcune tartarughe di mare, come la verde e la caretta, sono solite deporre le loro uova in questo tratto di costa.

Infine, il Parque Nacional Península de Guanahacabibes, fa da cornice a numerosi siti archeologici che, con ogni probabilità, sono legati all’antica popolazione dei guanahatabey.

Nella Sierra del Rosario, sulla Cordillera de Guaniguanico, merita di essere scoperta la lussureggiante area naturale di Soroa. Soprannominata “l’arcobaleno di Cuba” è interessata da intense, e frequenti, precipitazioni che favoriscono la crescita e lo sviluppo di alberi ad alto fusto e orchidee.

Anche qui le principali attrazioni sono di carattere naturale. Sul versante della collina, in un suggestivo giardino terrazzato, si sviluppa l’Orquideario Soroa, realizzato sul finire degli anni ’40 dall’avvocato spagnolo Tomás Felipe Camacho. Per amore della moglie e della figlia creò una straordinaria collezione di orchidee (la più importante di Cuba) provenienti da ogni angolo del globo. Oggi dell’Orquideario si prende cura una sezione dell’Università di Pinar del Río.

Proprio sopra Orquideario svetta il romantico Castillo de las Nubes che regala una straordinaria vista sull’intera vallata.

Percorrendo un suggestivo sentiero (denominato El Brujito) abbarbicato sulla collina si giunge al villaggio di La Rosita un’affascinante ecocomunità pionieristica fondata nel 1997.
Infine, prima di lasciare Soroa non si può non vedere il Salto del Arco Iris, una suggestiva cascata sull’Arroyo Manantiales, alta ben 22 metri.

Percorrendo la bucolica strada costiera, si può raggiungere la cittadina di Bahía Honda (che, dal punto di vista amministrativo rientrerebbe nella provincia di Artemisa). Tranquilla ed immersa in una natura rigogliosa e selvaggia.

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Pinar del Río Archivi – I Love Cuba

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Cayo Levisa

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Cuba quando andare

Cuba quando andare: clima e sanità

Clima:

Cuba è interessata da un clima tropicale, modulato dal soffio degli alisei.

Si possono distinguere:

  • una stagione secca e relativamente fresca, che va da fine novembre fino a metà aprile,
  • una stagione piovosa, piuttosto calda e umida, che va da fine aprile fino all’inizio di novembre.

Luglio ed agosto sono i mesi più caldi, mentre nel periodo che va giugno a novembre non sono rari gli uragani
In virtù della sua forma allungata sull’asse est-ovest e della sua ininfluente differenza di latitudine, Cuba non presenta rilevanti differenze climatiche tra nord e sud.

Cuba è splendida tutto l’anno, ma se la stagione più calda rende difficile godersi pienamente le bellezze dell’isola, l’inverno è incredibilmente piacevole e, cosa non meno importante per chi ama la vita da spiaggia, il mare è caldo tutto l’anno!

Vaccinazioni obbligatorie:

Nessuna.

Situazione sanitaria:

Pur non esistendo malattie endemiche, sono presenti alcune patologie epidemiche, come il dengue e la congiuntivite emorragica. Molto frequenti sono i virus gastrointestinali. Nelle regioni orientali del Paese, ma anche nelle capitale, si sono verificati dei casi di colera.

A marzo 2015, la Farnesina, ha inoltre comunicato che: “le Autorità sanitarie locali hanno dato recentemente notizia di un numero limitato di casi del virus Chikungunya“, trasmesso dalla zanzara “Aedes aegypti” e con una sintomatologia analoga a quella del “dengue“.

I casi sarebbero tutti inerenti a cittadini cubani che hanno di recente visitato Haiti e Repubblica Dominicana. Le Autorità sanitarie locali hanno comunque già comunicato di aver rafforzato le misure di vigilanza e controllo, soprattutto nei confronti dei viaggiatori provenienti dai Paesi a maggior rischio”.


E’ sempre consigliabile:

  • bere acqua imbottigliata senza l’aggiunta di ghiaccio;
  • fare uso dell’acqua corrente solo se preventivamente bollita;
  • utilizzare repellenti ed abiti che coprano il corpo per non esporsi alle punture di insetti e zanzare.

Il livello delle strutture sanitarie è, salvo qualche eccezione nella Capitale, al di sotto dei normali standard europei. Come sottolinea la Farnesina, “le strutture ospedaliere presentano precarie condizioni igienico-sanitarie e risultano spesso prive di materiale sanitario e di medicinali. Si consiglia, pertanto. di munirsi di una scorta di medicinali di prima necessità e di quelli di pronto soccorso soprattutto se si intende viaggiare fuori della capitale e delle principali località turistiche“.

Inoltre, “le spese ospedaliere e mediche, secondo la gravità dei casi, sono molto elevate, devono essere pagate in valuta e l’Ambasciata, ai termini di legge, non può anticiparle, né sostenerle per conto dei connazionali. Le amministrazioni degli ospedali richiedono allo straniero la liquidazione puntuale di tutte le spese sostenute per autorizzarne la dimissione; il mancato pagamento può determinare il diniego al rimpatrio da parte delle Autorità locali“.

A decorrere dal 1 maggio 2010 tutti i viaggiatori, al momento dell’ingresso nel Paese, devono obbligatoriamente essere titolari di una polizza assicurativa che copra anche le eventuali spese mediche che si andranno a sostenere durante il soggiorno. Per conoscere le compagnie riconosciute è possibile consultare l’elenco compagnie pubblicato sul sito www.asistur.cu

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La storia di Cuba

Cuba, la più famosa tra le isole caraibiche è la destinazione perfetta per chi vuol godersi mare cristallino, spiagge bianchissime, una natura rigogliosa ed un’atmosfera unica.
Vivace ed accogliente, l’isola che ha conquistato Ernest Hemingway, in realtà è un arcipelago composto da quasi 4200 isole e isolette (denominate cayos). Se scoprirle tutte sarà impossibile, partire per Cuba, sarà un’avventura semplicemente meravigliosa.

La storia di Cuba

Cuba, abitata da popolazioni amerindie come Taino (agricoltori), Siboney e Guanajatabey (cacciatori-raccoglitori) venne scoperta, e documentata, nell’ottobre 1492 quando Cristoforo Colombo la avvistò e rivendicò il dominio su di essa, per nome della Spagna.

Nel 1511, Sebastián de Ocampo, preparò una mappa molto dettagliata dell’isola e, in contemporanea, Diego Velázquez de Cuéllar fondò il primo insediamento spagnolo a Baracoa, nella parte orientale di Cuba.

Il dominio spagnolo, che tra l’altro portò alla decimazione della popolazione locale, fu molto duro e creò, nella borghesia cubana, una certa insofferenza ed un desiderio di maggiore autonomia che sfociarono, sul finire dell’Ottocento, alle due cosiddette “guerre di’ indipendenza“.

Sebbene Cuba si rese indipendente dalla Spagna nel 1902, presto venne trasformata in una sorta di protettorato degli Stati Uniti. Più volte gli States condizionarono l’operato del Governo locale.

Negli anni ’50 quando Fulgencio Batista salì, con un colpo di stato, al potere, furono vendute, o meglio svendute, a società americane, il 90% delle miniere di nichel e delle proprietà terriere, l’80% dei servizi pubblici, il 50% delle ferrovie e l’isola, sempre più frequentata dai mafiosi americani, venne trasformata nella capitale del gioco d’azzardo e della prostituzione.

Con queste premesse, si gettarono presto le basi per la “Rivoluzione Cubana” che portò al rovesciamento del dittatore Fulgencio Batista per mano del Movimento del 26 di luglio. Tutto, infatti, ebbe inizio il 26 luglio del 1953, con l’assalto alla Caserma Moncada per mano di alcuni ribelli (tra cui i fratelli Castro). Esiliato, l’avvocato Fidel Castro, riorganizzò dal Messico la lotta contro la dittatura insieme ad alcuni volontari, tra cui il medico argentino Ernesto Guevara.

La rivoluzione ebbe inizio con lo sbarco, sull’isola, di 82 persone che dopo aver affrontato l’esercito, riuscirono a raccogliere consenso tra i locali. Si andò a creare così un piccolo esercito popolare deciso ad affrontare quello nazionale. La lotta culminò con la battaglia di Santa Clara, il 30 dicembre del 1958 e con la fuga, a Capodanno, di Fulgencio Batista. L’8 gennaio Fidel Castro e i barbudos poterono entrare all’Avana.

Il nuovo governo cubano entrò subito in contrasto con gli States. Castro avviò una rivoluzione sociale ed economica e decise di intraprendere una riforma agraria che lo portò ad espropriare diversi latifondi e a riunire in cooperative le piccole aziende.

In seguito alla nazionalizzazione dell’industria le imprese americane persero le raffinerie dello zucchero e, nell’aprile 1961, per tutta risposta, il presidente John Fitzgerald Kennedy decise prima di appoggiare uno sbarco armato degli esuli cubani sulle coste della Baia dei Porci e poi di decretare un embargo totale verso Cuba.

L’isola si trovò, di fatto, a dipendere economicamente dall’Unione Sovietica (che ne approfittò installando degli impianti missilistici sul territorio cubano).

L’embargo imposto dagli States bloccò l’economia di Cuba fino ai primi anni del 2000 quando l’isola promosse, con il Venezuela, l’accordo internazionale ALBA (Alternativa Bolivariana para América Latina y el Caribe).

Il 31 luglio del 2006 Fidel Castro, a causa dei suoi problemi di salute, lasciò il potere al fratello Raul che si fece promotore anche di diverse riforme economiche incentrate sulla liberalizzazione del mercato delle “nuove tecnologie“.

I rapporti tra Usa e Cuba si sono fatti meno freddi e, nel 2014. Barack Obama ha annunciato l’intenzione di porre fine all’embargo e di riaprire delle Ambasciate sull’isola.

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cucina cubana

Cucina cubana

La cucina cubana sintetizza, perfettamente, ingredienti e tecniche gastronomiche spagnole, creole ed africane.
I protagonisti della tavola sono: pesce (il pescado, preparato in salsa, alla griglia o fritto), frutti di mare (marizcos), gamberoni (camarones) e carne di maiale. Con le parti grasse del maiale, i cubani, preparano i famosi chicharrones, stuzzichini-salatini che spesso accompagnano una pinta di birra (ma anche un bicchiere di rhum).

Il piatto nazionale è l’ajiaco (una sorta di minestra a base di patate, banane, mais, manzo, pollo ed un po’ di carne secca), spesso seguito da carne di maiale e Moros y cristianos (il nome fa chiaramente riferimento alla Reconquista spagnola), a base di fagioli neri (frijoles negros) e riso. Quando si usano fagioli rossi (frijoles colorados) si parla, invece, di Congrí. Altra minestra molto diffusa è la caldosa (preparata con tuberi e carne).

Tipici della cucina cubana sono anche il fufù (un purè di banana condito con mojo, salsa a base di succo di agrumi, olio e cipolla) e le Mariquitas (chicharritas) de plátano (un frutto tropicale che assomiglia alla banana).

Come in molte altre aree tropicali, anche a Cuba, non manca la manioca (yuca), molto utilizzata anche per preparare dolci. A proposito di dessert, i più tipici sono il coquito acaramelado (cocco caramellato) e la Cafiroleta, preparata con il latte e di cocco e le boniatos (le tipiche patate dolci).

Se il vino è considerato un lusso per pochi, molto diffusa è la birra (piuttosto leggera) e, ovviamente il Rhum, ottenuto dalla distillazione della melassa della canna da zucchero.

Tra i cocktail, i più famosi e bevuti dell’isola sono il Mojito (con rum, lime, zucchero di canna e menta, la “hierba buena”), il Cuba Libre (coca e rum) e il Daiquiri (a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna).

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Info Archivi – I Love Cuba

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Le spiagge di Habana

Le spiagge di Habana

Le spiagge di L’Avana sono le spiagge di Playas Del Este: il litorale si sviluppa alla periferia est della capitale e si estende per circa 6 km.

Facili da raggiungere ed adatte anche a chi vuole praticare immersioni e snorkeling, sono caratterizzate da un’atmosfera tropicale, sabbie bianchissime ed acque turchesi; purtroppo non sempre sono attrezzate secondo gli “standard europei” e non possono contare su buone strutture ricettive. Insomma, vanno bene per chi si trova ad Habana e vuole regalarsi una giornata di sole e mare, senza badare troppo ai comfort.

Le spiagge più interessanti sono:

Playa Bacuranao

Poco turistica, ma molto frequentata dai locali questa piccola, ma suggestiva baia di sabbia bianca si trova a due passi da Celimar e Alamar.

Tarará

Dalla parte opposta del Rio Tararà, ad est di Alamar, è un piccolo paradiso per gli amanti dello snorkeling ed è caratterizzata dalla presenza di un canale con coralli e grandi cernie.

Playa Mégano

Si sviluppa a est di Tarará è ben attrezzata e può contare anche su campi di beach volley, una piscina ed aree barbecue.

Playa Santa María del Mar

Forse la più bella e la più ampia di tutte le Playas del Est; si estende fino alla foce del Río Itabo e vanta una spiaggia di sabbia finissima punteggiata da palme: insomma, un vero e proprio paradiso tropicale. Buone le strutture turistiche e sportive.

Playa Boca Ciega:

Ad est dell’estuario del Rio Itabo è una spiaggia gay friendly.

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Cosa vedere a L’ Avana

Cosa vedere a L’Avana

L’Avana offre innumerevoli attrazioni. Dai locali in cui  possibile mangiare la cucina caraibica a quelli in cui si balla la Salsa ai mercati ai bar in cui assaggiare Mojto e Daiquiri. E’ possibile anche visitare il museo del ron Habana Club e la  fabbrica di rum Bocoy, senza naturalmente dimenticare il Lungomare di L’Avana.
A seguito riportiamo alcune attrazioni di tipo storico e turistico,

Il Castillo De Los Tres Reyes Magos Del Morro

Chiamato semplicemente “El Morro” è un’antica fortezza posta sul lato orientale della baia, a Punta Barlovento. Realizzato da schiavi per volontà del governatore Juan de Tejeda su progetto dell’ingegnere italiano Giovan Battista Antonelli.

Dalla forma di poligono irregolare, “El Morro“, con i suoi muri in pietra spessi anche 10 metri, il suo maestoso bastione e la sua batteria di cannoni ha saputo proteggere la capitale da diversi attacchi pirateschi. Almeno fino al 1762, quando venne assediata dalla straordinaria flotta britannica (composta da decine e decine di navi e migliaia di cannoni).

La fortezza, in origine, era collegata alla terraferma dalla “Plataforma de la Estrella“, il molo ai piedi della scogliera. Oggi, invece, per potervi accedere è necessario superare il ponte levatoio e attraversare il Túnel Aspillerado che porta alla Plaza de Armas (con a destra il Baluarte de Austria. Bastione austriaco e a sinistra la Sala de Historia del Faro y Castillo). Poco più avanti, si arriva al Surtida de los Tinajones, caratterizzato dalla presenza di enormi vasi di terracotta, un tempo utilizzati per contenere l’olio di colza che fungeva da combustibile per il Faro del Morro (alto 25 metri) che ancora oggi illumina la città.

La Fortezza di San Salvador de la Punta

Sorge proprio di fronte al Castello, all’ingresso della baia dell’Avana. Completata nel 1610, è stata progettata da Giovanni Battista Antonelli, Jun de Tejeda e Cristobal de Roda. Per motivi difensivi, la Fortezza di San Salvador de la Punta fu collegata al Castello da una grossa catena con pesanti anelli in bronzo e legno.

Il Castillo de la Real Fuerza

Il Castillo de la Real Fuerza è una delle roccaforte più antiche del continente americano. Residenza di governatori, militari ed altre personalità, oggi è sede del Museo nazionale della ceramica artistica.

Plaza de la Catedral:

Si tratta probabilmente della piazza più bella della città vecchia. Restaurata recentemente, è un fulgido esempio di architettura coloniale spagnola. Chiusa da palazzi nobiliari, ospita anche la pregevole Catedral de La Habana, in stile barocco. La chiesa, iniziata dai Gesuiti intorno al 1750, è famosa per aver ospitato per secoli le spoglie di Cristoforo Colombo, che furono riportate in Spagna nel 1899, anno in cui Cuba si guadagnò la sua indipendenza.
Sulla piazza si affacciano anche la Casa de los Condes de Casa Bayona (1720) oggi sede Museo de Arte Colonial, il Centro de Arte Contemporaneo Wifredo Lam intitolato all’artista cubano Wifredo Lam, il Palacio del Conte Lombillo con il Museo dell’educazione e il Palacio de los Marqueses de Arcos che ospita una galleria d’arte.

Plaza de la Revolución

Uno dei luoghi simbolo della città. E’ divenuta famosa in tutto il mondo in seguito alla Rivoluzione cubana. Ospita il memorial a José Martí e la ormai celeberrima immagine del Guerrillero Heroico, scolpita da Enrique Ávila.

Plaza de Armas

La piazza più turistica della città vecchia accoglie, ogni giorno, un bel mercato dei libri usati e dell’artigianato. Un tempo cuore della vita politica cittadina, ospita il Palacio de los Capitanes Generales, attuale sede del Museo de la Ciudad.

Plaza Vieja

Circondata da pregevoli palazzi tardo-coloniali con balconi in legno ed archi. Tra i principali si ricordano: l’Edificio Gomez Vila con la Camara Oscura, la Casa del Conde de San Juan de Jaruco e la galleria d’arte La Casona.

Museo de la Revolución

Inaugurato il 12 dicembre 1959 e ospitato in quello che un tempo era il palazzo presidenziale racconta, partendo dalla collezione del combattente Celia Sánchez Manduley, la rivoluzione cubana. Nel giardino del museo vi è la Granma, ossia la storica nave utilizzata nel 1956 da Fidel Castro, Che Guevara ed altri rivoluzionari per raggiungere Cuba dal Messico.

Museo Del Ron

Divenuto una vera e propria istituzione, il polo culturale al n.262 di San Pedro, permette di scoprire tutte le fasi che portano alla creazione del mitico rum cubano. Il museo è completato dalla galleria Habana Club, dedicata ai giovani artisti cubani.

La Bodeguita del Medio

Non lontano da Piazza della Cattedrale, è uno dei locali più noti e pittoreschi della città. Fondata dal commerciante ungherese Sepy Dobronyi e acquistata dallo spagnolo Angel Martinez, il locale ha ospitato, nel corso degli anni personaggi del calibro di Pablo Neruda, Ernest Hemingway, Salvador Allende, Nat King Cole e Garcia Marquez. Su una parete si può leggere un aforisma dello scrittore de Il vecchio e il mare: “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita”. El Floridita, all’incrocio tra Calle Obispo e Calle Monserrate, è un altro storico locale, con arredamento in stile Regency, molto amato da Hemingway (come testimoniano le numerose fotografie alle pareti).

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Habana

Habana

Chiamata anche La Habana (nome completo San Cristóbal de La Habana), la capitale di Cuba è anche la città più grande e popolosa di tutti i Caraibi: ospita ben 2,2 milioni di persone.

Vivace, energica, esuberante e contraddittoria, L’Avana, con le sue spiagge da sogno e le sue case in rovina, i muri scrostati, il suo passato coloniale in bella mostra e, dovunque, l’effige del Che, ha un’atmosfera surreale ed indescrivibile.

Fondata nel 1515 dal conquistador spagnolo Diego Velázquez de Cuéllar, da subito, L’Avana, si è imposta come porto commerciale divenendo, nonostante saccheggi ed incendi, la più importante colonia spagnola del Nuovo Mondo.
Conquistata dagli inglesi nel corso della Guerra dei sette anni (1762), venne presto scambiata con la Florida e ritornò agli spagnoli che decisero di fortificarla.

Frequentatissima dagli americani, durante gli anni ’20 si trasforma (o viene trasformata) in “capitale mondiale dei traffici illeciti organizzati dai boss italo-americani” e della prostituzione infantile. Tutto cambia, però, a partire dal 1959 con l’arrivo dei “barbudos” del Che. Chiusi casinò e casini, L’Avana divenne, gradualmente, la capitale di un Paese con molte difficoltà, ma dignitoso.

Per comprendere meglio il passato della città, si può visitare La Habana Vieja, con i suoi edifici, espressione del gusto coloniale spagnolo. Dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, la Habana Vieja, è uno dei quartieri più vivaci ed interessanti della capitale.

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Cosa vedere a Habana

  • Le spiagge di Habana Le spiagge di Habana

    Le spiagge di L’Avana sono le spiagge di Playas Del Este: il litorale si sviluppa alla periferia est della capitale e si estende per circa 6 km.

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  • Cosa vedere a L’Avana Cosa vedere a L’Avana
    L’Avana offre innumerevoli attrazioni. Dai locali in cui  possibile mangiare la cucina caraibica a quelli in cui si balla la Salsa ai mercati ai bar in cui assaggiare Mojto e Daiquiri. E’ possibile anche visitare il museo del ron Habana Club e la  fabbrica di rum Bocoy, senza naturalmente dimenticare il Lungomare di …
  • Fuori dalla Città Vecchia di Habana Fuori dalla Città Vecchia di Habana, meritano di essere scoperti:

    Capitolio National
    Nel cuore della città, s’ispira al Campidoglio di Washington. Realizzato in marmo, è stato voluto, nel 1929 da Gerardo Machado e progettato da Raul Otero e Eugenio Raynieri. Maestoso e splendido, si caratterizza per le pesanti porte in bronzo, le alte colonne in granito, la …