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Muro di Berlino

Muro di Berlino

Il 9 novembre 1989 è unanimemente considerato il giorno dell’ “abbattimento del Muro di Berlino“. Per molti europei l’immagine è quella di un gruppo di persone che si recano al muro per abbatterlo con piccozze, martelli e persino forchette.
L’annuncio della fine del muro ha una storia quasi unica, essendo dovuto principalmente alla domanda fatta dal giornalista italiano Riccardo Ehrman durante una conferenza stampa.

Ehrman chiese all’ allora il ministro della Propaganda della DDR Schabowski quando sarebbero entrare in vigore le nuove regole di viaggio per l’attrtaversamento del confine da Berlino Est a Berlino Ovest. Queste regole avrebbero dovuto permettere il passagio a tutti i Berlinesi con appropriati permessi, ma non avendo ricevuto Schabowski alcuna comunicazione ufficiale improvvisò una frase generica: “Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente.”

La frase rimbalzò nelle varie televisioni e i Berlinesi si recarono in blocco ai Checkpoint dove le guardie, lasciate senza ordini e di fronte ad una simile folla, lasciarono passare le persone, accolte, dall’altro lato dalla frontiera, da altrettanti berlinesi festanti.

Il Muro era eretto da circa 28 anni, con la costruzione iniziata a metà dell’agosto del 1961 al fine di vietare la fuga dei berlinesi dell’Est verso Ovest, anche se la propaganda lo definì un “muro di protezione antifascista”.

Il muro aveva una lunghezza di 155 km e fu in seguito affiancato da un secondo muro all’interno della frontiera che avrebbe reso più difficile l’attraversamento creando la “striscia della morte”. Nel 1965 iniziò la costruzione di un terzo muro che avrebbe soppiantato i precedenti e un quarto fu iniziato nel 1975. I Berlinesi avevano a disposizione 13 punti di attraversamento (la Porta di Brandeburgo fu chiusa simbolicamente) e tre erano i posti di blocco: Alpha a Helmstedt, Bravo a Dreilinden sulla A9 visibile dopo l’uscita di berlino e Charlie a Friedrichstraße, nota come Checkpoint Charlie

Dalla sua costruzione alla sua distruzione il muro ha visto la morte di un numero di persone che va dai 192 ai 239 a seconda delle fonti, tra cui bambini di 18 mesi, 5, 6, 9, 10 e 13 anni.
Si annoverano a circa 5.000 le fughe riuscite.
Oggi in alcune zone di Berlino è possibile vedere dei tratti di muro ancora in piedi.

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Stadio Olimpico Berlino

Stadio Olimpico Berlino

L’Olympiastadion è lo Stadio Olimpico di Berlino, il principale della città.
Lo stadio che ha visto disputarsi la finale dei mondiali di calcio 2006 è uno di monumenti della città di Berlino e sorge nello stesso luogo in cui era stato precedentemente costruito un altro stadio.
Il primo è quello del 1913 che avrebbe dovuto ospitare i giochi della VI olimpiade, poi annullata a causa della Prima Guerra Mondiale. Lo stadio aveva una capienza di 40.000 posti.
Lo stadio successivo fu voluto da Hitler per le olimpiadi del 1936. Venne edificato nello stesso luogo dello stadio precedente. Voluto e progettato per i Giochi olimpici del 1936 poteva ospitare 110.000 spettatori e fu teatro delle imprese storiche di Jesse Owens. L’atleta di colore, vinse ben 4 medaglie d’oro nella Germania nazista diventando un personaggio leggendario e dando vita a leggende come quella (sfatata dallo stesso Owens) che racconta di un Hitler uscito indispettito dallo stadio. 
Negli anni 2000 lo stadio ha subito ammodernamenti e ristrutturazioni che hanno avuto anche lo scopo di preservare l’edificio. Nel 2006 lo stadio è stato sede della finale del Campionato del Mondo di Calcio che ha visto la vittoria dell’Italia ai rigori contro la Francia. Nel 2015 vi si è svolta la finale di Champions League
Attualmente lo stadio, che conta 74.400 posti ospita le partite del Hertha Berlino

Lo Stadio è inserito al centro nel quartiere olimpico ed è collocato ad Ovest rispetto al Mitte. E’ possibile visitare lo stadio anche con tour organizzati.

Olympiastadion

  • Olympischer Platz 3
  • 14053 Berlin-Charlottenburg
  • Tel.: 25 00 23 22
  • www.olympiastadion-berlin.de

Orari Visite Guidate

  • Dal 01 giugno al 15 settembre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 20.00
  • Dal 16 settembre al 31 ottobre: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Dal 1 novembre al 28 febbraio: tutti i gironi dalle 10.00 alle 16.00
  • Dal 1 marzo al 31 maggio: tutti i gironi dalle 9.00 alle 19.00
  • Non ci sono visite guidate a Luglio

Biglietti

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Audioguide
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Visite guidate

  • Intero
  • Ridotto (disoccupati, bambini, studenti, militati, disabili)
  • Biglietto Familiare (due adulti e fino a 3 bambini sopra i 16 anni)

Mezzi pubblici:

  • S5
  • S75

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Porta di Brandeburgo

Porta di Brandeburgo

A poca distanza dall’edificio del palazzo del Reichstag sede del Bundestag sorge la Porta di Brandeburgo.
Voluta dall’imperatore, ha rappresentato più di ogni altro monumento la situazione della Berlino divisa. Dalla costruzione del muro fino al suo crollo, infatti, la Porta si è trovata in piena terra di nessuno, tra il Muro e le transenne metalliche sorvegliate dai soldati dell’Est.
Con la riunificazione della Germania, sotto l’enorme arco di questo monumento sono sfilati più di un milione di Berlinesi e solo dopo la caduta del muro, la statua della vittoria alata ha ritrovato posto in cima alla Porta.

La Porta di Brandeburgo (in tedesco Brandenburger Tor) è collocata tra quartieri Mitte e Tiergarten ed è collocata nella parte finale del lato occidentale del viale Unter den Linden alla Pariser Platz.

La porta venne costruita alla fine del 1700 su stile neoclassico e prende spunto dai propilei di Atene.
Sulla cima della torre è collocata una quadriga (presente anche sugli euro tedeschi) che ebbe una vita propria rispetto alla porta piuttosto travagliata.
Portata a Parigi da Napoleone come bottino e poi restituita fu danneggiata durante la seconda Guerra Mondiale e poi danneggiata nuovamente nella notte del capodanno del 1989.
Fortunatamente gli stampi originali sono ancora intatti e la quadriga è stata ogni volta restaurata.

Brandeburger Tor

  • Pariser Platz

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Guida della Baviera

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La Baviera (Bayern o Freistaat Bayern,) è il più esteso tra i land della Germania. Oltre ad essere uno dei più importanti motori economici è anche una delle principali destinazioni turistiche del Paese.

Caratterizzata da una cornice naturale semplicemente meravigliosa, la Baviera, può contare su un bellissimo capoluogo (Monaco, universalmente famoso per il suo Oktoberfest), su suggestive città storiche (Augusta e Norimberga), su castelli da favola e su romanticissime strade panoramiche.

La nostra guida della Baviera si pone con informazioni utili su questa area della Germania, le città e le località più famose e importanti, il suo clima, la gastronomia e tante altre notizie utili.

La Baviera occupa un’importante porzione della Germania meridionale e confina con i land tedeschi del Baden-Württemberg (a ovest), Assia (a nord-ovest,) Turingia (a nord) e Sassonia (a nord-est); le regioni austriache del Länder Vorarlberg, del Tirolo, del Salisburghese e dell’Alta Austria (a sud); la Repubblica Ceca (a est).

La Baviera si estende per poco più di 70.550 km², ospita circa 12.600.000 abitanti e presenta un territorio piuttosto montuoso; la parte meridionale del Land è occupata dalle Alpi bavaresi, mentre quella orientale è dominata dai monti Mittelgebirge. Non bisogna poi dimenticare che le Prealpi, nell’ Alta Baviera, si estendono fino al Danubio, mentre le vette del massiccio del Giura si fanno più dolci (Giura di Svevia – Schwäbische Alb – e Giura di Franconia – Fränkische Alb -).

Sul confine con il Tirolo sorge lo Zugspitze (Monti del Wetterstein nelle Alpi Calcaree Nordtirolesi): la più alta vette tedesca con i suoi 2.962 m s.l.m.). Sito ad una decina di km dal famoso comprensorio sciistico di Garmisch-Partenkirchen, è raggiunto da ardite, e scenografiche, funivie. La Baviera è attraversata dal Danubio e dai suoi affluenti: Iller, Lech, Isar, Inn, Wörnitz, Altmühl, Naab e Regen.

Per quanto riguarda il clima, la Baviera, gode di un clima sostanzialmente continentale. Le estati, dunque, sono calde, ma difficilmente afose, mentre in inverno la temperatura può scendere sotto lo zero. Le precipitazioni, anche a carattere nevoso, sono particolarmente intense sul versante settentrionale delle Alpi.

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Mappa della Baviera

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Simboli e curiosità della Baviera

Simboli e curiosità della Baviera

Bayernhymne (Inno della Baviera): è l’inno ufficiale dello Stato Libero di Baviera. La melodia, scritta nel 1835 da Max Kunz, venne completata dal poeta Joseph Maria Lutz. Esiste anche una versione più recente dell’inno contenente le modifiche apportate negli anni ’80 dal Primo Ministro di Baviera Franz Josef Strauß.

Bianco ed azzurro: sono i colori della Baviera e si ritrovano anche sulla bandiera del land. O meglio delle bandiere. La Baviera ha, infatti, due vessilli:

  • La bandiera a strisce, presenta due fasce orizzontali di pari dimensione, una bianca e una azzurra. Difficile indicarne l’origine, anche se, secondo molti, potrebbe simboleggiare il fiume Isar che attraversa Monaco di Baviera.

  • La bandiera di diamanti, è la più nota ed è composta da 21 rombi (o meglio diamanti) azzurri e bianchi.

Dirndl e Lederhosen: curiosi, originali ed appariscenti, i tipici abiti bavaresi sono un vero e proprio simbolo. Quando si parla di Lederhosen si parla dei pantaloni in cuoio (lunghi fino a sopra o sotto il ginocchio) indossati dagli uomini, mentre il Dirndl è il classico abito femminile con grembiule. I bavaresi sono molto orgogliosi dei loro abiti tradizionali e li indossano, con disinvoltura, nelle occasioni importanti: feste, matrimoni e per la sfilata dell’Oktoberfest.

Vita politica: La Baviera è uno dei 16 Stati federati della Germania (Lander). La Baviera ha un Landtag (“parlamento”) unicamerale, eletto con suffragio universale. Il capo del governo è il Ministerpräsident (ossia il Presidente dei ministri); attualmente la carica è ricoperta da Horst Seehofer. Leader della CSU (Unione Cristiano-Sociale in Baviera) è stato eletto il 27 ottobre 2008.

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Informazioni Generali Archivi – Guida della Baviera

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Il castello di Hohenshwangau

Il castello di Hohenshwangau

Il castello di Hohenshwangau, edificato dai cavalieri di Schwangau nel corso del XII secolo, dopo essere stato abbandonato, venne acquistato e trasformato in palazzo da Massimiliano II, padre di Ludwig II (che qui vi trascorse gli anni della giovinezza, spesso in compagnia dell’amico Richard Wagner).

Tra le stanze più belle, si ricordano: la sala degli eroi (immensa ed impreziosita dai dipinti che raffigurano la leggenda di Wilkina), la sala del cavaliere del cigno (con notevoli pitture murali ispirate, appunto, alla leggenda del cavaliere del cigno Lohengrin), la stanza da letto reale (soprannominata camera del Tasso in quanto ripercorre le vicende di Rinaldo e Armida della “Gerusalemme Liberata“) e la camera da letto della regina (ispirata all’architettura ed all’arte turca).

Ai piedi del Castello (in Alpseestraße 27,) è possibile visitare il Museum der bayerischen Könige , dedicato ai Re bavaresi).

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