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Meteo Siena

Il Climaa Siena

Il clima senese è molto caldo nei mesi estivi, luglio e agosto, e molto freddo nei mesi invernali, gennaio e febbraio.
La neve non è rara e nell’occasione la città si trasforma in un affascinante presepe.
I mesi più indicati per visitare la città sono da marzo a giugno e settembre-ottobre.

Siena con la neve

Meteo Siena

  • Panorama Siena

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COSA VEDEREChiese e Musei a Siena

IL SENESEBorghi e Paesi vicino Siena

IL PALIOContrade, Storia, Cavalli e Uomini

IL CHIANTIIl Chianti senese

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Siena – Informazioni Utili

Informazioni Utilisu Siena e dintorni

Come muoversi

Chi vuole visitare Siena può farlo comodamente a piedi!
Il centro storico è ztl, quindi chiuso al traffico per i non residenti, ma la città è dotata di aree di sosta per parcheggiare la propria auto e raggiungere il centro a piedi. La più vicina al centro è “il Campo”, offre 570 posti auto e si raggiunge dirigendosi verso Porta Tufi. Nei pressi della Fortezza Medicea si può sostare nel parcheggio della Lizza e di Santa Caterina, zona Fontebranda. Un’alternativa è l’aria di sosta a fianco allo stadio o, anche se più decentrato, della stazione ferroviaria. Sono tutti parcheggi a pagamento, gratuiti nei giorni festivi salvo diversa indicazione.

Mezzi pubblici

  • Il servizio di trasporto pubblico è molto efficiente. La compagnia di autobus urbani, la TRAIN, serve la città in lungo e in largo e quasi tutte le linee passano per la centralissima Piazza Gramsci.

  • Taxi
    Ci sono quattro principali punti di sosta per i taxi: la stazione ferroviaria, piazza Matteotti (di fronte alle Poste), Piazza Indipendenza e Piazza Amendola. Per trovare un taxi fuori da queste zone si può chiamare radio taxi al numero 0577 49222

Come arrivare

Siena è comodamente raggiungibile in auto, treno e autobus. Non è servita da un proprio aeroporto ma è ben collegata a Pisa e Firenze.

Auto

  • Per chi arriva da Nord, Autostrada A1 uscita Firenze “Certosa” quindi prendere la superstrada Firenze-Siena.
    Per chi arriva da Sud, autostrada A1 uscita “Valdichiana” quindi prendere la superstrada Bettolle/Siena.

Treno

  • Da Firenze, cambio a Empoli (1h30′ con 10′ circa di trasbordo)
    Da Pisa, cambio a Empoli (2h con 10’circa di trasbordo)
    Da Roma, cambio a Chiusi (3h)

Aeroporto

  • Siena è ben collegata all’aeroporto di Firenze e di Pisa per i voli low cost.
    Firenze, Aeroporto Amerigo Vespucci, collegamento shuttle con la Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella ogni 45′ circa e da qui si può optare per il treno o l’autobus diretti a Siena.
    Pisa, Aeroporto Galileo Galilei, collegamento quotidiano tramite autobus della società Train spa con arrivo a Siena p.zza Gramsci (2h).

Autobus

  • Da Firenze:
    Stazione Bus: di fronte alla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella
    Linea “Siena Rapida” (1.15′)
    Linea “Siena diretta” (1.35′)
    Da Roma
    Stazione Bus: Roma Tiburtina , compagnia SENA (2h45′)

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Palio di Siena

“Il Palio è il Palio. Nessuna interpretazione sociologica, storica, antropologica, potrebbe spiegarlo. Sublimazione e dannazione insieme del fato in ogni singolo senese e nella sua cittadinanza. Rogo furente della senesità, in ogni caso impareggiabile conferma di essa.”
Mario Luzi

Il poeta fiorentino Luzi ha ragione:è impossibile dare una spiegazione esaustiva del Palio di Siena. Dire che si tratta semplicemente di una competizione secolare tra le varie contrade della città e che ricorda, per certi aspetti, una giostra medievale, è altamente riduttivo. Il Palio è un’emozione, e come tale, per essere compreso, va vissuto.
La storia del Palio (chiamato anche la “Carriera”) è lunga e complessa e, secondo alcuni antichi documenti cittadini, risalirebbe al XIII secolo: il primo Palio sarebbe stato organizzato in occasione della Battaglia di Monteperti (4 settembre 1260) che videro la vittoria dei ghibellini senesi su i guelfi fiorentini.
Per il primo palio vero e proprio, però bisogna attendere il Seicento.
Inizialmente festa popolare, organizzata dalla varie contrade, dal 1656 è organizzato dal Comune: in quell’anno nacque il Palio di Provenzano – quello del 2 luglio -, mentre il Palio dell’Assunta fu corso regolarmente solo dall’inizio dell’Ottocento.
Il Palio, oggi, si svolge, nella splendida Piazza del Campo, due volte all’anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano (dedicato alla Madonna di Provenzano) ed il 16 agosto il Palio dell’Assunta (in onore della Madonna Assunta). In occasione di particolari ricorrenze, dalla seconda metà dell’Ottocento, viene organizzato, tra maggio e settembre, un Palio speciale, denominato Palio straordinario (l’ultimo si è corso il 9 settembre 2000, per celebrare l’inizio del nuovo Millennio).
La città di Siena e suddivisa in 17 contrade, ma solamente 10 partecipano al Palio (sette Contrade hanno il diritto di gareggiare in quanto hanno corso il Palio corrispondente dell’anno precedente, mentre le restanti 3 vengono sorteggiate un mese prima del Palio).
Il Palio ha una durata di 4 giorni (anche se i suoi preparativi impegnano l’intero anno!).
Nel corso della mattinata del 29 luglio (e di quella del 13 agosto) avviene la “tratta”, ossia l’assegnazione, mediante un sorteggio, di un cavallo (che verrà montato a pelo) a ciascuna Contrada partecipante.
Il giorno seguente, hanno inizio le prove: ne sono previste 6 (3 al mattino dalle 9, e 3 la sera dalle 19.30), più una “Provaccia”, l’ultima prova, effettuata la mattina del Palio.
Nel corso del pomeriggio, prima della corsa dei cavalli, sfila il celebre “Corteo Storico” (composto da 14 gruppi e circa 700 figuranti), che da sempre accompagna (e rende più suggestiva) la manifestazione. “Fra tamburi che ribattono a gloria di contrade” (citando Montale), i numerosi figuranti (vestiti con le monture, costume storico) lasciano il cortile del Palazzo di Giustizia e, agli ordini del Maestro di Campo, si sistemano in Piazza del Duomo – a fianco della Cattedrale – sfilando poi tra la gente trepidante e festante, per Via del Capitano, Piazza Postierla, Via San Pietro, Via del Casato di Sopra e Via del Casato di Sotto. Fanno quindi il loro allegro ingresso in Piazza del Campo al primo rintocco del “Sunto” (il campanone sulla Torre del Mangia, che sovrasta il Palazzo Comunale).
Si giunge così all’emozionante “sbandierata” sul rullo di tamburi (eseguita da 17 coppie di “alfieri”), e la conseguente “alzata” (spettacolare figura che consiste nell’arrotolare la seta intorno all’asta e volteggiare in alto la bandiera che, essendo l’asta munita di piombo, ricadrà perpendicolarmente).Palio di Siena
A questo punto, manca veramente pochissimo alla corsa: una volta terminato il loro giro di piazza, i figuranti, raggiungono il palco delle Comparse; il Palio viene issato sul palco dei giudici e gli “alfieri”, sempre accompagnati dal rullo del tamburo, eseguono la “sbandierata della Vittoria”. Allo scoppio del mortaretto, i fantini escono a cavallo dall’Entrone del Palazzo Comunale e si avviano alla “mossa” (partenza), che risulta composta da due canapi dentro ai quali si dispongono, secondo un ordine stabilito mediante estrazione, 9 cavalli (rappresentanti altrettante Contrade). All’arrivo dell’ultimo cavallo (chiamato “rincorsa”), viene abbassato il canape anteriore e data la partenza (che non è quasi mai cosi immediata e “chiara” come può sembrare).
La corsa del Palio, che consiste in tre giri della Piazza, è vinta dal cavallo, che con o senza fantino (ed in quest’ultimo caso il cavallo si definisce “scosso”), per primo, compie tre giri.
La Contrada vincitrice del Palio, riceve l’agognato Drapellone (che verrà custodito, come una reliquia, nel proprio museo).
Il Drapellone, o cencio (come viene chiamato dai senesi) è un dipinto su seta che risponde ad una precisa e rigida iconografia. Avente la forma di un rettangolo allungato, è sorretto da un’asta alabardata bianca e nera ed è sormontato da un piatto d’argento, con due pennacchi degli stessi colori.
Tra i tanti artisti che hanno realizzato il Drapellone, spicca Botero, che in quell’occasione, affermò: «Ho realizzato temi familiari dalla Madonna ai cavalli, mi sono divertito anche con l’araldica. Per un artista questa è una manifestazione fonte di ispirazione; tutti cercano simbolismi e messaggi, ma io faccio solo scelte pittoriche e cromatiche. Le mele che compaiono sullo sfondo verde le ho messe per interrompere la fissità del colore. Avrebbero potuto essere stelle o lune, ho scelto le mele. Amo i volti ieratici dell’arte egizia e greca, per questo le facce nella mia pittura sono impassibili, né sorridenti né tristi».
Durante il Palio, non avviene assegnato solo il Drapellone. Vi è un altro premio, il Masgalano, un oggetto scolpito solitamente in metallo prezioso (per antica tradizione un vassoio d’argento sbalzato, o un bacile, ma anche una vera e propria scultura), che spetta alla Contrada che abbia effettuato la migliore figura nel corteo storico.
Le contrade che vantano il maggior numero di Masgalani sono quella della Giraffa e della Chiocciola (9 entrambe).

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Il Chianti

Benvenutinel Chianti!

Il Chianti è una delle più belle zone della Toscana, certamente la più nota ai turisti di tutto il mondo!
Le colline, il vino, le fattorie e i vigneti di questo angolo meraviglioso sono orrmai universalmente noti eppure il visitatore attento troverà angoli ancora da scoprire e non contaminati dal turismo di massa.
I “confini” del Chianti non sono ben definiti, in generale si intende comunque una vasta zona collinare che si estende tra le città di Firenze, Arezzo e Siena.
Storicamente si faceva riferimento ai territori di Gaiole, Radda e Castellina, ovvero i comuni che appartenevano alla “Lega del Chianti”, alleanza politica e militare creata da Fireenze nel quattordicesimo secolo per difendere tali zone, in realtà il Chianti moderno è ben più vasto e comprende, tra le altre, anche Greve in Chianti, Tavarnelle Val di Pesa e Poggibonsi.Chianti gallo nero

La zona di produzione del vino Chianti (forse ancora più famoso del territorio da cui prende il nome!) si estende oltre la connotazione geografica, andando ad interessare anche le colline pisane, il Montalbano nella zona di Pistoia, Montespertoli e le colline aretine.

Ma cosa ha reso celebre il Chianti? Scorci di paesaggio da cartolina con colori incredibili in ogni stagione, dolci colline accarezzate da vigneti e olivi, profumi e sapori custoditi dalla sapienza di antichi maestri e, se questo non fosse ancora abbastanza, accoglienza di altissimo livello, borghi storici e città d’arte.
Il Chianti è base di partenza ottimale per visitare tutta la Toscana, con un’ora di auto si può arrivare al mare e se non si ha voglia di muoversi si può assaporare lentamente la campagna toscana che non smette di incantare!

Colline Chianti

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Siena – Cosa Vedere

Casa natale di Santa Caterina e Fontebranda
Casa natale della Santa patrona d’Italia, un vero e proprio santuario, e la fonte più antica di Siena

Complesso museale di Santa maria della Scala
Il più importante polo culturale di Siena, sede del Museo Archeologico e di molte altre iniziative culturali.

Duomo di Siena
L’imponente cattedrale di Siena è una meta obbligata: accoglie opere di Michelangelo, Donatello, Pinturicchio e altri grandissimi artisti, consigliata anche la visita al Museo dell’Opera del Duomo.

Basilica di San Domenico
Ospita le reliquie di Santa Caterina.

Chiesa di Santa Maria di Provenzano
La Chiesa dove viene esposto il “drappellone”prima dell’inizio del corteo storico per il Palio, vi si reca in ringraziamento la contrada vincitrice.

Basilica di San Francesco
Altra chiesa molto importante di Siena con imponentni caratteristiche gotiche.

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Pompei – Informazioni –

Il Santuario

Il Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, uno dei maggiori centri di devozione mariana, è una pontificia basilica maggiore. La sua costruzione ebbe inizio l’8 maggio 1876, per volere del Beato Bartolo Longo, su progetto del professor Antonio Cua dell’Università di Napoli.

L’edificio, eretto con le offerte spontanee dei fedeli di ogni parte del mondo, fu consacrato nel 1901 (anche se il campanile, alto ben 80 metri, fu ultimato nel 1925) ed inizialmente occupava un’area di 420 mq.

Per accogliere i fedeli ed il pellegrini sempre più numerosi, tra il 1934 e il 1939, il Santuario è stato ampliato: non si è alterata l’originale croce latina, ma le navate sono diventate 3 e la superficie sacra è stata quintuplicata (5000 m2).

Il santuario, splendido e maestoso, ha aspetto basilicale ed è caratterizzata da due ordini sovrapposti. L’ordine inferiore, in stile ionico, presenta centralmente un corpo avanzato in corrispondenza della navata centrale.

L’ordine superiore segue la disposizione di quello inferiore, nella distribuzione dei pilastri e delle colonne, ma presenta uno stile corinzio.

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Il Santuario
è famoso per ospitare il “quadro della Madonna di Pompei”. Quando Bartolo Longo decise di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, pensò di acquistare un quadro della Madonna del Rosario. Il caso volle che il futuro beato si ritrovasse tra le mani una tela piuttosto malconcia, sbiadita, logorata dal tempo e dalle tarme, e rappresentante una Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina Da Siena, come nella tradizione domenicana. La tela venne così restaurata ed il 13 febbraio 1876, il quadro venne esposto nella chiesetta parrocchiale del SS. Salvatore; da quel giorno la Madonna elargì con abbondanza grazie e miracoli che ancora oggi richiamano pellegrini e fedeli da ogni parte del mondo.

madonna_del

Per informazioni:

Santuario Della Beata  Vergine Del Santo Rosario

Piazza Bartolo Longo, 1 – 80045 Pompei (Napoli)

Telefono 0818577379 – Telefono 0818577000

Fax (+39) 1782238781 – Fax (+39) 081 8577482

E-mail:rettorato@santuariodipompei.it

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Pompei – Consigli utili –

Informazioni Generali:


Regione:
Campania

Popolazione: 25.671 (aggiornato al 30-06-2010)

Superficie: 12,4 km²

Densità: 2.070,24 ab./km²

Clima: Pompei gode di un clima tipicamente mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e piovosi ed estati calde e secche.

Densità: 2.495,02 ab./km²

Moneta: Euro

Santo Patrono: Madonna del Rosario (8 maggio)

CAP: 80045

Pref. telefonico: 081

Numero unico di emergenza: 112

Polizia di Stato: 113

Vigili del fuoco: 115

Emergenza sanitaria: 118

Servizio di Continuità Assistenziale – Ex Guardia Medica

Piazza Schettini 12, 80045 – Pompei (NA)

tel 0815352422

Uffici turistici:

Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo

Indirizzo: Via Sacra 1 80045

Telefono: 081 8507255

Fax: 081 8632401

E-mail: info@pompeiturismo.it

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Gli scavi di Pompei

Gli scavi ,unico sito archeologico al mondo (assieme a quello di Ercolano, in grado di restituire al visitatore un centro abitato romano, la cui vita è rimasta ferma ad una lontana mattina del 79 d.C. ) sono sicuramente la maggiore attrazione di Pompei. Per visitarli è possibile seguire diversi itinerari, che vi permetteranno di scoprire una città romana, e la sua vita quotidiana, nella sua interezza.

1° Itinerario Porta Marina ed il Foro Civico

1 Villa Suburbana di Porta Marina –2 Porta Marina –3 Antiquarium –4 Il Foro e I suoi edifici: 5 Basilica – 6 Tempio di Apollo – 7 Mensa Ponderaria – 8 Horrea e Forum Olitorium – 9 Gabinetti pubblici – 10 Archi onorari – 11 Tempio di Giove o Capitolium 12 Macellum –13 Tempio dei Lan –14 Tempio di Vespasiano – 15 Edificio di Eumachia 16 Comitium – 17 Uffici municipali.

2° Itinerario     Il Foro Trìangolare e la zona dei Templi e dei Teatri

18 Foro Triangolare – 19 Tempio Dorico –20 Palestra Sannitica 21 Tempio di Iside 22 Tempio di Giove Meilichios – 23 Teatro Piccolo o Odeon – 24 Teatro Grande  – 25 Caserma dei Gladiatori  – 26 Porta di Satbia.

3° Itinerario    La Via dell’Abbondanza i Nuovi Scavi

27 Casa del Cinghiale – 28 Casa di Olconio Rufo – 29 Terme Stabiane – 30 Quadrivio di Olconio –31 Casa del Citarista –32 Casa e Officina di Verecondo –33 Casa di Casca Longo 34 Fullonica Stephani –35 Casa del Laranio –36 Casa del Criptoportico –37 Casa di Lucio Ceio Secondo o Casa dei Cei –38 Casa del Menandro –39 Casa degli Amanti –40 Casa di Paquio Proculo –41 Casa del Sacerdote Amando –42 Casa dellEfebo – 43 Termopolio di Asellina – 44 Casa del Frutteto –45 Casa di Trebio Valente 46 Casa di Loreio Tiburtino 47 Casa di Venere –48 Villa di Giulia Felice –49 Porta di Sarno.

4° Itinerario    La zona dell’Anfiteatro

50 Grande Palestra – 51 Anfiteatro – 52 Termopolio della Fenice – 53 Officina del Garunu – 54 Orto dei Fuaniaschl –55 Porta Nocera – 56 Necroooli.

5° Itinerario    Il settore ad Est del Foro Regione VII

57 Tempio della Fortuna Augusta –58 Casa della Parete Nera –59 Casa dei Capitelli Figurati –60 Casa di Arianna –61 Casa della Caccia –62 Panificio di Modesto –63 Casa del Balcone pensile –64 Lupanare.

6° Itinerario   Dalla via Stabiana alla Porta di Nola

65 Terme Centrali – 66 Casa di Marco Lucrezio – 67 Mulino con forno – 68 Casa delle Nozze d’argento – 69 Casa del Centenario – 70 Casa di Lucrezio Frontone 71 Casa dei Gladiatori – 72 Porta di Nola.

7° Itinerario      Dal Foro a Porta Vesuvio 1a Cinta Muraria

73 Terme del Foro – 74 Casa del Fauno – 75 Casa degli Amorini Dorati – 76 Casa dei Vetti – 77 Casa del Labirinto – 78 Casa di Apollo – 79 Casa di Meleagro –80 Casa di Adone –81 Casa di Castore e Polluce –82 Caupona –83 Casa della Fontana Piccola e Casa della Fontana Grande –84 Arco di Caligola.

8° Itinerario    Dal Foro a Porta Ercolano alla Villa dei Misteri

85 Casa del Poeta Tragico – 86 Casa di Pansa – 87 Casa di Sallustio – 88 Casa del Chirurgo –89 Porta Ercolano –90 VIa dei Sepolcri e Sepolcri –91 Villa delle Colonne a Mosaico –92 Villa di Diomede –93 Villa dei Misteri.

Durante il vostro percorso troverete diverse abitazioni (quelle signorili erano chiamate domus). Alcune delle case più importanti sono:

  • Casa del fauno: così denominata dalla statuetta bronzea del fauno posta al centro dell’impluvio, occupa l’intero isolato, con una superficie di quasi 3000 mq.

  • Casa di Pansa: i capitelli ionici del giardino porticato datano l’abitazione al 140-120 a.C.: essa presenta l’impianto con schema ‘ad atrio’, fondato sull’asse ingresso-atrio- tablino, e occupa l’intero isolato.

  • casa_pansa

  • Casa del Poeta Tragico:
    È una tipica casa ‘ad atrio’: il nome particolare deriva dall’emblema a mosaico del tablino, con la scena della prova teatrale di un coro satiresco

  • poeta
  • House of Apollo: it is so called because the statues of Apollo and Faun hunting a deer (now in the Museum of Naples) adorned the entrance to the tablinum where today is placed a picture of Venus.

  • Casa della Venere in Conchiglia: Danneggiata da una delle bombe cadute su Pompei nel 1943 questa casa sembra impostata su un’altra precedente.

Vi sono poi le ville, “urbane” o “rustiche”. Le due più importanti ville di Pompei sono:

  • Villa dei Misteri: Costruita nel II sec. a.C. sul pendio verso il litorale e ristrutturata verso il 60 a.C. e poi nel I sec. d.C., deve il suo enigmatico nome ad una serie di dipinti scoperti in una camera dell’abitazione, e della quale si cerca di stabilire ancora oggi il significato: seppur avente funzioni agricole, la villa superbamente arredata, rappresentava sicuramente un “rifugio” fuori città delle classi più elevate (alcuni storici sostengono che la villa appartenesse a Livia, la moglie dell’Imperatore Augusto). L’abitazione comprende un quartiere residenziale, affacciato al mare e decorato con splendidi esempi di “secondo stile” (inizi I sec.-20 a.C.), e uno servile, accanto ai locali di lavorazione del vino (torcularia).

  • villa

  • Villa di Diomede:
    Scavata nel 1771-1774, questa villa pseudo-urbana fu attribuita a M. Arrius Diomedes, la cui tomba è di fronte al monumentale ingresso, che introduce subito al peristilio, secondo le prescrizioni dell’architetto latino Vitruvio per le ville.

L’itinerario di visita è completato da diversi edifici adibiti alla pubblica amministrazione che ospitavano i 3 organi dell’amministrazione pubblica (l’assemblea popolare, cioè il pòpulus, il consiglio dei decurioni, detto òrdo decuriònum e 4 amministratori: 2 duòviri iùre dicùndo e 2 edìles) e dalle le famose Lupanare, antenate dei nostri bordelli (Lupa in latino identifica anche la prostituta).

Molto interessante, infine, è anche l’Anfiteatro (caratterizzato dal fatto di non aver alcun sotterraneo sotto il piano dell’arena), situato alla fine della Via dell’Abbondanza. È considerato la più antica costruzione in pietra del suo genere che sia mai stata scoperta(risale all’80 a.C.). una curiosità: proprio qui i Pink Floyd registrarono il loro mitico “Live at Pompei”

Accessi agli Scavi

  • Porta Marina Superiore

Biglietteria tel. +39 081 8575348/9

  • Piazza Anfiteatro

Biglietteria tel. +39 081 8566484

  • Viale delle Ginestre (Piazza Esedra)

Biglietteria tel. +39 081 8575348/9

Per informazioni:

L’ufficio informazioni di Porta Marina, che distribuisce gratuitamente una pianta degli scavi e fornisce informazioni turistico-culturali sugli itinerari, è aperto tutti i giorni con i seguenti orari:

Novembre – Marzo, tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 15.30

Aprile – Ottobre, tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 18.00.

E-mail: infopompei@tin.itIndirizzo

Tel. +39 081 8575347

Soprintendenza Archeologica di Pompei

Tel. +39 081 8575111

Fax +39 081 8613183

Sito ufficiale: www.pompeiisites.org

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Pompei – Il Museo Vesuviano –

Museo Vesuviano “G.B. Alfano”

Fondato il 25 ottobre del 1911 dal professor Giovan Battista Alfano, la sua storia è legata legata all’istituzione a Pompei nel 1890, per volere di Bartolo Longo, di un Osservatorio Meteorico, Geodinamico e Vulcanologico.

Il museo inizialmente era ospitato presso il Pontificio Ospizio Educativo e le sue 4 sale custodivano un’ interessante numero di campioni di rocce, di lave, di minerali, di stampe, di gouaches, di fotografie, di oltre 1.300 opuscoli e libri riguardanti soprattutto il Vesuvio ma anche i Campi Flegrei ed altri vulcani (collezione privata del professor Alfano).

Dopo un lungo periodo di chiusura, nel 1974 il Museo “G.B. Alfano” fu aperto nei locali a pian terreno dell’edificio della Prelatura e poi trasferito nella casa privata del Beato Bartolo Longo.

CANI

Oggi il museo propone un itinerario di visita articolato in quattro sale espositive (organizzate secondo un criterio tematico e cronologico). Vi si possono ammirare soprattutto stampe e riproduzioni raffiguranti le eruzioni del Vesuvio. Interessante la serie di rappresentazioni pittoriche che riproducono il vulcano nell’ottica del Gran Tour di fine Settecento e inizio Ottocento.

Via Colle San Bartolomeo – 80045 Pompei (NA)

Telefono: 081- 8507255

Fax:081-8632401

E-mail: info@pompeiturismo.it e pompei@uniplan.it

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Pompei – Come muoversi –

MUOVERSI:

Pompei non è molto grande, e l’ideale è spostarsi a piedi, o in bici.

A Pompei, arrivano e circolano bus della SITA (www.sitabus.it), della CSTP (www.cstp.it) e della EAVBUS (www.eavbus.it). Per informazioni su linee, orari e tariffe è possibile consultare il sito: www.unicocampania.it

Se avete bisogno di un taxi, potete trovarlo in:

  • Piazza Santuario – Tel: +39 081 8632686

  • Piazza Esedra – Tel: +39 081 5367852

  • Piazza XXVIII Marzo – Tel: +39 081 8503199

POMPEI Una citta’ dell’Umanita’

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COSA VEDERE Cosa vedere a Pompei